Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Tirar di spada e menar fendenti, è possibile anche “al buio”. Un casco innovativo per i campioni non vedenti di scherma

Tirar di spada e menar fendenti, è possibile anche “al buio”. Un casco innovativo per i campioni non vedenti di scherma

Dall'idea di un allenatore e le capacità tecniche di un ingegnere è nato uno strumento a infrarossi in grado di far "vedere" -attraverso un 'bip'- la distanza dall'avversario agli schermitori non vedenti. "È come dotarli di un senso in più"

Marianna Grazi
16 Maggio 2021
Share on FacebookShare on Twitter

Vivono al buio, ma non combattono certo ‘alla cieca’. Ma com’è possibile praticare uno sport in cui si maneggia un’arma senza avvalersi della vista? Sembra un’idea folle. Invece è una realtà: è la scherma per non vedenti. Nata nel 2011 come disciplina sperimentale, con un suo circuito di gare approvato dalla Federazione Italiana Scherma all’interno del settore paralimpico. Pochi anni dopo, dalla stagione agonistica 2014-15 sono state inaugurate anche le prime gare ufficiali integrate (cioè tra non vedenti e vedenti bendati).

Un’attività inclusiva, quindi, in grado di accogliere appassionati e atleti di qualsiasi età. Perché il fascino degli spadaccini passa attraverso le epoche: dai moschettieri, a Zorro, a Lady Oscar, ai cavalieri Jedi di Guerre stellari. E se tutti questi famosi personaggi fossero stati non vedenti o ipovedenti? Se per vederli nei film o nei cartoni animati bisognerà aspettare, gli schermitori non vedenti o ipovedenti, in questi 10 anni, hanno saputo dimostrare il loro grande potenziale e convincere tutti. Nessun circuito simpatia, ma gare vere per atleti veri. Assalti, affondi, stoccate, come in una qualsiasi incontro di scherma.

Per loro è prevista solamente la specialità della Spada: il bersaglio valido è tutto il corpo, ma le stoccate sono ‘valide’ solo se generate da azioni che partono dalla ricerca del ferro. Sta quindi all’arbitro stabilire se un punto è casuale e quindi da non assegnare. Tutti gli atleti gareggiano bendati, in modo da unificare la categoria, e si muovono su apposite strisce di metallo leggermente in rilievo apposte sulla pedana, che permettono loro di orientarsi. I Maestri accompagnatori possono dare indicazioni all’atleta circa l’avversario che sta per incontrare  prima dell’assalto e dispongono di appositi timeout per ulteriori comunicazioni. Durante l’incontro è richiesto silenzio assoluto, perché se gli atleti non possono vedere con gli occhi devono poterlo fare con gli altri sensi.

Ecco che dall’idea di un allenatore italiano, Giancarlo Toran, potrebbe nascere uno strumento che rivoluzionerà la disciplina. La notizia arriva da Saronno, in provincia di Varese, dove l’ingegnere programmatore Andrea Basilico sta sviluppando un casco sensoriale in grado di orientare gli spadaccini sulla pedana. Il suo nome, batfencer (dall’inglese bat – pipistrello) ricorda un po’ una parte dei costumi dei supereroi. In effetti, indossandolo, gli schermitori non vedenti sviluppano un superpotere che forse, nemmeno loro, pensavano di avere: la vista. No, ovviamente non compie miracoli. Ma, come spiega Basilico: “Il batfencer indica agli atleti non vedenti la distanza dall’avversario. È un casco dotato di sensori simili a quelli usate dalle automobili per il parcheggio. In cuffia vengono sentiti tanti più bip quanto è più vicino l’avversario”. Un modo insomma per ‘vedere’ non attraverso gli occhi ma attraverso l’udito.

La dimostrazione che un semplice ‘bip’, a volte, può fare la differenza. Lo sanno bene Laura Tosetto e Alessandro Buratti, atleti di scherma non vedenti tra i primi in Italia ad utilizzarlo in allenamento. Che spiegano come per loro la difficoltà maggiore non sia tanto nell’uso della spada quanto la percezione della distanza reale. “All’inizio con i primi prototipi facevo molta fatica a capire come funzionava – racconta Alessandro, campione italiano di categoria – dovevo sempre stare attento sui bip e non riuscivo a capire bene dove stavo tirando. Adesso invece il dispositivo è migliorato molto anche su questo aspetto”.

E i risultati, con impegno e costanza quotidiani, ma anche grazie all’innovativo strumento, un po’ per volta, arrivano. “È come avere la possibilità di dotare gli atleti non vedenti di un ‘senso in più’ – commenta il maestro Toran – siamo entusiasti e ci siamo dati da fare per cercare di realizzare questa idea. Adesso siamo già abbastanza avanti: il prototipo che i ragazzi stanno utilizzando verrà presto sostituito da una versione ancora più performante. Speriamo con quello di chiudere la fase sperimentale”.
Il casco sensoriale ad infrarossi, che sviluppa l’udito in pedana, ha un obiettivo: consentire anche agli schermidori ciechi di gareggiare insieme agli atleti normo vedenti. Perché lo sport possa diventare, ancora di più, un posto dove l’integrazione la fa da padrona.

