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Stati Uniti, i balli di fine anno queer per gli studenti Lgbtq+: "Divertimento e niente giudizi"

di MARIANNA GRAZI -
30 maggio 2022
ballo fine anno queer

ballo fine anno queer

In Italia, qualche tempo fa, c'è stato il caso del Cicognini di Prato dove il ballo delle debuttanti dello storico Convitto è stato prima precluso poi aperto anche alle coppie Lgbtqia+. Ma la tradizione dei balli scolastici appartiene soprattutto agli Stati Uniti e con l'arrivo della bella stagione si avvicina anche la conclusione della scuola e, di conseguenza, l'occasione di organizzare la tipica cerimonia di fine anno. Per questo i gruppi di sostegno Lgbtq+ di tutto il Paese hanno organizzato eventi ufficiali, come veri e propri balli queer, per rompere con le tradizioni "eteronormative" che da tempo rendono questi appuntamenti un'esperienza difficile per alcune persone.

La seconda possibilità

Meghan Dengler

Meghan Dengler ha avuto la possibilità di partecipare, a 31 anni, al ballo scolastico di fine anno quando questo è stato organizzato da un gruppo di sostegno per la comunità Lgbtq+

Meghan Dengler si autoproclama un'irriducibile romantica. È così che la 31enne spiega il suo fascino per le "proposte", il rituale delle scuole superiori che consiste nell'invitare un accompagnatore al ballo di fine anno, spesso con gesti pubblici ed eclatanti. Lei, però, non ha mai vissuto questa esperienza. In effetti, il suo ballo di fine anno, nel 2009, era molto diverso da come lo aveva immaginato, soprattutto perché la scuola cattolica femminile che frequentava non permetteva alle studentesse di portare un accompagnatore dello stesso sesso o di partecipare da sole: "Volevo solo godermi la serata con le mie amiche e non essere costretta ad andare con un accompagnatore con cui non mi sentivo a mio agio" ha raccontato Dengler al Washington Post. La ragazza si identifica come persona lesbica. Il 14 maggio scorso ha finalmente avuto la possibilità di vivere un ballo a modo suo: indossando un gilet e una camicia da smoking blu argento, Meghan ha partecipato al suo primo evento queer a Tampa, con un gruppo di amici. "È stato fenomenale – ha detto la 31enne –. Tutti erano così a loro agio. Abbiamo ballato tutto il tempo". Prima dell'evento, la ragazza ha persino realizzato dei video della "proposta" alla sua accompagnatrice e li ha pubblicati online. "Volevo viverlo in un certo modo e ho sentito che questo era quello giusto per me". La finalità del ballo queer a cui ha partecipato la Dengler era quella di offrire alle persone una seconda possibilità per la notte che hanno sempre desiderato, come dichiara  al quotidiano Holly Winebarger, fondatrice e direttrice della programmazione di QFX, che ha ospitato l'evento. L'obiettivo era anche quello di creare uno spazio sicuro per la comunità LGBTQ in Florida, "che è sotto l'attacco di una legislazione anti-queer", ha aggiunto. "Volevo essere sicura di poter entrare in quella stanza e vedere... persone che si divertivano a ballare tra loro, senza essere guardate a vista o fatte sentire in imbarazzo", aggiunge Meghan Dengler parlando della sua esperienza al ballo queer. "È stato così bello vedere questo. È stato bello farne parte".
balli scolastici queer

Samantha Ann Burnside, 30 anni, è una ragazza trans che, anni dopo la fine della scuola, ha deciso di partecipare ad un Pride Prom organizzato per studenti ed ex studenti queer

Uno spazio dove non essere giudicatə

Con la stagione dei balli di fine anno in corso in tutti gli stati Uniti, altri gruppi come il QFX hanno organizzato eventi ufficiali come i "balli queer" per far si che, al di là delle tradizioni eteronormative imposte, tutta la popolazione scolastica potesse vivere al meglio questo importante appuntamento. Molti membri della comunità Lgbtq affermano che questi eventi alternativi offrono loro uno spazio sicuro e inclusivo per essere se stessə. "Essere apertamente e orgogliosamente queer è una conquista per me", racconta al Wahsington Post Hayley Ianna, 23 anni, di Pittsburg. "La mia serata al Pride Prom è stata indimenticabile. Ho sempre sognato di andare a un ballo come quelli che vedevo nei film, in Australia. Quando mi sono trasferita negli Stati Uniti per intraprendere un master, io e mia moglie eravamo entusiaste che la mia scuola e la mia città organizzassero un ballo dedicato alla nostra comunità", prosegue la 23enne.
 
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In Australia per lei le cose non erano affatto semplici: "Ero una lesbica clandestina, e ai miei occhi essermi dichiarata ed essere orgogliosa di ciò che sono è una conquista. È così importante poter essere chi si è in una serata che si dovrebbe ricordare e che si sogna da sempre". La ragazza ha spiegato di aver sentito molte storie di giovani trans o persone queer a cui non è stato permesso di partecipare al ballo delle loro scuole a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. "Il ballo Pride organizzato dal Q Space Pitt e dal Pittsburg State GSA aiuta a cancellare la delusione che molti della mia età potrebbero provare" dichiara Hayley, che conclude: "Inoltre ha dato a persone come me, che hanno capito chi erano e sono diventate fiere di sé dopo il liceo, la possibilità di rivivere un momento di gioventù che non avremmo mai creduto di poter riavere".