Giorgia Meloni è la settima donna più potente del mondo: la premier è l’unica italiana
La classifica classifica World’s Most Powerful Women 2022 stilata da Forbes. Al primo posto Ursula Von der Leyen e c’è anche Mahsa Amini
Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen
Giorgia Meloni è la settima donna più potente del mondo secondo l’edizione 2022 della classifica World’s Most Powerful Women stilata da Forbes, in cui la premier è l’unica italiana. “Il 2022 ha segnato l’ascesa di nuovi leader politici, tra cui la prima donna primo ministro italiana Giorgia Meloni”, si legge nell’articolo che illustra la classifica. “Come capo del governo italiano più a destra dalla fine della Seconda guerra mondiale, Meloni è una figura controversa, il cui futuro politico rimane incerto - recita ancora l'articolo pubblicato su Forbes.com -. Nonostante ciò, il suo successo rappresenta una conquista per la leadership femminile, se non altro perché è l’unica donna alla guida di un Paese del G20”.
1. Ursula von der Leyen, 2. Christine Lagarde, 3. Kamala Harris, 4. Mary Barra, 5. Abigail Johnson, 6. Melinda French Gates, 7. Giorgia Meloni, 8. Karen Lynch, 9. Julie Sweet, 10. Jane Fraser, la classifica World's Most Powerful Women stilata da Forbes delle dieci donne più potenti del mondo in cui la premier Giorgia Meloni (unica italiana) è al settimo posto
Al primo posto della classifica delle 100 donne più influenti, per il suo ruolo durante la guerra in Ucraina e per la gestione della pandemia, c’è la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “La sua influenza è unica, nessun’altra donna in classifica fa politica per conto di 450 milioni di persone”. Tra le prime 10 donne ci sono al secondo posto la presidente della Bce Christine Lagarde; la vicepresidente Usa Kamala Harrisal terzo; l’amministratore delegato di General Motors Mary Barra al quarto; l’amministratore delegato della società di investimento americana Fidelity Investments Abigail Johnson al quinto; l’imprenditrice ex moglie di Bill Gates, Melinda French Gates, al sesto; l’autrice di best sellers Karen Lynch all’ottavo posto; l’amministratore delegato (CEO) di Accenture Julie Sweet al nono e la presidente di Citigroup Jane Fraser al decimo. A rappresentare le manifestanti iraniane nella classifica di quest’anno c’è simbolicamente Mahsa Amini, la giovane curda morta a settembre dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo e la cui morte ha scatenato un’ondata di proteste senza precedenti in Iran. A rappresentare le manifestanti iraniane nella classifica di quest’anno c’è simbolicamente Mahsa Amini, la giovane curda morta a settembre dopo l’arresto per non aver indossato correttamente il velo e la cui morte ha scatenato un’ondata di proteste senza precedenti in Iran.
Chi è Giorgia Meloni
Nata il 15 gennaio 1977 nella Capitale, Giorgia Meloni è stata spesso donna dei record, senza mai puntare sull’essere donna. Oggi è la prima italiana a capo del Governo. E anche l’incarico lo ha ricevuto a tempo di record: 26 giorni dopo le elezioni che l’hanno portata a sfiorare il 30%. Lei lo accetta senza riserva. Rapida, essenziale, rigorosa come il look che sceglie per salire al Quirinale. Eleganza classica per i ministri nel salone delle feste per il giuramento. Nero e bianco i colori scelti per i classici tailleur. Nessuna gonna per le neo ministre che hanno optato tutte per un completo giacca e pantalone.