Potrebbe interessarti anche

I Coma_Cose in gara a Sanremo 2023 con "L'addio" (Instagram)
Spettacolo

Sanremo 2023, i Coma_Cose mettono in piazza la crisi sentimentale con “L’addio”

6 Febbraio 2023
Born to be a Sanremo Fan: la Playlist di Luce!
Spettacolo

La Playlist “Born to be a Sanremo Fan”, segui il Festival con Luce!

5 Febbraio 2023
Mangrovie in Repubblica Dominicana
Scienze e culture

Ad Abu Dhabi piantate milioni di mangrovie: un alleato per la difesa dai cambiamenti climatici

3 Febbraio 2023

Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
Vivono al buio, ma non combattono certo 'alla cieca'. Ma com'è possibile praticare uno sport in cui si maneggia un’arma senza avvalersi della vista? Sembra un'idea folle. Invece è una realtà: è la scherma per non vedenti. Nata nel 2011 come disciplina sperimentale, con un suo circuito di gare approvato dalla Federazione Italiana Scherma all’interno del settore paralimpico. Pochi anni dopo, dalla stagione agonistica 2014-15 sono state inaugurate anche le prime gare ufficiali integrate (cioè tra non vedenti e vedenti bendati). Un'attività inclusiva, quindi, in grado di accogliere appassionati e atleti di qualsiasi età. Perché il fascino degli spadaccini passa attraverso le epoche: dai moschettieri, a Zorro, a Lady Oscar, ai cavalieri Jedi di Guerre stellari. E se tutti questi famosi personaggi fossero stati non vedenti o ipovedenti? Se per vederli nei film o nei cartoni animati bisognerà aspettare, gli schermitori non vedenti o ipovedenti, in questi 10 anni, hanno saputo dimostrare il loro grande potenziale e convincere tutti. Nessun circuito simpatia, ma gare vere per atleti veri. Assalti, affondi, stoccate, come in una qualsiasi incontro di scherma. Per loro è prevista solamente la specialità della Spada: il bersaglio valido è tutto il corpo, ma le stoccate sono 'valide' solo se generate da azioni che partono dalla ricerca del ferro. Sta quindi all’arbitro stabilire se un punto è casuale e quindi da non assegnare. Tutti gli atleti gareggiano bendati, in modo da unificare la categoria, e si muovono su apposite strisce di metallo leggermente in rilievo apposte sulla pedana, che permettono loro di orientarsi. I Maestri accompagnatori possono dare indicazioni all’atleta circa l’avversario che sta per incontrare  prima dell’assalto e dispongono di appositi timeout per ulteriori comunicazioni. Durante l’incontro è richiesto silenzio assoluto, perché se gli atleti non possono vedere con gli occhi devono poterlo fare con gli altri sensi. Ecco che dall'idea di un allenatore italiano, Giancarlo Toran, potrebbe nascere uno strumento che rivoluzionerà la disciplina. La notizia arriva da Saronno, in provincia di Varese, dove l’ingegnere programmatore Andrea Basilico sta sviluppando un casco sensoriale in grado di orientare gli spadaccini sulla pedana. Il suo nome, batfencer (dall’inglese bat – pipistrello) ricorda un po' una parte dei costumi dei supereroi. In effetti, indossandolo, gli schermitori non vedenti sviluppano un superpotere che forse, nemmeno loro, pensavano di avere: la vista. No, ovviamente non compie miracoli. Ma, come spiega Basilico: "Il batfencer indica agli atleti non vedenti la distanza dall’avversario. È un casco dotato di sensori simili a quelli usate dalle automobili per il parcheggio. In cuffia vengono sentiti tanti più bip quanto è più vicino l’avversario". Un modo insomma per 'vedere' non attraverso gli occhi ma attraverso l'udito. La dimostrazione che un semplice ‘bip’, a volte, può fare la differenza. Lo sanno bene Laura Tosetto e Alessandro Buratti, atleti di scherma non vedenti tra i primi in Italia ad utilizzarlo in allenamento. Che spiegano come per loro la difficoltà maggiore non sia tanto nell’uso della spada quanto la percezione della distanza reale. "All’inizio con i primi prototipi facevo molta fatica a capire come funzionava – racconta Alessandro, campione italiano di categoria – dovevo sempre stare attento sui bip e non riuscivo a capire bene dove stavo tirando. Adesso invece il dispositivo è migliorato molto anche su questo aspetto". E i risultati, con impegno e costanza quotidiani, ma anche grazie all'innovativo strumento, un po’ per volta, arrivano. "È come avere la possibilità di dotare gli atleti non vedenti di un 'senso in più' – commenta il maestro Toran – siamo entusiasti e ci siamo dati da fare per cercare di realizzare questa idea. Adesso siamo già abbastanza avanti: il prototipo che i ragazzi stanno utilizzando verrà presto sostituito da una versione ancora più performante. Speriamo con quello di chiudere la fase sperimentale". Il casco sensoriale ad infrarossi, che sviluppa l’udito in pedana, ha un obiettivo: consentire anche agli schermidori ciechi di gareggiare insieme agli atleti normo vedenti. Perché lo sport possa diventare, ancora di più, un posto dove l'integrazione la fa da padrona.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto