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Home » Lifestyle » Kelly Hughes, la modella mostra la cicatrice del taglio cesareo. La maternità non è più un tabù

Kelly Hughes, la modella mostra la cicatrice del taglio cesareo. La maternità non è più un tabù

Le foto della neo mamma sono state pubblicate da Sports Illustrated Swimsuit. La donna in bikini ha ammesso: "C'è voluto del tempo per trovare la forza di affrontare i cambiamenti che il mio corpo ha subito. È stato quando ho abbracciato la mia cicatrice che ho sperimentato il suo potere"

Maurizio Costanzo
11 Maggio 2022
modella cicatrice cesareo

modella cicatrice cesareo

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L’incisione chirurgica in sala parto per molte è un problema estetico nel post partum. Un segno importante che comunque col passare del tempo si attenua, ma all’inizio può indurre nella donna problemi emotivi. ‘Sdoganare’ questo tipo di paure è importante, e certo molte si sentiranno rassicurate nel vedere che ad abbattere i muri dei problemi estetici è stata una modella, su una delle riviste patinate per eccellenza. Mamma e modella che per far loro forza e far sentire orgogliose le altre mamme, annullando pregiudizi o timori di sorta, si è esposta senza censure su una delle riviste storiche dedicate alla bellezza, quale Sports Illustrated.

È la prima volta che accade nei 58 anni di vita della rivista, segno che i tempi stanno davvero cambiando e la maternità, con tutto ciò che ne segue, non è più un tabù, come non lo è la pancia, prima nascosta sotto vestiti ampissimi, e ora ostentata in spiaggia anche in bikini. L’obiettivo è quello di celebrare tutte le mamme che mettono a nudo le cicatrici del taglio cesareo, e non c’è modo migliore di riuscirci che mostrare autenticamente la bellezza della maternità, aiutando le donne che hanno attraversato un taglio cesareo a sentirsi orgogliose e ad affrontare meglio il periodo spesso non facile del post partum.

La modella Kelly Hughes mostra la cicatrice del taglio cesareo (Foto Credit Sports Illustrated Swimsuit)

La modella in questione è Kelly Hughes, neo mamma fiera dei segni che porta sul corpo.

Il taglio cesareo è una procedura che in alcuni casi può essere pianificata mentre in altri viene eseguita su base emergenziale se il travaglio ha delle difficoltà improvvise, oppure se la gravidanza mette in pericolo la salute della madre o del bambino. Sports Illustrated Swimsuit ha ritenuto importante mostrare il copro della donna in modo autentico, cicatrici da taglio cesareo compresi, in un momento così speciale della loro vita.

La modella in copertina sfoggia un bikini mozzafiato e ha ammesso che, sebbene la sua cicatrice non abbia avuto un impatto diretto sulla sua carriera, l’insicurezza che ne è derivata era dovuta al fatto che il suo lavoro ruota attorno al suo corpo. “C’è voluto del tempo per guarire fisicamente e mentalmente – ha detto – per superare quello che avevo passato, per trovare la forza nonostante i cambiamenti che il mio corpo ha inevitabilmente subito. È stato solo quando ho accolto, ho abbracciato la mia cicatrice che ho sperimentato il suo potere”.

Kelly Hughes ha ammesso che per superare le difficoltà incontrate per il cambiamento del suo corpo “c’è voluto del tempo per guarire fisicamente e mentalmente” (Foto Credit Sports Illustrated Swimsuit)

Da parte sua Chelsea Hirschhorn, fondatrice e Ceo del marchio per genitori Frida Mom, ha collaborato col comitato consultivo di Sports Illustrated Swimsuit per aiutare a presentare questa immagine, che vuole raffigurare la genuinità e soprattutto la normalità della nascita e della maternità. I due brand hanno cercato in questo modo di accendere i riflettori sulle donne che hanno subito un taglio cesareo, per far loro sapere che dovrebbero essere orgogliose dei loro corpi, per il fatto di aver dato alla luce una nuova vita.

“Per me questo è stato molto più di un semlice servizio fotografico – ha detto la modella – . Noto un cambiamento incredibile che è in atto nella nostra società, un cambiamento nel segno dell’inclusività. Personalmente sono grata di aver avuto quest’opportunità, che spero possa incoraggiare le neo mamme a essere emancipate, e a mostrarsi fiere dei segni del proprio corpo”.

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
L’incisione chirurgica in sala parto per molte è un problema estetico nel post partum. Un segno importante che comunque col passare del tempo si attenua, ma all’inizio può indurre nella donna problemi emotivi. ‘Sdoganare’ questo tipo di paure è importante, e certo molte si sentiranno rassicurate nel vedere che ad abbattere i muri dei problemi estetici è stata una modella, su una delle riviste patinate per eccellenza. Mamma e modella che per far loro forza e far sentire orgogliose le altre mamme, annullando pregiudizi o timori di sorta, si è esposta senza censure su una delle riviste storiche dedicate alla bellezza, quale Sports Illustrated. È la prima volta che accade nei 58 anni di vita della rivista, segno che i tempi stanno davvero cambiando e la maternità, con tutto ciò che ne segue, non è più un tabù, come non lo è la pancia, prima nascosta sotto vestiti ampissimi, e ora ostentata in spiaggia anche in bikini. L’obiettivo è quello di celebrare tutte le mamme che mettono a nudo le cicatrici del taglio cesareo, e non c’è modo migliore di riuscirci che mostrare autenticamente la bellezza della maternità, aiutando le donne che hanno attraversato un taglio cesareo a sentirsi orgogliose e ad affrontare meglio il periodo spesso non facile del post partum.
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Kelly Hughes ha ammesso che per superare le difficoltà incontrate per il cambiamento del suo corpo "c'è voluto del tempo per guarire fisicamente e mentalmente" (Foto Credit Sports Illustrated Swimsuit)
Da parte sua Chelsea Hirschhorn, fondatrice e Ceo del marchio per genitori Frida Mom, ha collaborato col comitato consultivo di Sports Illustrated Swimsuit per aiutare a presentare questa immagine, che vuole raffigurare la genuinità e soprattutto la normalità della nascita e della maternità. I due brand hanno cercato in questo modo di accendere i riflettori sulle donne che hanno subito un taglio cesareo, per far loro sapere che dovrebbero essere orgogliose dei loro corpi, per il fatto di aver dato alla luce una nuova vita. "Per me questo è stato molto più di un semlice servizio fotografico – ha detto la modella - . Noto un cambiamento incredibile che è in atto nella nostra società, un cambiamento nel segno dell'inclusività. Personalmente sono grata di aver avuto quest’opportunità, che spero possa incoraggiare le neo mamme a essere emancipate, e a mostrarsi fiere dei segni del proprio corpo".
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