Teramo, no alla Comunione coi compagni: escluso bimbo autistico

Il bambino, 10 anni e mezzo, aveva fatto cadere un cero durante le prove del venerdì. Il parroco della chiesa di Silvi (Teramo) ha proposto ai genitori una celebrazione separata. "È stata una discriminazione"

di MARIANNA GRAZI -
15 maggio 2023
prima comunione

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Non ha potuto fare la Prima Comunione insieme ai suoi compagni e amici: durante le prove del venerdì il bambino autistico, 10 anni e mezzo, ha fatto cadere un cero lungo la navata, su cui poi è inciampato. Il parroco, a quel punto, ha deciso di escluderlo dai partecipanti al sacramento, che è stato celebrato domenica 14 maggio, alla chiesa dell’Assunta a Silvi (Teramo). Padre Antonio Iosue non ha voluto sentire ragioni, nonostante le vane ma inascoltate proteste dei genitori: loro figlio era "troppo problematico" per stare insieme agli altri 40 bimbi durante la celebrazione, perciò per lui ha previsto una cerimonia separata, sul retro della chiesa. Proposta immediatamente rifiutata da mamma e papà. Anche perché il l'Eucarestia rappresenta, per i fedeli cattolici, un primo importante passo nel percorso religioso, ma per i più piccoli è anche e soprattutto un giorno di festa da trascorrere insieme. A meno di non essere discriminati per la propria condizione.

Il no alla Comunione insieme agli altri

"Proporre una cerimonia separata, in un altro giorno che non fosse domenica, è stata una discriminazione". È questa l'accusa che la coppia muove al sacerdote, parlando a Repubblica non senza una certa amarezza per l'accaduto. I genitori hanno infatti raccontato alla stampa locale la triste vicenda, ripresa poi dai media nazionali.
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Il bimbo autistico ha fatto cadere ed è inciampato su un cero durante le prove. Il prete: "A rischio il rito di tutto il gruppo"

"Mio figlio, forse per stanchezza, non è stato fermo al suo posto. Il parroco mi ha detto che così non andava bene e che era meglio fare una cerimonia separata", spiega la madre. Il papà ricorda l'incidente del cero e lo scompiglio creatosi come motivo dell'esclusione: "Mio figlio è inciampato, non voleva far cadere il cero". E aggiunge, spiegando di aver fatto presente le difficoltà del piccolo già in passato, che "è dolcissimo e ha un buon rapporto con la sua classe tanto che tutti lo proteggono e gli vogliono bene, non è un bambino violento".

La proposta: celebrazione separata

Un semplice incidente, come sarebbe potuto capitare a chiunque, ma che a lui non è stato perdonato. "Noi diamo l’Eucarestia a tutti, spesso abbiamo avuto bambini con difficoltà e non ci sono stati problemi - è intervenuto il prete - ma, in questo caso, durante le prove il bambino è andato in mezzo agli altri, disturbava, la mamma non è riuscita a tenerlo, è andato verso l’altare e ha buttato a terra le candele, urlava".
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Il parroco di Silvi, Padre Antonio Iosue, ha proposto ai genitori di celebrare la comunione un altro giorno, in una cappella separata

Don Iosue temeva che potesse mettere rischio il rito di tutto il gruppo, e ha proposto l'alternativa separata. "Ho detto che così si rischiava di rovinare la celebrazione di 40 ragazzi. E bisogna anche capire se il bambino ha la volontà di ricevere la Comunione. Ho poi proposto al papà di mettersi nella cappella distante 10 metri, sarei andato io così il bambino non avrebbe disturbato, oppure un altro giorno, da soli, come faceva più comodo alla famiglia, ma il papà non ha voluto". Una cerimonia separata, quasi nascosta insomma, che il papà ha ritenuto essere proposta irricevibile e discriminante. "Mi sono opposto e sono andato in un’altra parrocchia", prosegue il padre. "Mio figlio è stato felice anche così, ma ciò che è successo resta grave".

La comunione in un'altra parrocchia

Era ormai venerdì sera, sembrava impossibile riuscire a trovare qualcuno disposto a impartire al bimbo la comunione la domenica seguente. Eppure la famiglia ha trovato un vero e proprio angelo salvatore in don Gaston Mugnoz Meritello, parroco argentino di Teramo che ha organizzato in fretta e furia una cerimonia che includesse anche il bambino autistico.
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Il bimbo autistico ha ricevuto la Prima Comunione domenica 14 maggio, come previsto, ma in un'altra parrocchia

"Abbiamo preparato gli addobbi, i canti, il corteo - dice don Gaston - È stato molto emozionante, una grande festa. Ci siamo commossi nel vederlo entrare in chiesa vestito di bianco. È un bambino che dona un affetto immenso". Durante l'omelia il sacerdote si è quindi rivolto alla coppia di genitori seduti nelle panche della chiesa: "Avete tante difficoltà, è vero, ma con questi abbracci che dà, vostro figlio vi fa vedere il Cielo". Insomma da un no categorico, incompatibile con i valori che la Chiesa Cattolica stessa vuole trasmettere anche attraverso i sacramenti ai più piccoli, la scorsa  domenica si è trasformata per fortuna in giornata di festa per il bambino autistico e i suoi genitori, che si è poi conclusa con il pranzo in un ristorante di Pescara.