Inclusione professionale per giovani con sindrome di Down e rifugiati: l’idea di Feltrinelli e Generation Italy

Realizzato con la collaborazione di AGPD e la Scuola Penny Wirton Milano, il percorso formativo offre opportunità concrete nel settore del retail, puntando a superare le barriere lavorative e sociali

di MARGHERITA AMBROGETTI DAMIANI
29 gennaio 2025
Alcuni dei ragazzi e ragazze coinvolti nel progetto di inserimento professionale di Feltrinelli e Generation Italy

Alcuni dei ragazzi e ragazze coinvolti nel progetto di inserimento professionale di Feltrinelli e Generation Italy

Ha preso il largo la scorsa settimana un’iniziativa innovativa dedicata alla trasformazione del concetto di inclusione professionale, promossa da Fondazione Generation Italy, Gruppo Feltrinelli, AGPD (Associazione Genitori e Persone con sindrome di Down) e la scuola Penny Wirton Milano. Competenze e visioni di realtà diverse sono i valori cardine di un progetto che ha tutte le carte in regola per diventare un modello di sinergia capace di generare impatti sociali e occupazionali concreti.

L’obiettivo è chiaro: abbattere ogni barriera lavorativa, offrendo a giovani con sindrome di Down e a rifugiati percorsi formativi mirati. Due realtà diverse, ma accomunate dalla stessa esigenza: acquisire competenze per costruire opportunità di sviluppo professionale concrete. Il focus del percorso che li vedrà protagonisti è il settore del retail, con particolare attenzione al mondo librario, considerato ideale non solo per sviluppare competenze tecniche, ma anche per favorire relazioni interpersonali.

La formazione sarà articolata in due percorsi distinti. Quello destinato alle persone con sindrome di Down si svolgerà in presenza, con il supporto di tutor specializzati, mentre il percorso dedicato ai rifugiati sarà erogato online, per garantire massima flessibilità. In entrambi i casi, le 92 ore di apprendimento saranno orientate alla sperimentazione pratica, con simulazioni e sessioni organizzative. L’approccio didattico è al centro di questa iniziativa, che si preannuncia rivoluzionaria per il settore. Per i partecipanti con sindrome di Down, tutto è progettato per semplificare l’apprendimento, dai materiali di studio agli esercizi. I rifugiati, invece, avranno accesso a un ambiente formativo adattato alle loro esigenze, pensato per fornire competenze spendibili anche in contesti internazionali.

Le opportunità per i partecipanti sono concrete. Al termine del percorso, previsto per il 19 febbraio, i candidati potranno sostenere colloqui direttamente con il Gruppo Feltrinelli, che si è impegnato a offrire quattro stage retribuiti di sei mesi, con possibilità di assunzione. Inoltre, Generation Italy garantirà ulteriori occasioni grazie alla collaborazione con aziende disponibili a valutare i partecipanti. Una cosa è certa: questo progetto guarda dritto al futuro. Non è solo un corso di formazione, ma un punto di partenza per rivoluzionare il mondo del lavoro e renderlo un vero strumento di inclusione e riscatto sociale. Per le persone con sindrome di Down, lavorare significa conquistare un’autonomia che troppo spesso viene loro negata. Per i rifugiati, integrarsi e vedere riconosciuto pienamente il proprio valore.

Un segnale importante per aziende, terzo settore e scuole, che dovranno sempre più impegnarsi per raggiungere obiettivi altrettanto ambiziosi e fondamentali, contribuendo a costruire una società più giusta ed equa.