Studente di 14 anni sviluppa un sapone per trattare il cancro alla pelle

Heman Bekele ha ricevuto il riconoscimento di "miglior giovane scienziato d'America" per questa innovativa arma contro il melanoma

di MARIANNA GRAZI -
30 ottobre 2023
Screenshot 2023-10-30 alle 17.47.36

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Si è ispirato ai lavoratori etiopi che trascorrono molte ore del giorno sotto il sole, con l'obiettivo di aiutare "quante più persone possibile". Un adolescente delle scuole medie, è stato nominato "miglior giovane scienziato d'America" dopo aver sviluppato una saponetta che potrebbe essere utile per il trattamento del melanoma, un cancro della pelle che ogni anno viene diagnosticato a circa 100mila persone negli Stati Uniti, uccidendone circa 8.000. Ad appena 14 anni Herman Bekele, di Annandale (Virginia) ha vinto il premio dopo aver battuto altri nove finalisti, presentando un progetto dalla portata potenzialmente enorme. Anche perché questo sapone costerà solo 50 centesimi di dollaro, un prezzo accessibile praticamente a chiunque.

Curare il cancro, una saponetta alla volta

Quando ha presentato il suo progetto –rivoluzionario tanto quanto semplice– alla cerimonia di premiazione, il giovanissimo studente, originario dell'Etiopia, ha detto semplicemente: "Curare il cancro, una saponetta alla volta". "Sono sempre stato interessato alla biologia e alla tecnologia – ha spiegato ai presenti – e questa sfida mi ha dato la possibilità più adatta per mostrare le mie idee".
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Il melanoma è il più comune di tutti i tumori e causa la maggior parte dei decessi

Bekele ha raccontato il suo progetto per un "sapone per la cura del cancro della pelle" - composto da ingredienti in grado di riattivare le cellule dendritiche che proteggono l'epidermide umana, consentendo a queste di combattere invece le cellule tumorali. In un video dedicato alla 3M Young Scientist Challenge, il 14enne ha dichiarato di credere "che le giovani menti possano avere un impatto positivo sul mondo".

L'ispirazione e la volontà di rendere la soluzione accessibile

L'idea di Bekele è nata quando il giovanissimo scienziato, a 4 anni, viveva in Etiopia dove ha visto persone lavorare costantemente sotto il sole cocente. "Volevo che la mia soluzione fosse non solo grandiosa dal punto di vista scientifico, ma anche accessibile al maggior numero possibile di persone". La sua mentore alla 3M, Deborah Isabelle, ha descritto l'adolescente come "concentrato nel rendere il mondo un posto migliore per persone che non ha ancora incontrato".
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L'adolescente, di origine etiope, spera che il suo progetto rappresenti un simbolo di speranza e accessibilità alle cure

Ed ecco spiegato il costo delle saponette di Herman: così vuole contribuire a contrastare concretamente un fenomeno molto diffuso come quello del melanoma. Che, Secondo l'American Cancer Society (ACA), è il più comune di tutti i tumori e causa la maggior parte dei decessi per cancro. La società afferma inoltre che i tassi di incidenza sono  aumentati rapidamente negli ultimi decenni, in particolare tra le donne di età superiore ai 50 anni, ed è più di 20 volte più comune nelle persone bianchi che nei neri. Allo stesso tempo, per fortuna, i tassi di mortalità per melanoma sono diminuiti nell'ultimo decennio, grazie ai progressi del trattamento e delle cure. Dopo aver ritirato il premio il ragazzo si è rivolto alla giuria, ha precisato che sperava di trasformare la saponetta in un "simbolo di speranza, accessibilità e di un mondo in cui il trattamento del cancro della pelle è alla portata di tutti".