Facciamo un bagno nel Medioevo: come curavano l’igiene personale dame e cavalieri

Tinozze piene di acqua profumata con erbe aromatizzate. Tuorlo d'uovo e succo di mela per i capelli. Sfatiamo un falso mito: non è vero che i nostri antenati non si lavavano

di ALESSANDRO ANTICO -
25 ottobre 2024
L'igiene personale nel Medioevo

L'igiene personale nel Medioevo

Nell’ambito della riscoperta del Medioevo alla quale stiamo assistendo in questi ultimi anni, fra i molti luoghi comuni in cui ci imbattiamo c’è questo: non si lavavano. Ma com’è possibile? I Romani andavano alle terme, avevano la massima cura del loro corpo, mentre i nostri antenati del Duecento o del Trecento no?

Allora, chiariamo. Con il crollo di Roma e il progressivo declino e abbandono delle infrastrutture che sorgevano nell’Urbe, non era facile nel Medioevo tenere vivo il concetto delle terme, complice anche la commistione con le popolazioni barbare che non possedevano la cultura dell’igiene intesa dai classici.

La fine di Roma

Va aggiunto che la fine di una potenza forte, accentratrice e al tempo stesso divulgatrice quale era Roma non favoriva di certo la ricostruzione di edifici adibiti a quel genere di servizio. C’era da pensare ad altro, insomma; dopo la disgregazione di Roma c’era da rifondare tutto. Le città si erano spopolate, a cominciare proprio dall’Urbe, come in lunghissimo, secolare, tormentato “dopoguerra”. Gli acquedotti non erano più sottoposti alla manutenzione del passato e la distribuzione dell’acqua era diventata complicata, oltretutto in città molto più piccole.

Il passaggio dalla civiltà classica alla successiva fu lento e costellato da difficoltà, senza più figure istituzionali che si ergessero su altre. Trascorsero circa quattro secoli prima che in Europa prendesse di nuovo vita un impero, quello di Carlo Magno, che poi, per quanto grande e importante, non durò così a lungo.

Una 'doccia' nel Medioevo
Una 'doccia' nel Medioevo

Concetto diverso

Il concetto di igiene, però, è diverso fra il passato e oggi. L'igiene urbana non era il massimo, è vero. Le strade erano letamai, i vasi da notte si svuotavano gettando il contenuto dalla finestra, e nelle strade delle città scorazzavano maiali, galline, animali. Ma non si creda che nell'Inghilterra vittoriana o in altri Paesi europei dell'Ottocento, Italia compresa, il concetto di nettezza urbana fosse poi tanto più sviluppato...

Non è vero che le donne e gli uomini del Medioevo non pensassero alla pulizia. Diciamo semmai che, per quanto riguarda le terme con l’acqua calda, se ne diradò la frequentazione per due motivi: ne erano rimaste poche ed erano diventate luoghi di prostituzione. Il che, con l’avvento del Cristianesimo, non era certo un buon incentivo per andarci. C’era sopportazione passiva delle avversità terrene, c’era il distacco dalla vita: l’idea prevalente era che il corpo è nemico dello spirito. E poi regnava un certo scetticismo circa l’utilità dello studio della natura e del sapere scientifico. Le malattie, insomma, nel Medioevo si vincevano con la preghiera, non con gli artifizi medici.

Ma non è vero che le terme cessarono di esistere. Nel XIII secolo c'erano, ma meno numerose e, appunto, meno frequentate anche perché nel Medioevo si pensava che l’acqua nuocesse alla salute dal momento che, penetrando nei fori della pelle, avrebbe rotto l’equilibro umorale. Si riteneva che fare il bagno rendesse deboli, predisponendo così il corpo al contagio di malattie. Il contatto era considerato un rischio. Poi va aggiunto anche il fatto che non tutti avevano soldi per andare alle terme, né tutti avevano facilità a garantirsi in casa scorte d’acqua tali da usarla anche per lavarsi.

