Nessuno voleva sostituire la famiglia nell'educazione all'affettività e nessuno voleva fare teoria gender che, tra l'altro, non condivide. Con queste e altre parole
Anna Paola Concia, in collegamento video ad
Atreju (manifestazione di Fratelli d'Italia), è tornata sulla questione tanto discussa nelle scorse settimane che hanno visto il ministro Valditara
prima indicarla come coordinatrice del progetto ministeriale e poi ritirarla dopo l'ondata di contestazioni arrivate, principalmente, da destra (ma non solo).
Paola Concia ospite di FdI ad Atreju
Oggi l'ex parlamentare dem e coordinatrice del comitato organizzatore di
Didacta Italia, è stata tra gli ospiti "a sorpresa"
(ma meno a sorpresa di altri) della seconda giornata della kermesse meloniana. C'è chi ci ha visto
un invito "riparatorio" dietro, da parte del partito di Giorgia Meloni, dopo che alcuni suoi esponenti, insieme ad altri della Lega, avevano costretto Valditara ad accompagnarla alla porta. Per ribadire che la premier era d'accordo con il suo ministro sulla nomina di Concia come garante del progetto e per dimostrare quell'apertura al dialogo nel nome della quale gli organizzatori aspettavano anche la segretaria dem
Schlein, che però ha declinato l'invito. La partecipazione di Concia, seppur annunciata da giorni, potrebbe aver sorpreso qualcuno alla luce del suo curriculum politico che l'ha vista sempre in prima fila su temi che non sono esattamente in testa all'agenda delle priorità del governo
(diritti e dinamiche Lgbt), ma in realtà rimarca quella sua trasversalità mai nascosta, anzi, apertamente dichiarata. E il suo discorso di oggi, soprattutto il passaggio condiviso con la ministra Roccella sulle "teorie gender", è la conferma.
In video-collegamento Anna Paola Concia, durante la manifestazione politica organizzata da Fratelli d'Italia: 'Atreju 2023 Bentornato orgoglio italiano', a Roma. ANSA/FABIO FRUSTACI
L'importanza del dialogo
"Io in tutta la mia vita sono sempre stata una che ha combattuto i pregiudizi, e non solo perché li ho subiti personalmente come la settimana scorsa quando sono stata attaccata per la mia biografia e non per quello che volevo fare - ha ribadito Anna Paola Concia -
Per me il dialogo con chi è diverso da me è una cosa fondamentale e per questo ho accettato l'invito. Io per la mia propensione al dialogo sono anche molto attaccata dai massimalisti di sinistra". Gli stessi che, insieme ai loro omologhi di destra,
non l'avrebbero voluta come garante del progetto scolastico. "Sicuramente la famiglia è fondamentale. La scuola non si sostituisce alla famiglia ma la scuola collabora con la famiglia, quindi nessuno voleva sostituirla nell'educazione all'affettività - ha spiegato durante il collegamento - La scuola come la famiglia non è un mondo fuori dal mondo, è al suo interno e quindi ritengo che non sia sbagliato lavorare all'educazione all'affettività all'interno della scuola".
Educare alle relazioni, di che si tratta
Il progetto di educare i giovani alle relazioni e al rispetto andrà comunque avanti, pur senza garanti. "Il ministro Valditara sta lavorando da mesi a questo progetto che prevedeva
30 ore facoltative. Durante le quali il ruolo fondamentale ce l'hanno gli insegnanti, perché segnalo sommessamente che a scuola insegnano gli insegnanti, non Paola Concia", dice per rispondere - come aveva già fatto - a chi, nelle scorse settimane, ha temuto il suo salire in cattedra. Questi docenti "avrebbero dovuto costruire all'interno della loro classe dei
gruppi di discussione tra ragazzi e ragazze delle scuole superiori che facessero una riflessione sullo stato delle relazioni tra ragazzi e ragazze, tra uomini e donne, alla luce anche degli episodi di violenza, ma che partisse da un dato e una mission:
la lotta alla violenza sulle donne e alle discriminazioni". Nessuna "teoria gender", quindi, al contrario di quello che qualcuno aveva paventato.
No a teorie gender e maternità surrogata, si alle adozioni per coppie gay
Anche perché, a quanto pare, Anna Paola Concia di
"teorie gender" (termine che in realtà ha un significato molto fumoso) non vuole saperne nulla. "Sono stata definita fascista perché io mi batterò sempre contro tutto questo: le teorie gender che cancellano le donne sono teorie che io non condivido" ha detto oggi, ma lo aveva già detto quest'estate, dando in parte ragione alla ministra Roccella. Con cui condivide anche il pensiero sulla maternità surrogata ma, decisamente, non su altro. "Penso che al di là del patriarcato e delle teorie gender che possono essere parole teoriche c'è la vita vera delle persone, una vita vera delle donne - aggiunge - Per fortuna la misura dello stare al mondo di una donna non è la violenza. E siccome io condivido con la ministra Roccella l'idea che l'obiettivo è la
libertà femminile - prosegue l'ex deputata dem - allora la denatalità si contrasta attraverso le infrastrutture sociali, gli asili nido, il welfare per le famiglie".
Avere un figlio "non è un obbligo, ma un desiderio che non deve essere soffocato da tutte quelle infrastrutture che impediscono a una donna di realizzarlo". Concia ha poi fatto notare a Roccella, che "in Germania, dove la maternità surrogata è vietata, hanno
permesso alle coppie omosessuali di adottare e di sposarsi. E i figli si faranno comunque”. Udite, udite.