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Home » Politica » Giorgia Meloni è la settima donna più potente del mondo: la premier è l’unica italiana

Giorgia Meloni è la settima donna più potente del mondo: la premier è l’unica italiana

La classifica classifica World’s Most Powerful Women 2022 stilata da Forbes. Al primo posto Ursula Von der Leyen e c’è anche Mahsa Amini

Letizia Cini
7 Dicembre 2022
Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen

Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen

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Giorgia Meloni è la settima donna più potente del mondo secondo l’edizione 2022 della classifica World’s Most Powerful Women stilata da Forbes, in cui la premier è l’unica italiana. “Il 2022 ha segnato l’ascesa di nuovi leader politici, tra cui la prima donna primo ministro italiana Giorgia Meloni”, si legge nell’articolo che illustra la classifica. “Come capo del governo italiano più a destra dalla fine della Seconda guerra mondiale, Meloni è una figura controversa, il cui futuro politico rimane incerto – recita ancora l’articolo pubblicato su Forbes.com -. Nonostante ciò, il suo successo rappresenta una conquista per la leadership femminile, se non altro perché è l’unica donna alla guida di un Paese del G20”.

1. Ursula von der Leyen, 2. Christine Lagarde, 3. Kamala Harris, 4. Mary Barra, 5. Abigail Johnson, 6. Melinda French Gates, 7. Giorgia Meloni, 8. Karen Lynch, 9. Julie Sweet, 10. Jane Fraser, la classifica World’s Most Powerful Women stilata da Forbes delle dieci donne più potenti del mondo in cui la premier Giorgia Meloni (unica italiana) è al settimo posto
1. Ursula von der Leyen, 2. Christine Lagarde, 3. Kamala Harris, 4. Mary Barra, 5. Abigail Johnson, 6. Melinda French Gates, 7. Giorgia Meloni, 8. Karen Lynch, 9. Julie Sweet, 10. Jane Fraser, la classifica World’s Most Powerful Women stilata da Forbes delle dieci donne più potenti del mondo in cui la premier Giorgia Meloni (unica italiana) è al settimo posto

Al primo posto della classifica delle 100 donne più influenti, per il suo ruolo durante la guerra in Ucraina e per la gestione della pandemia, c’è la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “La sua influenza è unica, nessun’altra donna in classifica fa politica per conto di 450 milioni di persone”.

Tra le prime 10 donne ci sono al secondo posto la presidente della Bce Christine Lagarde; la vicepresidente Usa Kamala Harris al terzo; l’amministratore delegato di General Motors Mary Barra al quarto; l’amministratore delegato della società di investimento americana Fidelity Investments Abigail Johnson al quinto; l’imprenditrice ex moglie di Bill Gates, Melinda French Gates, al sesto; l’autrice di best sellers Karen Lynch all’ottavo posto; l’amministratore delegato (CEO) di Accenture Julie Sweet al nono e la presidente di Citigroup Jane Fraser al decimo. A rappresentare le manifestanti iraniane nella classifica di quest’anno c’è simbolicamente Mahsa Amini, la giovane curda morta a settembre dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo e la cui morte ha scatenato un’ondata di proteste senza precedenti in Iran.

A rappresentare le manifestanti iraniane nella classifica di quest’anno c’è simbolicamente Mahsa Amini, la giovane curda morta a settembre dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo e la cui morte ha scatenato un’ondata di proteste senza precedenti in Iran.

Chi è Giorgia Meloni

Nata il 15 gennaio 1977 nella Capitale, Giorgia Meloni è stata spesso donna dei record, senza mai puntare sull’essere donna. Oggi è la prima italiana a capo del Governo. E anche l’incarico lo ha ricevuto a tempo di record: 26 giorni dopo le elezioni che l’hanno portata a sfiorare il 30%. Lei lo accetta senza riserva. Rapida, essenziale, rigorosa come il look che sceglie per salire al Quirinale. Eleganza classica per i ministri nel salone delle feste per il giuramento. Nero e bianco i colori scelti per i classici tailleur. Nessuna gonna per le neo ministre che hanno optato tutte per un completo giacca e pantalone.

Il look al giuramento

 

Un momento dell’incontro bilaterale tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del G20 di Bali, in Indonesia 16 novembre 2022 (foto Ansa)
Un momento dell’incontro bilaterale tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del G20 di Bali, in Indonesia 16 novembre 2022 (foto Ansa)

Tailleur e top nero sopra décolleté tacco 12. La prima presidente del Consiglio donna Giorgia Meloni ha scelto questo look per la cerimonia di giuramento. Tailleur Armani di linea morbida, blu come la camicia e decolleté di velluto. Unico vezzo, il tacco a spillo oro rigorosamente da 12. Oltre alla coda bassa.
La politica che più di tutte ha bruciato le tappe, a 45 anni approda a Palazzo Chigi. È la prima presidente del Consiglio romana doc, dopo l’ultimo esempio di ‘romanità’ incarnato da Giulio Andreotti e dopo la lunga sfilza di premier politici venuti da lontano come Silvio Berlusconi da Arcore, il bolognesissimo Romano Prodi o i toscani Enrico Letta e Matteo Renzi. All’occasione che aspetta da tempo, Meloni ci arriva con l’in bocca al lupo e il ‘ti voglio bene’ che le ricorda la madre poco prima. Geograficamente al traguardo politico più ambito, Giorgia ci arriva dalla Camilluccia, zona ‘bene’ della Roma nord.

L’infanzia

Qui passa l’infanzia. Ma è una parentesi, prima del trasloco forzato alla Garbatella, quartiere molto più popolare e a sud. Colpa di un incendio a cui contribuisce, a 4 anni insieme alla sorella, lasciando una candela accesa nella capanna costruita in cameretta. Se la dimenticano per guardare Candy Candy in tv e il fuoco divora l’appartamento. La madre, mille lavori e un compagno già andato via di casa, ricomincia da zero. Un esempio che resta impresso nella mente della leader che nel 2008 fonda Fratelli d’Italia, il partito nato dalle ceneri di Alleanza nazionale. “Forse è così che ho trovato il coraggio di rifondare una casa politica“, racconta nel suo ultimo libro. E scherza: “Se l’avevo visto a 4 anni, perché non riuscirci a 35?“. Per Giorgia Meloni, Garbatella è il suo vero quartiere. Lì ci abitavano i nonni. Un bilocale e un letto da dividere con la sorella, “una da capo e una da piedi“, come le imponeva nonna Maria. La brandina da sola, in cucina, arriverà anni dopo. Origini popolari mai negate, sempre rivendicate. Anche ora che abita in una casa a schiera nella zona residenziale di Mostacciano, con il compagno e la figlia. Nella Garbatella celebrata dalla serie sui Cesaroni, si celebra pure il suo battesimo politico.

L’adolescenza politica

A 15 anni bussa alla sede del Fronte della gioventù, dietro casa, spinta dallo choc per l’attentato a Paolo Borsellino. Tanto che, dopo l’incarico, guardando una foto del giudice alla Camera, dice: “È un cerchio che si chiude“. Poco più che ventenne, nella sede dell’Msi, trova “la sua seconda famiglia“ (suo copyright). La stessa che l’affianca nella militanza in Azione giovani e in An, trampolino per l’elezione alla Camera diventando la più giovane deputata di quella legislatura, a 29 anni.

Il Governo ha giurato, è in carica. “Serviremo l’Italia con orgoglio, ora subito al lavoro“, le parole di Giorgia Meloni
Il Governo ha giurato, è in carica. “Serviremo l’Italia con orgoglio, ora subito al lavoro“, le parole di Giorgia Meloni

Due anni dopo, un altro record: è la ministra più giovane dell’Italia repubblicana nel quarto governo Berlusconi. Adesso gran parte di colleghi e amici è lei a sceglierli come ministri. Parecchi li decide insieme agli alleati. Gli ultimi – pare – in solitaria, forse esausta per il tira e molla con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Ha affrontato la prova delle consultazioni attraversando il cortile quirinalizio con passo quasi marziale, davanti ai suoi capigruppo.

Il governo Meloni ha giurato al Quirinale

Sabato 22 ottobre, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (e con lei i 24 ministri) ha giurato come nuova presidente del Consiglio dopo aver vinto le elezioni politiche dello scorso 25 settembre e aver accettato l’incarico per formare un nuovo governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il giuramento al Quirinale la premier Meloni e tutti i ministri si sono messi in posa per la foto di rito con il Capo dello Stato. Dopo un breve scambio di saluti con il presidente della Repubblica nella sala degli specchi e dopo il giuramento del Governo, Giorgia Meloni ha passato in rassegna il picchetto d’onore nel cortile del Quirinale e poi è salita a bordo dell’auto del presidente del Consiglio per lasciare il palazzo.
“Ecco la squadra di Governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, ha twittato la premier Giorgia Meloni appena uscita dal Quirinale dopo il giuramento del suo governo.

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  • Avete mai pensato a come fare quando siete in una foresta, in montagna o in una spiaggia solitaria, lontane da tutti, completamente immerse nella natura, ma avete il ciclo? 

🟪 A questa eventualità ha risposto una ragazza scozzese, che ha sviluppato un kit mestruale portatile da usare all’aperto quando non esistono i servizi igienici o non c’è accesso alle toilette. Erin Reid, 25 anni, ha concepito l’idea quando ha affrontato il cammino di 96 miglia (154 km) della West Highland Way da Milngavie, vicino a Glasgow, a Fort William. Ispirata dalle sue esperienze racconta: 

🗣“Ho avuto le mestruazioni per tutto il tempo ed è stata una vera seccatura Il mio obiettivo è quello di risolvere il problema e dare alle persone la possibilità di uscire all’aria aperta quando hanno le mestruazioni”. Secondo Erin, le donne che si trovano in luoghi isolati potrebbero correre il rischio di infezioni del tratto urinario, shock tossico o infertilità a causa della scarsa igiene, quando non c’è accesso a bagni, impianti per lavarsi le mani o luoghi per smaltire i prodotti sanitari usati.

La ragazza ha dichiarato che il suo kit è pensato per chi pratica l’escursionismo, il kayak e per il personale militare, ma ha spiegato che, grazie anche al design a forma di fiaschetta, potrebbe interessare persino il pubblico femminile dei festival all’aperto, preoccupati di utilizzare i bagni chimici. Il kit contiene: una coppetta mestruale riutilizzabile, salviette antibatteriche, che consentono di pulire la coppetta in viaggio e un semplice erogatore che può essere utilizzato anche senza avere le mani pulite, quindi in situazioni in cui non è possibile accedere a servizi igienici o all’acqua corrente. 

L’ex studentessa della Napier University, laureata in Design del Prodotto, spera ora di lanciare il prodotto nel 2024: appassionata escursionista e ciclista è ora alla ricerca di finanziamenti per portare sul mercato il suo kit per l’igiene mestruale LU Innovations. Che è stato sviluppato con il sostegno di Converge, società di supporto per le università e gli istituti di ricerca che lavorano su nuovi prototipi.

#lucenews #mestruazioni #kitmestruale #ciclomestruale #designdelprodotto
  • “Ho fatto un film artigianale, maldestramente ispirato a una lettera di Elsa Morante, e dedicato a tutte le ‘cattive ragazze’, che cattive non sono, e che lottano in tutto il mondo: dall’Iran all’Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria”.

Il corto “Le Pupille” di Alice Rohrwcher ha ricevuto ieri, 24 gennaio, una nomination agli Oscar per il miglior Live Action Short. La cerimonia finale si terrà a Los Angeles il 12 marzo.

La reazione e la gioia delle piccole protagoniste, della troupe e della regista✨

#lucenews #lucelanazione #lepupille #oscar2023
  • C’è anche un film italiano in corsa per gli Oscar. 

È il cortometraggio "Le pupille" diretto da Alice Rohrwacher, regista quarantunenne nata in Toscana, cresciuta nella campagna umbra, regista "artigianale", autodidatta, i cui film hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Le pupille è prodotto dal regista premio Oscar Alfonso Cuarón, ed è entrato nella cinquina delle pellicole in corsa per l’Oscar del Miglior cortometraggio.

"Dedico questa nomination alle “bambine cattive“, che cattive non sono affatto, e che sono in lotta ovunque nel mondo: in Iran, in Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria. Mi auguro che, come nel mio cortometraggio, possano rompere la torta e condividerla fra loro". 

Si parla, infatti, nel film, di una torta. E di costrizioni, divieti, imposizioni, rigide regole da sovvertire. Il film prende spunto, dice la regista, da una lettera che nel dicembre 1971 la scrittrice Elsa Morante inviò all’amico giornalista e critico cinematografico Goffredo Fofi.

Nella lettera, la Morante racconta una storia avvenuta in un collegio di preti, negli anni del fascismo. Una decina di ragazzi si preparano al pranzo di Natale, scoprendo che a chiudere il pasto c’è un’enorme zuppa inglese. Ma il priore li invita a "fare un fioretto" a Gesù Bambino, rinunciando alla loro fetta di dolce. Qualcuno si ribellerà: un "bimbo cattivo". La lettera è pubblicata, col titolo di Pranzo di Natale, per le edizioni milanesi Henry Beyle, nel 2014.

Invitata da Cuarón a prendere parte a un progetto di corti per Disney+, Alice Rohrwacher ha scelto questa storia. Ma con un radicale cambiamento: ha trasformato i ragazzi in ragazzine, in "pupille", piccole orfane ospitate dalle suore. L’intransigente priora è interpretata dalla sorella della regista, Alba Rohrwacher. A portare la torta in convento è una eccentrica nobildonna che chiede – in cambio del dono – di pregare per l’uomo che la ha tradita e abbandonata.

È la prima volta, invece, che la regista riceve una nomination agli Oscar, e lo fa con una fiaba anarchica, un Canto di Natale "in rosa", rivoluzionario e al femminile.

L
  • Messaggi osceni, allusioni, avances in ufficio e ricatti sessuali. La forma più classica del sopruso in azienda, unita ai nuovi strumenti tecnologici nelle mani dei molestatori. Il movimento Me Too, nel 2017, squarciò il velo di silenzio sulle molestie sessuali subite dalle donne nel mondo del cinema e poi negli altri luoghi di lavoro. Cinque anni dopo, con in mezzo la pandemia che ha terremotato il mondo del lavoro, le donne continuano a subire abusi, che nella maggior parte dei casi restano nell’ombra.

«Sono pochissime le donne che denunciano – spiega Roberta Vaia, della segreteria milanese della Cisl – e nei casi più gravi preferiscono lasciare il lavoro. Il molestatore andrebbe allontanato dalla vittima ma nei contratti collettivi dei vari settori non è ancora prevista una sanzione disciplinare per chi si rende responsabile di molestie o di mobbing».

Un quadro sconfortante che emerge anche da una rilevazione realizzata dalla Cisl Lombardia, nel corso del 2022, su lavoratrici di diversi settori, attraverso un sondaggio distribuito in fabbriche, negozi e uffici della regione. Sono seimila le donne che hanno partecipato all’indagine, e il 44% ha dichiarato di aver subìto molestie o di «esserne stata testimone» nel corso della sua vita lavorativa.

A livello nazionale, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1.404.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Quando una donna subisce un ricatto sessuale, nell’80,9% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine: appena lo 0,7% delle vittime.

✍🏻di Andrea Gianni

#lucenews #istat #donne #molestie #lavoro #diritti
Giorgia Meloni è la settima donna più potente del mondo secondo l’edizione 2022 della classifica World’s Most Powerful Women stilata da Forbes, in cui la premier è l’unica italiana. “Il 2022 ha segnato l’ascesa di nuovi leader politici, tra cui la prima donna primo ministro italiana Giorgia Meloni”, si legge nell’articolo che illustra la classifica. “Come capo del governo italiano più a destra dalla fine della Seconda guerra mondiale, Meloni è una figura controversa, il cui futuro politico rimane incerto - recita ancora l'articolo pubblicato su Forbes.com -. Nonostante ciò, il suo successo rappresenta una conquista per la leadership femminile, se non altro perché è l’unica donna alla guida di un Paese del G20”.
1. Ursula von der Leyen, 2. Christine Lagarde, 3. Kamala Harris, 4. Mary Barra, 5. Abigail Johnson, 6. Melinda French Gates, 7. Giorgia Meloni, 8. Karen Lynch, 9. Julie Sweet, 10. Jane Fraser, la classifica World’s Most Powerful Women stilata da Forbes delle dieci donne più potenti del mondo in cui la premier Giorgia Meloni (unica italiana) è al settimo posto
1. Ursula von der Leyen, 2. Christine Lagarde, 3. Kamala Harris, 4. Mary Barra, 5. Abigail Johnson, 6. Melinda French Gates, 7. Giorgia Meloni, 8. Karen Lynch, 9. Julie Sweet, 10. Jane Fraser, la classifica World's Most Powerful Women stilata da Forbes delle dieci donne più potenti del mondo in cui la premier Giorgia Meloni (unica italiana) è al settimo posto
Al primo posto della classifica delle 100 donne più influenti, per il suo ruolo durante la guerra in Ucraina e per la gestione della pandemia, c’è la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “La sua influenza è unica, nessun’altra donna in classifica fa politica per conto di 450 milioni di persone”. Tra le prime 10 donne ci sono al secondo posto la presidente della Bce Christine Lagarde; la vicepresidente Usa Kamala Harris al terzo; l’amministratore delegato di General Motors Mary Barra al quarto; l’amministratore delegato della società di investimento americana Fidelity Investments Abigail Johnson al quinto; l’imprenditrice ex moglie di Bill Gates, Melinda French Gates, al sesto; l’autrice di best sellers Karen Lynch all’ottavo posto; l’amministratore delegato (CEO) di Accenture Julie Sweet al nono e la presidente di Citigroup Jane Fraser al decimo. A rappresentare le manifestanti iraniane nella classifica di quest’anno c’è simbolicamente Mahsa Amini, la giovane curda morta a settembre dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo e la cui morte ha scatenato un’ondata di proteste senza precedenti in Iran. A rappresentare le manifestanti iraniane nella classifica di quest’anno c’è simbolicamente Mahsa Amini, la giovane curda morta a settembre dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo e la cui morte ha scatenato un’ondata di proteste senza precedenti in Iran.

Chi è Giorgia Meloni

Nata il 15 gennaio 1977 nella Capitale, Giorgia Meloni è stata spesso donna dei record, senza mai puntare sull’essere donna. Oggi è la prima italiana a capo del Governo. E anche l’incarico lo ha ricevuto a tempo di record: 26 giorni dopo le elezioni che l’hanno portata a sfiorare il 30%. Lei lo accetta senza riserva. Rapida, essenziale, rigorosa come il look che sceglie per salire al Quirinale. Eleganza classica per i ministri nel salone delle feste per il giuramento. Nero e bianco i colori scelti per i classici tailleur. Nessuna gonna per le neo ministre che hanno optato tutte per un completo giacca e pantalone.

Il look al giuramento

 
Un momento dell’incontro bilaterale tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del G20 di Bali, in Indonesia 16 novembre 2022 (foto Ansa)
Un momento dell’incontro bilaterale tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del G20 di Bali, in Indonesia 16 novembre 2022 (foto Ansa)
Tailleur e top nero sopra décolleté tacco 12. La prima presidente del Consiglio donna Giorgia Meloni ha scelto questo look per la cerimonia di giuramento. Tailleur Armani di linea morbida, blu come la camicia e decolleté di velluto. Unico vezzo, il tacco a spillo oro rigorosamente da 12. Oltre alla coda bassa. La politica che più di tutte ha bruciato le tappe, a 45 anni approda a Palazzo Chigi. È la prima presidente del Consiglio romana doc, dopo l’ultimo esempio di ‘romanità’ incarnato da Giulio Andreotti e dopo la lunga sfilza di premier politici venuti da lontano come Silvio Berlusconi da Arcore, il bolognesissimo Romano Prodi o i toscani Enrico Letta e Matteo Renzi. All’occasione che aspetta da tempo, Meloni ci arriva con l’in bocca al lupo e il ‘ti voglio bene’ che le ricorda la madre poco prima. Geograficamente al traguardo politico più ambito, Giorgia ci arriva dalla Camilluccia, zona ‘bene’ della Roma nord.

L’infanzia

Qui passa l’infanzia. Ma è una parentesi, prima del trasloco forzato alla Garbatella, quartiere molto più popolare e a sud. Colpa di un incendio a cui contribuisce, a 4 anni insieme alla sorella, lasciando una candela accesa nella capanna costruita in cameretta. Se la dimenticano per guardare Candy Candy in tv e il fuoco divora l’appartamento. La madre, mille lavori e un compagno già andato via di casa, ricomincia da zero. Un esempio che resta impresso nella mente della leader che nel 2008 fonda Fratelli d’Italia, il partito nato dalle ceneri di Alleanza nazionale. “Forse è così che ho trovato il coraggio di rifondare una casa politica“, racconta nel suo ultimo libro. E scherza: “Se l’avevo visto a 4 anni, perché non riuscirci a 35?“. Per Giorgia Meloni, Garbatella è il suo vero quartiere. Lì ci abitavano i nonni. Un bilocale e un letto da dividere con la sorella, “una da capo e una da piedi“, come le imponeva nonna Maria. La brandina da sola, in cucina, arriverà anni dopo. Origini popolari mai negate, sempre rivendicate. Anche ora che abita in una casa a schiera nella zona residenziale di Mostacciano, con il compagno e la figlia. Nella Garbatella celebrata dalla serie sui Cesaroni, si celebra pure il suo battesimo politico.

L’adolescenza politica

A 15 anni bussa alla sede del Fronte della gioventù, dietro casa, spinta dallo choc per l’attentato a Paolo Borsellino. Tanto che, dopo l’incarico, guardando una foto del giudice alla Camera, dice: “È un cerchio che si chiude“. Poco più che ventenne, nella sede dell’Msi, trova “la sua seconda famiglia“ (suo copyright). La stessa che l’affianca nella militanza in Azione giovani e in An, trampolino per l’elezione alla Camera diventando la più giovane deputata di quella legislatura, a 29 anni.
Il Governo ha giurato, è in carica. “Serviremo l’Italia con orgoglio, ora subito al lavoro“, le parole di Giorgia Meloni
Il Governo ha giurato, è in carica. “Serviremo l’Italia con orgoglio, ora subito al lavoro“, le parole di Giorgia Meloni
Due anni dopo, un altro record: è la ministra più giovane dell’Italia repubblicana nel quarto governo Berlusconi. Adesso gran parte di colleghi e amici è lei a sceglierli come ministri. Parecchi li decide insieme agli alleati. Gli ultimi – pare – in solitaria, forse esausta per il tira e molla con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Ha affrontato la prova delle consultazioni attraversando il cortile quirinalizio con passo quasi marziale, davanti ai suoi capigruppo.

Il governo Meloni ha giurato al Quirinale

Sabato 22 ottobre, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (e con lei i 24 ministri) ha giurato come nuova presidente del Consiglio dopo aver vinto le elezioni politiche dello scorso 25 settembre e aver accettato l’incarico per formare un nuovo governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il giuramento al Quirinale la premier Meloni e tutti i ministri si sono messi in posa per la foto di rito con il Capo dello Stato. Dopo un breve scambio di saluti con il presidente della Repubblica nella sala degli specchi e dopo il giuramento del Governo, Giorgia Meloni ha passato in rassegna il picchetto d’onore nel cortile del Quirinale e poi è salita a bordo dell’auto del presidente del Consiglio per lasciare il palazzo. “Ecco la squadra di Governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, ha twittato la premier Giorgia Meloni appena uscita dal Quirinale dopo il giuramento del suo governo.
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