Si chiama "Lovers". È il più antico, e il più importante, festival italiano sui temi Lgbtq+. Si svolgerà a Torino, nelle sale del cinema Massimo, da martedì 18 a domenica 23 aprile. In programma, 60 titoli fra lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Con la direzione artistica, confermata con un nuovo mandato, di Luxuria. La raggiungiamo al telefono, un minuto dopo una diretta radio. la sentiamo salutare i colleghi, infilarsi nel traffico. Luxuria, è per il quarto anno alla direzione artistica di "Lovers", o sbaglio? "Sì! Avrei dovuto fare soltanto tre anni. Ma sono stata riconfermata, e mi sono tuffata nella nuova avventura con un entusiasmo pazzesco. Anche perché amo l’idea di una manifestazione che si svolge fra la gente, con la gente. Un cinema è qualcosa di più di un posto dove vedere un film: è un luogo dove ci si emoziona, tutti insieme. Non andrebbe mai dimenticato. Il mondo è fisicità, è stare insieme".
È il più antico festival a tematica Lgbt d’Europa… "…e uno dei più antichi del mondo. Era nato come rassegna, alla metà degli anni ’80, con il nome di ‘Da Sodoma a Hollywood’, poi nel 1989 si è trasformato in festival, e dal 2006 è gestito dal Museo nazionale del cinema di Torino. È una delle più importanti manifestazioni Lgbt nel mondo". L’inaugurazione dell’edizione di quest’anno avverrà con Ambra Angiolini… "So quanto Ambra sia, da sempre, vicina alle nostre istanze. Ho fatto un musical insieme a lei, ‘Emozioni’, con cui abbiamo girato i teatri italiani, abbiamo condiviso emozioni e pensieri. Martedì, alle 18, alla Mole Antonelliana apriremo il festival insieme.
E lo stesso giorno al cinema Massimo, prima del film di apertura, sarà ospite Alessia Crocini, attivista per i diritti Lgbtqi+, presidente dell’associazione Famiglie arcobaleno, che si batte per i diritti dei bambini e delle bambine con genitori Lgbtqi+". A che punto è la battaglia per il riconoscimento dei loro diritti, secondo lei? "Secondo me c’è una grande distanza fra la politica e la società civile. La società è molto più avanti della politica. A me piacerebbe che la bambina che chiama ‘mamma’ le due mamme o ‘papà’ i due papà, che vive serenamente l’affetto per entrambi, fosse riconosciuta anche dalla politica. Quello che è già reale, vivo, vero nella società, nella vita non viene accettato dalla politica. È lo Stato che fa distinzioni fra il genitore che ci mette il seme, e quello che ci mette il cuore. Alla fine, è importante chi ci mette il cuore, chi ci mette l’amore". A proposito di amore. "Lovers" dichiara il suo amore per un grande protagonista della cultura popolare italiana, scomparso da poco: Maurizio Costanzo. "Sì: proietteremo un capolavoro del quale Maurizio Costanzo ha firmato la sceneggiatura: il film "Una giornata particolare", diretto da Ettore Scola, interpretato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Un film straordinario, ambientato nell’Italia fascista del 1938. Dove un Marcello Mastroianni meraviglioso, che interpreta un omosessuale prossimo a partire per il confino, incontra una donna, madre di sei figli, interpretata da una Loren mai così toccante". Uno dei film più belli di Ettore Scola. "Sì, perché non è solo la storia di un omosessuale in un’Italia intollerante, ma la storia della consonanza di due anime che cercano rifugio l’una nell’altra". Fra i molti progetti, ce n’è uno che riguarda il cinema? "Ho un sogno: ho scritto una sceneggiatura, a partire da un mio libro di una decina di anni fa, ‘Eldorado’. Un libro che affronta la storia dei ‘triangoli rosa’, dei deportati nei campi di concentramento perché omosessuali. Perché, prima ancora di perseguitare gli ebrei, il nazismo ha perseguitato, imprigionato e torturato gli omosessuali".
Maurizio Costanzo è stato importante anche per lei, per la sua popolarità. "Ma io a Costanzo devo tutto! Dal 1999, sono stata così tante volte ospite al Maurizio Costanzo Show. È lui che mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con l’intimità delle famiglie, attraverso la televisione. Costanzo ha usato la televisione come un mezzo pacificatore, un mezzo per fare incontrare idee, visioni del mondo". A proposito di visioni del mondo. In più di una occasione si è ritrovata a difendere papa Francesco, e a sentirsi in sintonia con lui. "C’è chi, nella comunità Lgbt, mi rimprovera perché parlo troppo bene di papa Francesco: ma, mi chiedo, ci rendiamo conto della portata rivoluzionaria del cambiamento che ha portato? È la prima volta nella storia che un papa dice ‘chi sono io per giudicare gli omosessuali?’. È la prima volta che un papa dialoga con noi, riconoscendoci figli e figlie di Dio. È la prima volta che un papa dice ai preti che non accettano le persone Lgbt che dovrebbero pentirsi: dovrebbero pentirsi loro, i preti, e non noi! È una rivoluzione, è una conquista storica, e dovremmo tenercela stretta". Da qualche tempo lei si è avvicinata alla fede cattolica. "Sì. Vado in chiesa grazie a questo papa. A lui, e a don Gallo".