Insieme, cantando Fratelli - pardon - Sorelle d'Italia
Bellissima, anche per chi vorrebbe sempre evitare di cedere alla retorica, è stata la scena del podio: Carlotta Gilli, la piemontese straordinaria medaglia d’oro, unita nel canto di Fratelli (in questo caso, sorelle!) d’Italia alla compagna medaglia d’argento. L’impresa di Carlotta non è stata certo una sorpresa, almeno per quanti tengono d’occhio le vicende del nuoto Paralimpico.
Nel nostro paese abbiamo una scuola, siamo stati capaci di consolidare una tradizione.
La piemontese Carlotta domina da anni la categoria, tanto che alla vigilia il vero interrogativo riguardava la qualità cronometrica della sua prestazione. Che ovviamente c’è stata, anche se non è arrivato il record mondiale.
Ma poco importa.
Importa di più, sinceramente, una storia di amicizia, che poi è la somma di un faticare continuo, è la somma di ore sottratte al divertimento in nome della fatica, per tradurre in gesti agonisticamente concreti il desiderio fortissimo di conoscere e far conoscere una prospettiva di vita migliore.
Carlotta e Alessia si sono stimolate a vicenda.
Hanno persino studiato un piano d’azione comune per la gara. La prima doveva dettare il ritmo per andare a prendersi una vittoria annunciata, mentre alla brianzola spettava il compito di emergere alla distanza, sfruttando in maniera perfetta tutto quanto imparato nuotando nella stessa vasca insieme alla compagna.
Missione compiuta. E forse, lo ammetto sorridendo, nemmeno ci sarebbe stato bisogno di quel video motivazionale inviato da Tokyo meno di un mese fa…