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Salva la Pasqua e salva il cibo dallo spreco con Too good to go

Durante le feste, si sa, la quantità di cibo che finisce nella spazzatura ancora intatta è maggiore. L’anno scorso sono state prodotte, pensate, più di 23 tonnellate di colombe. Ci pensa Too Good To Go, app che ogni giorno combatte gli sprechi, con una speciale iniziativa

27 marzo 2024
"Pasqua", circa 30 tonnellate di uova prodotte

"Pasqua", circa 30 tonnellate di uova prodotte

Torna nel 2024, con #salvalaPasqua, l'iniziativa di Too Good To Go (marketplace per le eccedenze alimentari) per contrastare gli sprechi di cibo durante il periodo pasquale. A partire dal 2 aprile, con speciali Surprise Bag #salvalaPasqua, disponibili sulla app di Too Good To Go, sarà possibile salvare prodotti tipici della Pasqua come colombe e uova di cioccolato dagli esercenti commerciali (pasticcerie, forni, supermercati, e altro) aderenti all'iniziativa.

Too Good To Go, nel presentare l'iniziativa - ricorda che il 2023 - si è chiuso con una produzione complessiva di più di 23 tonnellate di colombe, pari a 96,1 milioni di euro, per le uova di Pasqua, in Italia si stima invece che la produzione sia attorno alle 31mila tonnellate all'anno, con un giro d'affari di oltre 300 milioni di euro solo nel 2023, “grandissime quantità - sottolinea il marketplace - che possono finire, in parte, per essere sprecate”.

Too Good To Go informa in una nota che per rendere la Pasqua ancor più all'insegna dello “spreco zero”, ha selezionato inoltre alcune ricette per riutilizzare gli avanzi di colombe e uova di cioccolato, in chiave anti spreco.

"Siamo entusiasti - commenta Mirco Cerisola, Italian Country Director di Too Good To Go - di poter confermare anche per il 2024 questa iniziativa volta a contrastare lo spreco alimentare, grazie all'impegno dei nostri utenti e partner. Pasqua, infatti, come il Natale, è uno dei periodi dove il rischio di avanzare cibo, e quindi generare spreco, è più alto, e il nostro intento è quello di sensibilizzare i cittadini per evitare che questo accada. Ma non solo, vogliamo affiancare anche i commercianti, che molto spesso si trovano con più elevate quantità di cibo invendute, proprio a causa dell'aumento nella produzione in occasione delle festività”.