Sanremo, un palco per l’inclusività: abbattere le barriere e celebrare tutti i talenti

Il Festival della canzone italiana come opportunità per dare visibilità agli artisti con disabilità: la proposta del viceministro Costa pone un tema cruciale e innovativo. Sul fronte dell’inclusività, anche la musica può fare la differenza

di MARGHERITA AMBROGETTI DAMIANI
30 gennaio 2025
L'attrice Maria Chiara Giannetta, co-conduttrice a Sanremo 2022, con due donne cieche sul palco dell'Ariston

L'attrice Maria Chiara Giannetta, co-conduttrice a Sanremo 2022, con due donne cieche sul palco dell'Ariston

Che i festival e gli eventi culturali siano veri e propri catalizzatori per il cambiamento sociale, sfidando preconcetti e barriere invisibili, è cosa nota. Tra i palchi più importanti, veicoli di messaggi di sensibilizzazione, c’è sicuramente quello del Festival di Sanremo, una vetrina unica dove la musica diventa veicolo di inclusione. Il punto, però, è che pensare che basti parlare di inclusività per fare la differenza è un errore. Occorre, piuttosto, che alle parole seguano fatti concreti e che gli artisti con disabilità vengano visti come veri protagonisti della kermesse.

Sanremo potrebbe essere il luogo ideale per compiere questo importante passo. Non a caso, il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ha recentemente lanciato una proposta innovativa e meritevole quantomeno di una riflessione: spalancare le porte del palco dell’Ariston agli artisti con disabilità per celebrare le loro qualità artistiche. Un appello che si inserisce in un contesto più ampio, che coinvolge il mondo della politica, della musica e dello spettacolo. Secondo Costa, non si tratta solo di "dare visibilità", ma di abbattere le barriere mentali che ancora oggi riducono la disabilità a un limite anziché a una risorsa.

Il concetto è che l’inclusività non deve essere ridotta a una questione sociale o politica, ma deve diventare un principio fondamentale anche nel mondo della cultura e dello spettacolo. In questa ottica, appare chiara la necessità di fare in modo che la proposta non riguardi solo la possibilità di esibirsi, ma l'opportunità di esserci, di essere riconosciuti per quello che si è, al di là della disabilità. Un’azione positiva e propositiva che comporterebbe un cambiamento notevole nella percezione collettiva.

L'innovativa e tecnologica scenografia del Festival di Sanremo 2025 si trasformerà ad ogni canzone
L'innovativa e tecnologica scenografia del Festival di Sanremo 2025 si trasformerà ad ogni canzone

D'altra parte, è inutile negarlo: il mercato musicale italiano, fatica a riconoscere e valorizzare la presenza degli artisti con disabilità e, in questo processo, i media hanno una grande responsabilità. La rappresentazione mediatica che li riguarda, infatti, non deve limitarsi a raccontare storie tristi o di sofferenza, ma deve dar loro la possibilità di esprimersi, di raccontare la loro unicità. Il palco di Sanremo, con la sua visibilità, è un'opportunità straordinaria per dimostrare che quello che conta è la qualità, non la condizione fisica. È fondamentale che a ogni individuo venga garantita la libertà di accedere agli stessi spazi e di essere trattato alla pari, senza che la disabilità diventi un elemento che definisca la persona, ma piuttosto una caratteristica tra le tante.

Del resto, ce lo insegna la Costituzione: rimuovere ogni ostacolo che limiti lo sviluppo della persona è un diritto. In questa ottica, la vera rivoluzione non è solo quella delle leggi, ma quella che può avvenire nei cuori e nelle menti delle persone. E il palco di Sanremo potrebbe davvero diventare il simbolo di questo cambiamento, trasformando la musica in un mezzo per abbattere le barriere, superare gli stereotipi e celebrare il talento in tutte le sue forme.