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La principessa e lo sciamano: Martha Louise di Norvegia sposa il guru delle star e vince il razzismo

Nella casa reale norvegese è solo l’ultimo dei matrimoni osteggiati tra una persona di sangue blu e un commoner. Ma la primogenita del re ha già vinto la sua battaglia rinunciando ai titoli e dedicandosi alla sue attività di imprenditrice benefica

13 aprile 2024
Marta Luisa di Norvegia con il futuro marito Durek Verret (Instagram)

Marta Luisa di Norvegia con il futuro marito Durek Verret (Instagram)

Non c’è corona o discriminazione razzista che tenga (Meghan Markle insegna, ndr): omnia vincit amor, l'amore vince su tutto. Lo dimostra Martha Louise di Norvegia, che ha rinunciato ai suoi titoli e all'appannaggio reale, sfidando l'opinione pubblica e un intero Paese, per sposare lo sciamano afroamericano Durek Verret. Non certo un personaggio dal sangue blu, il guru spirituale dei divi di Hollywood, che annovera nella sua bacheca personaggi che vanno da Gwyneth Paltrow a Antonio Banderas.

Eppure quelle tra la principessa norvegese e il terapista alternativo si preannuncia come un matrimonio regale, considerata anche la location scelta per le nozze, fissate per il prossimo 31 agosto: sarà la città di Geiranger, sulle rive del fiordo omonimo (patrimonio dell'Umanità) a ospitarle.

Matrimoni difficili alla corte di Norvegia 

Marta Luisa di Norvegia con il futuro marito Durek Verret (Instagram)
Marta Luisa di Norvegia con il futuro marito Durek Verret (Instagram)

Tutto rose e fiori, insomma? Non proprio. Nonostante la loro appaia come una favola a lieto fine l’unione della coppia, i cui inizi risalgono al 2022, è stata osteggiata e combattuta e da subito paragonata a un romanzo 'rosa' alla Bridgerton”, con Verret nel simbolico ruolo del fascinoso Regé-Jean Page. Lui, 49 anni, fisico possente, sguardo ammaliante e carismatico; lei 52 anni, madre di tre figlie (Maud Angelica, Leah Isadora, Emma Talluh), vedova e divorziata dello scrittore Ari Behn, morto suicida. Nulla di scontato per Martha Louise e Durek Verret anche perché alla corte di Norvegia i matrimoni sono sempre stati avversati, soprattutto all'interno della casata dei Glucksburg.

L'attuale sovrano attese oltre 10 anni prima che il principe Olav, padre di lui, intransigente oppositore di quella unione, acconsentisse alle nozze tra il figlio e la bellissima, ma non aristocratica, Sonja Haraldsen. Addirittura accompagnando – con grande struggimento – la futura regina all'altare. Anche il futuro re, Haakon Magnus, ha dovuto lottare per imporre la scelta di una sconosciuta commoner, Mette-Marit Tjessem Hoiby, già madre di un bambino ed ex compagna di uomo non proprio dalla fedina penale immacolata (Morten Borg, incarcerato nel 1992 per guida in stato d'ebbrezza, possesso di droga e violenze). Un destino che, quindi, accomuna quasi tutti i membri della corte norvegese, di cui fa parte formalmente anche Martha Louise. 

La rinuncia ai titoli e ai patrocini

Quest’ultima, infatti, da novembre del 2022 non ha più svolto doveri ufficiali per conto della famiglia reale, secondo la volontà della principessa di distinguere meglio le sue attività professionali dalla monarchia. Già nel 2019, tuttavia, la donna aveva deciso di smettere di utilizzare il titolo principesco nell'ambito delle sue attività imprenditoriali. Ha rinunciato ai patrocini ma non al ruolo di presidentessa del CdA del Princess Märtha Louise's Fund (istituito nel 1972), che opera a sostegno dei bambini con disabilità

Le nozze di Martha Lousie con Verret

Marta Luisa di Norvegia con il futuro marito Durek Verret (Instagram)
Marta Luisa di Norvegia con il futuro marito Durek Verret (Instagram)

Il matrimonio con Verret, comunque, è un finale da sogno molto atteso in Norvegia e annunciato sfidando il protocollo: sono stati infatti i futuri sposi a dare notizia delle nozze sui loro profili social (‘my beloved Princess Martha Louise an I are happy to announce...’) e non la casa reale. 

Cambiano i tempi e anche le monarchie si evolvono. Del resto la primogenita dell'attuale sovrano, dopo aver conosciuto il suo attuale fidanzato, aveva condiviso con i followers interessanti riflessioni sul razzismo e sul rapporto alle “persone nere. Ho dato per scontato i miei diritti –  scriveva –. Non ho mai analizzato a fondo cosa fosse il razzismo”. Che dire, non è mai troppo tardi!