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Paralimpiadi, atleti russi agli ucraini: "Bombarderemo le vostre famiglie". Loro rispondono con sette medaglie

di MARIANNA GRAZI -
5 marzo 2022
Grygorii Vovchynskyi

Grygorii Vovchynskyi

"Bombarderemo le vostre famiglie" minacciano gli atleti paralimpici russi rivolti ai colleghi ucraini impegnati nelle competizioni ai Giochi invernali. Gli uni esclusi a causa della guerra, gli altri a Pechino "per miracolo", come affermato presidente del Comitato Paralimpico dell'Ucraina Valeriy Sushkevych. La risposta è stata però straordinaria e come spesso accade sono i fatti a parlare: nella prima giornata di gare la nazionale giallo azzurra ha conquistato tre medaglie d'oro, tre d'argento e un bronzo, tutte nel biathlon. Un avvio straordinario in un'edizione segnata dall'invasione russa del loro Paese che va avanti ormai da oltre una settimana.

La delegazione ucraina alla Cerimonia di Apertura delle Paralimpiadi invernali di Beijing 20220

Insulti e minacce

L'ucraina Iryna Bui (Paralympics/Marcus Hartmann)

Che la querelle sull'esclusione degli atleti russi e bielorussi dai Giochi Paralimpici invernali di Beijing 2022 non si fosse conclusa semplicemente con il prendere atto della decisione era da aspettarselo. Nonostante le scuse del presidente del comitato paralimpico internazionale Andrew Parsons, che a questi aveva detto "Siamo molto dispiaciuti che siate influenzati dalle decisioni che i vostri governi hanno preso la scorsa settimana nel violare la tregua olimpica. Siete vittime delle azioni dei vostri governi", e anche durante la Cerimonia di Apertura aveva richiamato tutti i comitati che avevano minacciato di abbandonare i Giochi se Russia e Bielorussia fossero state ammesse, le reazioni sono state molto dure. A lanciare la denuncia sulle gravi frasi che circolano in queste ore è l'ex atleta paralimpico inglese Richard Whitehead, dalla TV mattutina britannica: "Ho sentito molti messaggi di indottrinamento all'interno della squadra russa, e messaggi che gli atleti paralimpici di Mosca stanno inviando in questi giorni agli atleti ucraini. Li ho visti e dicono 'Bombarderemo le vostre famiglie'. È terribile. È un comportamento disgustoso".  Il campione 45enne britannico, oro nell'atletica ai Giochi di Londra 2012 e di Rio 2016, ha però ribadito che, per gli atleti costretti a tornare a casa dopo aver raggiunto il Villaggio olimpico, soprattutto paralimpici, la situazione non deve essere stata facile da affrontare. "La decisione del Comitato paralimpico internazionale è stata tardiva, ma giusta", ha aggiunto. Favorevole al divieto anche il Comitato olimpico della Gran Bretagna: "Dato l'orrore di ciò che sta accadendo in Ucraina, crediamo che il Comitato internazionale abbia preso la decisione corretta per questi Giochi e sia in linea con i valori del movimento paralimpico", ha affermato il portavoce del team britannico.

La risposta ucraina: sei medaglie il primo giorno

Liudmyla Liashenko (Winter Paralympics)

Arriva dal campo di gara la risposta degli atleti ucraini. Questa mattina (nella notte italiana) il team 'dei miracoli' ha infatti conquistato ben sette medaglie portandosi subito in vetta al medagliere generale delle Paralimpiadi invernali. Tre ori arrivano dalla 6km: il primo è quello di Grygorii Vovchynskyi nel Parabiathlon categoria in piedi, gara che aveva già vinto a Sochi nel 2014; gli altri sono quelli nella categoria disabilità visive: Oksana Shyshkova si è imposta tra le donne e Vitali Lukianenko tra gli uomini, davanti ai compagni di squadra Oleksandr Kazik, argento, e Dmytro Suiarko, bronzo. Gli altri due secondi posti sono quello nella 6 km categoria in piedi femminile dalla 28enne Liudmyla Liashenko, alla sua quinta medaglia paralimpica, e nella 6 km categoria seduti del 23enne Taras Rad: per lui è la seconda medaglia in carriera ai Giochi. A completare una giornata inaugurale da sogno per gli ucraini da segnalare anche la vittoria della statunitense Oksana Masters, nata in un Ucraina e adottata da un insegnante americano, nel Parabiathlon sprint categoria seduta. Il 33enne Vovchynskyi, originario di una regione vicina a Kiev, ha voluto dedicato il trionfo di questa mattina ai suo connazionali. "È stato difficile per me quando è iniziata la guerra, non ho capito cosa sia successo e ho pianto ogni giorno – ha detto il campione commosso –. Cosa posso fare se non dedicare questa gara alla mia Ucraina, al nostro popolo. Ho pensato alla guerra, al mio Paese, al mio popolo, al mio presidente. Amo l'Ucraina. Amo lo sport, ma oggi ho corso pensando al presente e al futuro della mia nazione. Fermate la guerra!".