Il look al giuramento
Un momento dell’incontro bilaterale tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine del G20 di Bali, in Indonesia 16 novembre 2022 (foto Ansa)
Tailleur e top nero sopra décolleté tacco 12. La prima presidente del Consiglio donna Giorgia Meloni ha scelto questo look per la cerimonia di giuramento. Tailleur Armani di linea morbida, blu come la camicia e decolleté di velluto. Unico vezzo, il tacco a spillo oro rigorosamente da 12. Oltre alla coda bassa. La politica che più di tutte ha bruciato le tappe, a 45 anni approda a Palazzo Chigi. È la prima presidente del Consiglio romana doc, dopo l’ultimo esempio di ‘romanità’ incarnato da Giulio Andreotti e dopo la lunga sfilza di premier politici venuti da lontano come Silvio Berlusconi da Arcore, il bolognesissimo Romano Prodi o i toscani Enrico Letta e Matteo Renzi. All’occasione che aspetta da tempo, Meloni ci arriva con l’in bocca al lupo e il ‘ti voglio bene’ che le ricorda la madre poco prima. Geograficamente al traguardo politico più ambito, Giorgia ci arriva dalla Camilluccia, zona ‘bene’ della Roma nord.
L’infanzia
Qui passa l’infanzia. Ma è una parentesi, prima del trasloco forzato alla Garbatella, quartiere molto più popolare e a sud. Colpa di un incendio a cui contribuisce, a 4 anni insieme alla sorella, lasciando una candela accesa nella capanna costruita in cameretta. Se la dimenticano per guardare Candy Candy in tv e il fuoco divora l’appartamento. La madre, mille lavori e un compagno già andato via di casa, ricomincia da zero. Un esempio che resta impresso nella mente della leader che nel 2008 fonda Fratelli d’Italia, il partito nato dalle ceneri di Alleanza nazionale. “Forse è così che ho trovato il coraggio di rifondare una casa politica“, racconta nel suo ultimo libro. E scherza: “Se l’avevo visto a 4 anni, perché non riuscirci a 35?“. Per Giorgia Meloni, Garbatella è il suo vero quartiere. Lì ci abitavano i nonni. Un bilocale e un letto da dividere con la sorella, “una da capo e una da piedi“, come le imponeva nonna Maria. La brandina da sola, in cucina, arriverà anni dopo. Origini popolari mai negate, sempre rivendicate. Anche ora che abita in una casa a schiera nella zona residenziale di Mostacciano, con il compagno e la figlia. Nella Garbatella celebrata dalla serie sui Cesaroni, si celebra pure il suo battesimo politico.
L’adolescenza politica
A 15 anni bussa alla sede del Fronte della gioventù, dietro casa, spinta dallo choc per l’attentato a Paolo Borsellino. Tanto che, dopo l’incarico, guardando una foto del giudice alla Camera, dice: “È un cerchio che si chiude“. Poco più che ventenne, nella sede dell’Msi, trova “la sua seconda famiglia“ (suo copyright). La stessa che l’affianca nella militanza in Azione giovani e in An, trampolino per l’elezione alla Camera diventando la più giovane deputata di quella legislatura, a 29 anni.
Due anni dopo, un altro record: è la ministra più giovane dell’Italia repubblicana nel quarto governo Berlusconi. Adesso gran parte di colleghi e amici è lei a sceglierli come ministri. Parecchi li decide insieme agli alleati. Gli ultimi – pare – in solitaria, forse esausta per il tira e molla con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Ha affrontato la prova delle consultazioni attraversando il cortile quirinalizio con passo quasi marziale, davanti ai suoi capigruppo.
Il governo Meloni ha giurato al Quirinale
Sabato 22 ottobre, la leader di Fratelli d’ItaliaGiorgia Meloni (e con lei i 24 ministri) ha giurato come nuova presidente del Consiglio dopo aver vinto le elezioni politiche dello scorso 25 settembre e aver accettato l’incarico per formare un nuovo governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il giuramento al Quirinale la premier Meloni e tutti i ministri si sono messi in posa per la foto di rito con il Capo dello Stato. Dopo un breve scambio di saluti con il presidente della Repubblica nella sala degli specchi e dopo il giuramento del Governo, Giorgia Meloni ha passato in rassegna il picchetto d’onore nel cortile del Quirinale e poi è salita a bordo dell’auto del presidente del Consiglio per lasciare il palazzo. “Ecco la squadra di Governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, ha twittato la premier Giorgia Meloni appena uscita dal Quirinale dopo il giuramento del suo governo.