Sting suona per i detenuti del carcere di Secondigliano

Al cantante britannico, 71 anni, sarà donata una chitarra realizzata coi resti dei barconi dei migranti naufragati a Lampedusa

di MARIANNA GRAZI -
26 aprile 2023
Sting

Sting

Sting suonerà in carcere a Napoli, come aveva promesso all'ex parroco della Basilica del Rione Sanità. Il cantante inglese, arrivato in gran segreto in città, si esibirà il 27 aprile a Secondigliano, in un concerto privato per una causa sociale, ricevendo in dono una chitarra realizzata da tre detenuti dell'Alta Sicurezza diventati ora liutai. Il legno utilizzato per costruirla proviene da una barca che ha trasportato migranti verso le coste italiane.

La promessa di Sting a don Antonio

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Sting si esibirà in forma privata per i detenuti di Secondigliano come promesso a don Antonio Loffredo (Instagram)

Il cantautore 71enne onora così un impegno preso a suo tempo con il sacerdote, don Antonio Loffredo, che durante una cena gli aveva parlato delle iniziative portate avanti dalla Fondazione San Gennaro, tra cui quella per la formazione dei carcerati, la realizzazione di rosari e ostie, e il laboratorio da cui uscivano i violini realizzati coi resti di barconi. "Dalle barche nascono strumenti funzionanti?" aveva chiesto colpito Sting stando ai racconti dei presenti. "Va bene allora vengo e ve li suono". Una promessa un debito, si dice, che l'artista non poteva certo non mantenere.

Il rapporto privilegiato con l'Italia

Il Golden Boy del rock internazionale, 17 Grammy in carriera e oltre 100 milioni di dischi venduti, ha una vera e propria storia d'amore con l'Italia, tanto da rifugiarsi spesso nella sua tenuta in Toscana per periodi più o meno lunghi, e non perdere mai l'occasione per esibirsi in concerto in una città del Belpaese.
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Il cantante britannico con la moglie Trudie Styler

Come farà, in forma privata con al suo fianco solo la moglie Trudie Styler e gli addetti ai lavori, anche a Napoli, per i detenuti di Secondigliano. E proprio nella casa circondariale riceverà uno strumento solidale, creato appositamente coi resti di un naufragio a Lampedusa da coloro che partecipano al progetto Metamorfosi, della onlus Casa dello Spirito e delle Arti.

Lo strumento solidale realizzato da speciali liutai

La consegna della chitarra rappresenta il momento clou del progetto di formazione nato nel carcere di Milano Opera ed approdato in quello di Napoli. Lucia Castellano, provveditore per le carceri della Campania, spiega che questo "vede protagonisti innanzitutto la fondazione 'Casa dello Spirito e delle Arti' di Arnoldo Mosca Mondadori e la direttrice di Secondigliano Giulia Russo, a cui va la nostra riconoscenza". "Non era facile realizzare questo progetto di formazione in una realtà complicata come quella di Secondigliano, che ospita ben 900 detenuti nel circuito dell'alta sicurezza. Tutto nasce da un'idea di Arnoldo Mosca Mondadori - sottolinea Castellano - il quale mi disse: 'Perché, dopo Milano, non formare liutai anche al Sud?'.
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La chitarra che verrà donata dai detenuti a Sting è stata realizzata con i resti di una barca naufragata a Lampedusa

Subito mi è venuto in mente il carcere di Secondigliano - prosegue il provveditore - ed è stato grazie all'impegno della direttrice Giulia Russo che adesso tre detenuti sono riusciti a diventare dei liutai al termine di un corso durante il quale sono stati regolarmente remunerati". Il materiale di base con il quale sono stati realizzati gli strumenti musicali, tra i quali anche quello verrà consegnato al cantante britannico, "è stato ricavato dalla chiglia di una barca che ha trasportato dei migranti verso le coste italiane - conclude Lucia Castellano - legno che ha visto la sofferenza e forse anche la disperazione".

Fragile riscritta per l'occasione

Per l'occasione solidale il 71enne ha preparato anche una nuova versione della sua hit del 1998 "Fragile". Si tratta di uno dei suoi più pezzi celebri, dedicato al giovane ingegnere civile americano Ben Linder, ucciso dai Contras in Nicaragua perché stava lavorando a un progetto idroelettrico in quel Paese. La nuova versione, improntata sul tema carcerario, è stata ri-arrangiata con chitarra e quattro archi (registrati in studio a Milano), celebra la non violenza e la poesia e farà parte di un docufilm dal titolo Posso entrare? An ode to Naples. "Sono grato a padre Antonio per averci fatto conoscere l'opera e il team di Arnoldo Mosca Mondadori - spiega Sting al quotidiano Repubblica -. Credo che gli strumenti creati dalla Fondazione siano una meravigliosa trasformazione del dolore di tanti, rappresentano la bellezza e la dignità insita in tutti gli esseri umani".