Patrizio nel paddock della Formula 1: il sogno di incontrare Leclerc

La famiglia perugina e il bambino, 10 anni, hanno potuto assistere alle prove libere direttamente in casa Ferrari. Il videomessaggio del pilota

di ELEONORA ROSI -
11 settembre 2023
Patrizio Formula 1

Patrizio Formula 1

È passata poco più di una settimana da quando la vita di una famiglia perugina è stata rivoluzionata da un videomessaggio ricevuto dal pilota Ferrari di Formula 1 Charles Leclerc in persona. Stiamo parlando di papà Luciano, sua moglie Sara e Patrizio, un dolcissimo bambino di 10 anni affetto da Sindrome Pandas, un’encefalite post infettiva di origine autoimmune che provoca sintomi neuropsichiatrici importanti e impattanti.
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Patrizio davanti al paddock Ferrari a Monza

Patrizio è un grande appassionato di Formula 1 e fan sfegato di Charles Leclerc. Già l’anno scorso, a Babbo Natale aveva chiesto di poter avere con sé il pilota per giocare. Un sogno per certi versi realizzato entrando nel paddock Ferrari e assistendo alle prove del proprio idolo e ancor di più con l’inaspettato videomessaggio ricevuto una volta tornato a casa. Un’esperienza resa possibile da Giovanni Gravili, presidente dell’associazione i Nodi d’Amore e delegato di Genitori Pans Pandas Bge Odv, che ha organizzato la visita al circuito di Monza e un incontro, purtroppo saltato, con Leclerc.

L’esperienza a Monza, la gioia di Patrizio

"Quando ha Patrizio ha saputo che saremmo andati a Monza è stato al settimo cielo – racconta il padre Luciano -. Volevamo fargli una sorpresa e non gli abbiamo detto che, da programma, avrebbe dovuto incontrare il suo eroe. Patrizio ha riconosciuto personaggi, giornalisti, fatto foto e parlato con gli addetti ai lavori. Non siamo riusciti ad incontrare Leclerc per problemi di tempistiche, ma siamo andati a vedere le prove libere in tribuna d’onore ed era felicissimo". Una bellissima giornata con un finale da favola, che né Patrizio né i genitori potevano immaginare: Leclerc, dispiaciuto, ha fatto recapitare un videomessaggio al bambino, scusandosi e assicurando che si vedranno in un’altra occasione. "Quando ha visto il video messaggio di Leclerc ha pianto" ha raccontato la madre. Ma erano lacrime di gioia, per il suo mito.

Il mostro sotto al letto

Come molti altri 'bambini pandas', anche lui ha una storia di diagnosi travagliata, e solo grazie alle continue lotte dei genitori ha intrapreso un percorso di cura efficace. "Abbiamo una collezione di diagnosi diverse – racconta la madre Sara -, nessuno però ci aveva mai indicato la possibilità della pandas. Fino al 2019 ci dicevano che si trattava di disprassia verbale e che non avrebbe mai parlato. Poi, durante il primo lockdown ha ingoiato una pila stilo e ha dovuto fare la penicillina di copertura: in 12 ore ho sentito mio figlio parlare in modo corretto”.
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Il bambino a Monza ha incontrato giornalisti e addetti ai lavori: il sogno ora è di incontrare il suoi idolo Charles Leclerc

Da quel momento Sara e il marito hanno iniziato le ricerche e, grazie all’aiuto del gruppo 'genitori pandas', sono stati indirizzati ad una dottoressa che ha riscontrato che il bambino è affetto dalla sindrome. “Adesso sta facendo la cura e sta meglio – continua la madre -, prima Patrizio non usava il linguaggio, oggi interagisce normalmente e migliora sempre. La pandas la chiamo ‘il mostro sotto al letto’, ogni tanto fa vedere un tentacolo, ma può essere scambiato per qualsiasi altro disturbo del neurosviluppo. Il nostro consiglio è di non fermarsi alla prima diagnosi”.

Nuove passioni e nuovi sogni

Oggi Patrizio ha scoperto una passione per le lingue, sta imparando l’inglese e il francese, guarda i programmi e i cartoni animati in lingua originale, pure in tedesco. “Abbiamo scoperto che sa parlare francese il giorno in cui siamo stati a Monza, quando ha parlato con Frédéric Vasseur, il responsabile box Ferrari, che è francese – raccontano i genitori -. Il bambino vuole sconfiggere la malattia e avere una vita normale”. Il giovanissimo perugino non smette di chiedere notizie del suo eroe, mentre continua a coltivare le sue passioni più grandi oltre la Formula 1, le gare con le macchine telecomandate ed esercitarsi a fare interviste e telecronache. Perché, se con Leclerc ha realizzato il suo sogno di bambino, Patrizio sa già cosa vorrà fare da grande: il giornalista e, se continuerà a dimostrare la tenacia e la passione che lo contraddistinguono, non c’è dubbio che ci riuscirà.