“Quando sono caduta ho avuto paura, sono ancora un po’ confusa”: Ambra Sabatini e la forza di rialzarsi

L’atleta paralimpica racconta la sua esperienza a Parigi 2024 e quella caduta in finale a pochi metri dal traguardo: “Io e Monica ci aspettavamo qualche battuta, ma forse c’è ancora timore nel fare ironia su atleti e atlete paralimpiche”

di ELEONORA ROSI -
13 settembre 2024
ambra sabatini

Ambra Sabatini durante la festa al rientro a Porto Ercole

La capacità di rialzarsi da una brutta caduta sta alla base di ogni successo. Lo sa bene Ambra Sabatini, l’atleta paralimpica che ha fatto sognare l’Italia e il mondo aggiudicandosi la medaglia d’oro a Tokio 2020 e stabilendo un nuovo record del mondo sui 100 metri due anni dopo essersi rialzata da quell’incidente in motorino che le portò via una gamba.

Da quel momento ad oggi i successi si sono susseguiti e la giovanissima Sabatini ha iniziato un lungo percorso che l’ha portata ad essere portabandiera dell’Italia nelle paralimpiadi di Parigi 2024. Non sarà quindi un problema per lei tornare in pista e lottare con le unghie e i denti per Los Angeles 2028, nonostante la caduta nella finale dei 100 metri a Parigi, quando ad un passo dal podio qualcosa non ha funzionato e Ambra si è ritrovata in terra insieme alla sua collega e amica Monica Contraffatto.

“E’ stata un’emozione grandissima entrare a Place de la Concorde in testa al gruppo – ha raccontato Sabatini -. Una delle emozioni più belle è stato sentire tanto calore per l’Italia in Francia, ogni persona che incontravamo ci acclamava e ci incoraggiava. La vita al villaggio è stata intensa, dovevo completare gli ultimi allenamenti e gestire lo stress: sono rimasta lì a lungo perché avendo il compito da portabandiera e la gara l’ultima giornata, ho vissuto tutta la paralimpiade al villaggio”.

Le Paralimpiadi di Parigi 2024 tra sfide e determinazione

Olimpiadi e Paralimpiadi di quest’anno hanno fatto molto parlare, gli stessi atleti si sono esposti mandando messaggi positivi e invitando il pubblico a non dare importanza solo al risultato delle gare, ma ai percorsi e alle sfide individuali. Come la nuotatrice Benedetta Pilato, che ha stupito i giornalisti dicendosi contenta del suo quarto posto, anche Sabatini è riuscita a trarre il meglio dalla propria gara.

“Mi sono svegliata la mattina il giorno della gara e volevo subito combattere. In semifinale ho fatto una gara rilassata perché mi dovevo qualificare, in finale volevo lottare con le unghie e con i denti – ha raccontato Sabatini ripercorrendo passo passo le proprie sensazioni di quella giornata -. Ho avuto un problema alla protesi, quando l’ho risolto ho tirato fuori ancora più grinta, ma forse anche troppo perché il momento in cui sono caduta è stato anche quello in cui volevo spingere di più, mi sentivo di stare in testa a tutti…”

FRANCE PARIS 2024 PARALYMPICS
epa11592449 A handout photo made available by OIS/IOC shows Ambra Sabatini and Monica Graziana Contrafatto Italy fall at the finish line ahead of Elena Kratter of Switerland and Noelle Lambert of the US (L) in the Para Athletics Women’s 100m -T63 Final at the 2024 Paris Summer Paralympics Games in Paris, France, 07 September 2024. EPA/Adrian Dennis for OIS/IOC HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

“Ancora dobbiamo analizzare la gara, ma non sono per niente rammaricata – ha detto Sabatini -. Ho dato il massimo per tutta la stagione, pur essendo stata una stagione molto complicata, caratterizzata da un infortunio che mi ha fatto saltare tutti gli appuntamenti di avvicinamento, e forse questo ha influito proprio in quell’attimo finale, in cui avrebbe dovuto concludersi una cosa che era già stata costruita nel resto della gara. Quegli ultimi passi sono stati fatali. Mi sono spaventata e ho avuto paura per aver preso Monica nella caduta e quindi per aver negato ad una mia amica e collega la sua medaglia”.

Ma, come già detto, per Sabatini non è mai stato un problema rialzarsi dalle cadute, anzi, probabilmente non farlo non è mai stata una possibilità. “Da quel momento il tempo sta passando in modo particolare, dopo la caduta ho provato tanta rabbia e incredulità. Ancora c’è un po’ di confusione nella mia testa ma anche tanta voglia di rimettermi in gioco; in me vivono tantissime emozioni in questo momento. È un po’ una sensazione di déjà-vu – ha ammesso Sabatini - dall’incidente che ho avuto in cui ho perso la gamba, che ha avuto un forte impatto su di me, però mi sono rialzata allora e lo rifarò adesso”.

Sport e ironia, è giusto ridere delle prestazioni degli atleti?

Uno degli aspetti più discussi di questa paralimpiade, almeno in Italia, sono state anche le polemiche in merito alla comunicazione, molto ironica, messa in atto dagli gli account ufficiali del comitato paralimpico, che hanno suscitato dibattito sulla questione se sia opportuno o meno fare ironia sulle disabilità degli atleti.

“Discutevamo di questo con Monica Contraffatto l’altra sera – ha raccontato Sabatini -. Si parla di sempre sport sia a livello olimpico che paralimpico; quindi, ci aspettavamo che qualcuno si facesse una risata sopra la nostra caduta (rispettando tutti ovviamente), di solito succede questo quando accade una cosa del genere. Secondo me c’è ancora un piccolo timore nel fare ironia, ma noi siamo atleti anche se paralimpici, scherziamo noi sulle nostre prestazioni e ci farebbe anche piacere se anche gli altri si sentissero liberi di farlo”.