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Volete liberarvi di regali e ricordi degli ex? Esiste un museo che li colleziona

E’ stato aperto a Zagabria da due ex fidanzati. “The museum of broken relationships” raccoglie e conserva piccoli e grandi cimeli di amori finiti, relazioni passate e cuori infranti. Ricordi che non sarebbe giusto distruggere, ma che bisognerebbe lasciare andare

di DOMENICO GUARINO -
11 aprile 2024
Il museo delle relazioni finite (foto di repertorio)

Il museo delle relazioni finite (foto di repertorio)

Un vasetto di cetriolini acquistati da una ragazza per il suo primo amore. Un’ascia con cui qualcuno ha fatto a pezzi i mobili. Un peluche di Peter Pan comprato da un uomo, quando aveva 25 anni, per ricordarsi di tenere in vita il ragazzo che era in lui. Una piccola bottiglia piena di lacrime. L'abito da sposa di seta di una ex moglie stipato in un vasetto di sottaceti, dopo che il marito, dopo sette anni di matrimonio, se ne è andato. Una lente d'ingrandimento lasciata da una donna per ricordarsi di un amante concentrato su se stesso che l’aveva sempre fatta sentire piccola.

Sono alcuni degli oggetti, anonimi, completi di data e luogo della relazione, che potete trovare in uno dei musei più singolari al mondo, quello messo su dalla produttrice cinematografica Olinka Vištica e dallo scultore Dražen Grubišić, entrambi di Zagabria: The Museum of Broken Relationships, il museo delle separazioni, o delle relazioni finite.

Un matrimonio dura in media 17 anni

Un'idea geniale considerata la lunghezza mediamente breve dei rapporti di coppia oggigiorno. Si pensi che, solo per rimanere alle coppie sposate, secondo i dati Istat disponibili (2015) in Italia in media il matrimonio dura 17 anni. Mentre nel 2018 il numero di divorzi in Italia è stato di 88.458, ovvero 1,5 divorzi ogni mille abitanti (contro 3,2 matrimoni). Le relazioni non formalizzate in matrimonio hanno una durata anche minore, in media, secondo le stime accreditate, soli 4 anni.

“Io e Olinka - racconta Dražen - siamo stati insieme per quattro anni. Avevamo un piccolo coniglio, di quelli a carica che saltellano. Siccome viaggiavo molto, lo portavo con me e gli scattavo le foto davanti alla Torre Eiffel o agli altri monumenti: era la nostra gag. Quando ci siamo lasciati, ci siamo chiesti “chi terrà il coniglio? E, per non farci travolgere dalla tristezza, ci siamo chiesti se non ci fosse un modo più creativo per dargli una nuova vita. Così è nata l’idea di un’alternativa: il museo”.

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Quattromila oggetti esposti

La collezione è stata esposta al pubblico per la prima volta nel 2006, nella gipsoteca di Zagabria. Nel 2010, la ex coppia ha affittato uno spazio nel cuore di Zagabria, dove è ufficialmente stato istituito il Museum of Broken Relationships (che adesso ha anche una filiale a Los Angeles). Nel mezzo un girovagare per il mondo che li ha portati in Argentina, Bosnia-Erzegovina, Germania, Macedonia, Filippine, Serbia, Singapore, Slovenia, Sud Africa, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

Negli anni, i due hanno raccolto di tutto, incontrando personalmente i donatori o scartando pacchi provenienti dall’altra parte del globo. Oggi sono oltre quattromila gli oggetti che fanno parte della collezione, suddivisa in otto sezioni. Al termine del percorso espositivo anche una singolare “family room”, in cui è racchiusa la storia di una famiglia giapponese che, durante un pic-nic, ha registrato un audio: si sentono i bambini cantare, la mamma e il papà chiacchierare. Dopo la morte del marito, lei non ha più voluto ascoltarlo per paura di cancellare inavvertitamente la registrazione e insieme alla figlia hanno deciso di donarlo al museo.

“All’invio, per concretizzare la nostra idea -racconta ancora Dražen- abbiamo cominciato a fare delle ricerche e tutto quello che trovavamo all’epoca erano riviste femminili che incitavano a incenerire i ricordi dell’ex. Lo trovavamo barbarico. Davvero intendete distruggere tutte le vostre memorie? Forse tra dieci anni vorrete qualcosa che vi rammenti quella relazione.”