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Home » Lifestyle » Ricette sulle lapidi: l’ultima moda choc nei cimiteri Usa è lo “Spoon River Gastronomico”

Ricette sulle lapidi: l’ultima moda choc nei cimiteri Usa è lo “Spoon River Gastronomico”

Per rallegrare la lugubre atmosfera alcune donne hanno deciso di far incidere sulla propria lapide ricette e ‘segreti’ del loro piatto preferito, soprattutto dessert

Maurizio Costanzo
9 Novembre 2022
La ricetta sulla lapide

La ricetta sulla lapide

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Il 2 novembre, la festa che commemora i defunti, è da poco trascorso. Crisantemi, lumini e visite ai propri cari l’hanno fatta da padrona. Sulle lapidi  si è pregato guardando le immagini dei cari scomparsi, molto spesso accompagnate da frasi ricordo di tutti i tipi. Una preghiera, un’invocazione, parole che il proprio caro era solito pronunciare e ripetere in vita, a cui era molto affezionato, e che perciò si è voluto fissare a ricordo perpetuo. Ma quanto suonerebbe strano andare in un cimitero e leggere sulla lapide, accanto alla data di nascita e morte del defunto, non una frase toccante o un verso o una preghiera, bensì una ricetta di cucina? Quello che da noi suona (ancora per il momento) come qualcosa di bizzarro e surreale, è già realtà nei cimiteri americani, soprattutto in quelli della East Cost. Dove si sta diffondendo a tutti gli effetti una sorta di “Spoon River Gastronomico“, una specie di nuova moda che unisce arte culinaria e cimiteri.

La nuova moda nei cimiteri Usa: sulle proprie lapidi le signore fanno incidere una ricetta

Non sono tante, ma neppure pochissime, le persone che hanno scelto di lasciare impresse sulla propria lapide la ricetta del cuore, o meglio quella del loro piatto preferito. Incisa a chiare lettere nel marmo si trovano così vere e proprie pagine da manuale di cucina. Una volontà che si sta diffondendo soprattutto tra le donne, che scelgono di far dono a tutti coloro che vanno a trovarle dei propri ‘segreti’ gastronomici. Ma quali ricette vanno più di moda? C’è una tipologia ben precisa, che non riguarda primi piatti e secondi, ma riguarda soprattutto i dessert. Solo per fare qualche esempio, Naomi Miller-Dawson sulla sua lapide nel cimitero di Brooklyn ha voluto fossero incise le istruzioni per preparare i suoi Spritz Cookies, in modo che tutti potessero preparare a casa questa ricetta.

La ricetta degli Spritz Cookies sulla lapide

Bogan O’Neal ha fatto scrivere invece la ricetta della O’Neal’s Peach Cobbler, sulla sua tomba che si trova a Washington. Addirittura nello Utah tutta una zona del cimitero della cittadina di Logan di lapidi di questo genere ne ha così tante che è stata addirittura soprannominata Fudge Section. Ovviamente del fenomeno si stanno interessando anche i ricercatori e gli studiosi: Rosie Grant ad esempio, dell’università del Maryland, si è già dedicata a studiare un fenomeno che suona bizzarro, ma a quanto pare risulta essere davvero molto apprezzato, oltre che in crescita. Una tendenza che, come tutte le mode nate in America, c’è da aspettarsi non tarderà a diffondersi nel mondo intero, Italia compresa. I motivi alla base di questa scelta possono essere i più doversi: le ricette servono a rallegrare la triste e lugubre atmosfera dei cimiteri? Si vuole mantenere in vita una sorta di rapporto diretto, e piacevole, tra defunti e propri cari? Si cerca in questo modo di tramandare delle ricette che andrebbero altrimenti dimenticate da tutti e perse per sempre? Non si sa con certezza quali siano le ragioni alla base di questa moda che sta prendendo sempre più piede, ma di sicuro noi italiani avremmo molto da scrivere e tramandare, dal momento che, nella Patria della cucina mediterranea, certo non mancano ricette tipiche e tradizioni gastronomiche di cui far dono, o ricordo (perpetuo).

 

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Il 2 novembre, la festa che commemora i defunti, è da poco trascorso. Crisantemi, lumini e visite ai propri cari l’hanno fatta da padrona. Sulle lapidi  si è pregato guardando le immagini dei cari scomparsi, molto spesso accompagnate da frasi ricordo di tutti i tipi. Una preghiera, un’invocazione, parole che il proprio caro era solito pronunciare e ripetere in vita, a cui era molto affezionato, e che perciò si è voluto fissare a ricordo perpetuo. Ma quanto suonerebbe strano andare in un cimitero e leggere sulla lapide, accanto alla data di nascita e morte del defunto, non una frase toccante o un verso o una preghiera, bensì una ricetta di cucina? Quello che da noi suona (ancora per il momento) come qualcosa di bizzarro e surreale, è già realtà nei cimiteri americani, soprattutto in quelli della East Cost. Dove si sta diffondendo a tutti gli effetti una sorta di "Spoon River Gastronomico", una specie di nuova moda che unisce arte culinaria e cimiteri.
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