Un videogioco popolare come Just Dance, ideato da Ubisoft, celebra la sua ultima e più recente edizione con una peculiare coreografia incentrata sull’ADHD, cioè il disturbo da deficit dell’attenzione, condizione che accomuna buona parte dei giovani nel mondo. Come principale colonna sonora del videogame è stato scelto il brano “Bang Bang”, del gruppo Galantis, il cui cantante Christian Karlson manifesta la sindrome ADHD e ha così tradotto in musica il proprio vissuto personale, mettendo in evidenza in che modo questo tipo di neurodivergenza possa mettere seriamente a rischio l’inserimento sociale e ogni altra attività relazionale.
Con il lancio di Just Dance 2025, la Ubisoft ha inteso sottolineare come l’universo dei videogiochi, spesso messo all’indice per le sue presunte prerogative diseducative, possa invece rivelarsi uno strumento di consapevolezza e inclusione occupandosi di situazioni che vedono coinvolte tante persone comuni, ma anche artisti molto famosi per il loro indiscusso talento. A occuparsi in modo professionale di videogame therapy è, da noi, Francesco Bocci, bresciano di adozione ma di origini pratesi, psicologo psicoterapeuta ad orientamento Adleriano specializzatosi all’Istituto Alfred Adler di Milano, del quale è stato anche membro del direttivo.
Parallelamente ha sviluppato un interesse anche per l’ambito della psicologia del mondo digitale e della psicologia dei videogiochi. In tale contesto sta portando avanti, insieme a un gruppo di professionisti, l’approccio alla Video Game Therapy, da lui stesso ideata, basata sull’utilizzo clinico, terapeutico e riabilitativo dei videogiochi. Nel 2019 è stato curatore del testo "Dentro il Videogioco” e, membro e cofondatore del direttivo dell’associazione Play Better, svolge la sua professione di psicoterapeuta ed esperto VGT al Centro Clinico di Psicoterapia e Psicopedagogia “Il Telaio” a Palazzolo Sull’Oglio in provincia di Brescia.
Dottore, può un videogioco come questo servire da stimolo per chi soffre di deficit dell'attenzione?
“I videogiochi commerciali, pur non essendo progettati specificamente come strumenti terapeutici, possono offrire alcuni benefici alle persone affette da disturbi dell'attenzione, come il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Molti videogiochi richiedono un livello di concentrazione prolungato per completare missioni o superare sfide. Questo può aiutare i giocatori a esercitare e migliorare la loro capacità di attenzione sostenuta nel tempo. Alcuni giochi richiedono ai giocatori di gestire più compiti contemporaneamente, aspetto fondamentale per allenare il cervello a diventare più efficiente e a sviluppare funzioni esecutive, che includono la pianificazione, il problem-solving e il controllo degli impulsi.”
Cos’è esattamente l’ADHD?
“Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) è un disturbo neuropsichico che si manifesta principalmente con sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività, in misura non adeguata rispetto all'età del soggetto. L'ADHD può influenzare la capacità di un individuo di ‘funzionare’ in vari contesti, come la scuola, il lavoro e le relazioni sociali. I sintomi spesso emergono nell'infanzia e possono persistere nell'età adulta. Il trattamento può includere una combinazione di terapie comportamentali, consulenza psicologica e, in alcuni casi, farmaci. È importante una diagnosi accurata da parte di professionisti della salute mentale per distinguere l'ADHD da altri problemi comportamentali o di sviluppo.”
Quali sono gli strumenti più efficaci per tentare di risolvere i problemi derivati da questa sindrome?
“Per affrontare efficacemente i problemi derivati dall'ADHD, si possono utilizzare diversi strumenti e interventi come la psicoterapia comportamentale, che aiuta a sviluppare strategie per la gestione dei sintomi, o l'organizzazione e la gestione del tempo. Nei casi più gravi una farmacoterapia può migliorare l'attenzione e ridurre l'iperattività e l'impulsività. Inoltre adattamenti scolastici e programmi educativi personalizzati sono in grado di supportare l'apprendimento e la concentrazione. La Video Game Therapy si inserisce nella psicoterapia espressivo/esperienziale, cioè un percorso che non utilizza solo la parola ma appunto il videogioco come strumento, che se utilizzato in combinazione può significativamente migliorare la qualità della vita di chi è affetto da ADHD.”
Da psicologo esperto in problematiche legate ai videogame ritiene che nell' uso di questi sistemi di svago ci siano più rischi o inaspettate risorse?
“I videogiochi possono offrire una serie di benefici psicologici, specialmente attraverso l'attivazione dello stato di ‘flow’, un concetto introdotto dal psicologo Mihaly Csikszentmihalyi. Lo stato di flow si verifica quando un individuo è completamente immerso in un'attività, con una focalizzazione totale e un coinvolgimento profondo, che porta a un'esperienza di benessere e soddisfazione.. I videogiochi spesso calibrano la difficoltà delle sfide per adattarsi alle capacità del giocatore, mantenendo un equilibrio tra fare (azioni e decisioni) ed essere (esperienza e presenza ed identificazione con l’avatar). Superare livelli o completare obiettivi nei giochi dà quindi un senso di realizzazione e gratificazione in grado di migliorare l'autoefficacia e aumentare il benessere percepito. In sintesi, quando i videogiochi sono utilizzati in modo moderato e consapevole, possono favorire la crescita personale, il rilassamento e un miglioramento del benessere generale. Il rischio maggiore é uscire dallo stato di equilibrio consapevole mentre si gioca , con automatismi che generano improvvisa assenza di piacere e divertimento.”
Ricorda qualche caso emblematico in cui questi giochi si sono rivelati terapeutici?
Un ragazzo che seguivo aveva iniziato un percorso di Video Game Therapy insieme a me. Lui soffriva di ADHD, in modo importante, e questo, nonostante ogni aiuto limitava molto il suo benessere scolastico e familiare. Abbiamo iniziato a giocare a ‘Fruit Ninja’, un videogioco molto conosciuto in cui il giocatore deve rompere dei pezzi di frutta per fare punti e superare i vari livelli del tabellone di gioco. Questo ha contribuito ad allenare maggiormente la sua attenzione migliorando l’ immersione nell’azione di gioco: di conseguenza il suo stato di flow e di benessere ha avuto un riflesso positivo a scuola e nella sua quotidianità.”
In che direzione si muovono oggi gli studi riguardo la cura dell’ADHD e quali sono le prospettive per il futuro?
“Gli studi sulla cura dell'ADHD sono orientati a nuovi approcci terapeutici e interventi per migliorare la gestione dei sintomi e favorire l'adattamento sociale . La ricerca è rivolta allo sviluppo di farmaci più mirati e personalizzati, con meno effetti collaterali e una migliore efficacia nel controllo dei sintomi. Si stanno esplorando sistemi innovativi e terapie complementari come la stimolazione cerebrale non invasiva, la terapia genica, la terapia con animali, la terapia occupazionale, la terapia musicale e la terapia digitale con videogiochi (Video Game Therapy in primis). L'uso di tecnologie digitali, come applied games e videogiochi guidati, per migliorare l'attenzione, la gestione del tempo e le abilità cognitive nelle persone con ADHD è un'area di crescente interesse e ricerca.”
Può il messaggio di Galantis avvicinare le persone alla comprensione di una sindrome forse poco conosciuta?
“ Io penso assolutamente di si, perciò ringrazio Galantis per avere avuto il coraggio di portare questo tema dentro un videogioco così amato e conosciuto all’insegna di una più diffusa e generalizzata consapevolezza.”