La tinozza

Tuttavia, nelle città e nei borghi un po’ più attrezzati il bagno in casa si faceva. Si usava una tinozza di legno al cui interno veniva messo un lenzuolo in modo che l’acqua non uscisse dalle fessure. Prima di essere immerse, le lenzuola venivano strusciate con erbe profumate che liberavano le loro sostanze nell’acqua riscaldata. Si usavano spugne o stracci che si passavano sul corpo durante il bagno, poi ci si sciacquava usando acqua tiepida e profumata con fiori. Quindi si andava a a letto dopo essersi asciugati bene e aver indossato panni puliti. In genere si metteva anche una cuffia bianca o comunque chiara in testa non solo per difendersi dal freddo, ma per contenere le pulci: sul bianco si vedevano, poi si schiacciavano.

Il bagno nel Medioevo, quindi, in genere si faceva la sera prima di coricarsi, in modo che nel letto si entrasse puliti. Al mattino invece ci si vestiva subito appena alzati con altri abiti (di solito gli stessi che si indossano sempre, perché non è che la gente comune avesse un guardaroba fornito) e si lavava ciò che restava scoperto, vale a dire le mani e il viso.

Spesso capitava che la tinozza, quando fosse abbastanza capiente, accogliesse anche due persone, o che si facesse il bagno insieme ai bambini. In questo modo si economizzava l'acqua e risparmiava tempo, anche per evitare di dover scaldare più volte l'acqua, andarla a prendere con i pentoloni, rovesciarla nel catino e così via.

Una vasca da bagno
Una vasca da bagno

Il sapone

Il sapone esisteva? Certo che sì. Attorno al XII secolo c'erano saponi solidi preparati con grasso di montone, cenere di legna o potassa e soda naturale, spesso arricchiti con erbe aromatiche. Altre varianti contenevano olio d'oliva, soda e cedro. Le lavandaie per i panni utilizzavano anche soluzioni di lisciva e terra di argilla.

Si deve all’espansione della cultura araba la conoscenza del sapone. Esso venne sviluppato e migliorato in Francia, in particolare a Marsiglia, da cui prende il nome quello più celebre del mondo, la cui composizione contempla l’uso esclusivo di olii vegetali, la cenere di piante marine come alcalinizzante, l’essiccazione al sole e il taglio a mano. Una delle prime ricette per fare il sapone la troviamo in una raccolta di formule per gli artigiani che risale al XII secolo.

E c’era anche… lo shampoo. Per lavare i capelli, ma soprattutto per rinforzarli, si usava il tuorlo dell’uovo. In caso di capelli secchi si utilizzava più che altro l’albume. Per dare una fragranza gradevole in genere si aggiungevano succo di mela e, a seconda della stagione, succhi di fragola o di ciliegia. Un po' più complesso era radersi. Il sapone da barba non era efficace, per quanto arricchito da menta, e i rasoi somigliavano più che altro a coltelli per l'intaglio e non erano affilatissimi. Anche tagliarsi i capelli non era molto agevole perché le forbici erano più simili a cesoie, erano piuttosto pesanti, talvolta arrugginite. Insomma, la tecnologia era quella che era...

Sfatare falsi miti

L'illustrazione di un bagno nel Medioevo
L'illustrazione di un bagno nel Medioevo

Nel complesso, comunque, sembra che l’uomo e la donna medievali fossero ben consapevoli dell’igiene personale e della necessità della pulizia. La storia ci ha lasciato pitture, miniature, disegni in cui si vedono benissimo donne e uomini che fanno il bagno nelle tinozze, che portano l’acqua con i secchi, che usano spugne, che si asciugano, segno evidente che quella di lavarsi era una delle abitudini della vita. Non era un uso frequente, questo è vero, ma era certo molto più frequente di quel che dice il pregiudizio che ancor oggi condiziona le nostre valutazioni sul Medioevo. D'altronde ogni epoca va sempre interpretata calandosi il più possibile nella sua logica.

È un falso mito anche quello secondo il quale nel Medioevo si faceva il bagno una volta l’anno: la gente si lavava regolarmente e non poterlo fare era considerato come una penitenza. Assai meno confidenza con l’igiene si ebbe casomai secoli dopo, come nel Seicento, visto che Luigi XIV, per quanto fosse il “Re Sole”, fece davvero il bagno due sole volte nella vita. E la grandiosa reggia di Versailles non aveva latrine: i bisogni si facevano dove capitava e spettava poi ai servi pulire. Oltretutto anche a distanza di ore…