
Una donna transgender durante una manifestazione a Mumbai in India nel 2020
Cominciano a farsi sentire gli effetti delle politiche di Donald Trump anche al di fuori del confine americano. Diverse cliniche che si occupavano di “assistenza sanitaria per persone transgender” in India, infatti, hanno chiuso i battenti dopo che il tycoon ha bloccato i finanziamenti esteri e ha deciso di smantellare l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid). Si trattava di strutture gestite principalmente da dottori, consulenti e altri operatori della comunità transgender. Mercoledì la Corte suprema ha ordinato di ripristinare due miliardi di dollari di finanziamenti dell’Usaid, che il Governo deve agli appaltatori che hanno già completato il loro lavoro. Ma non è chiaro se questo cambierà qualcosa per i progetti indiani.
La nascita del progetto con George Bush
Il progetto era nato nel 2003 quando alla presidenza degli Stati Uniti d'America c'era George Bush. Ora è arrivata la decisione di Trump che ha continuato con il suo approccio “America First”, la linea politica estera di isolazionismo e suo slogan politico. C'è da chiedersi allora cosa faranno adesso i pazienti delle cliniche, che secondo le prime stime si aggirano intorno alle 6.000 persone.

“Devastate“ e “tristi“, le reazioni delle donne trans indiane
A Hyderabad, la Mitr Clinic ha offerto assistenza a 150-200 pazienti transgender ogni mese, molti dei quali soffrivano di HIV. “Stavamo ricevendo 250.000 rupie (2300 sterline) ogni trenta giorni per prestare servizi“, ha dichiarato alla BBC Hindi Rachana Mudraboyina, una donna trans responsabile della clinica. Un'altra donna si è definita “devastata“ dalla notizia, un’altra ancora “triste“ perché non potrà più godere dei servizi della struttura.
“Le persone transgender non sono trattate correttamente negli ospedali generali“
Si stima che l'India abbia circa due milioni di persone transgender, anche se gli attivisti dicono che il numero è più alto. Nonostante una sentenza della Corte Suprema del 2014 che conferisce loro gli stessi diritti, molti lottano ancora per accedere all'istruzione e all'assistenza sanitaria a causa dello stigma e della discriminazione. Ci sono ospedali statali e privati che offrono assistenza medica alla comunità, ma molti dicono che preferiscono andare alle cliniche perché le trovano più convenienti e inclusive. “Le persone transgender non sono trattate correttamente negli ospedali generali“, prosegue Rachana, spiegando perché le cliniche erano così importanti per loro.
L'appello del personale delle cliniche
Dopo la decisione dell’amministrazione Trump, c’è chi, come Elon Musk, ha festeggiato su X: “Ecco cosa finanziavano i soldi delle tasse americane“. Ma il personale delle cliniche non ha nessuna intenzione di arrendersi, anzi ha già lanciato un appello per cercare nuovi finanziamenti da altre fonti. “Abbiamo fatto molto di più che fornire aiuto medico. La clinica ci ha anche dato uno spazio per interagire con la comunità, per condividere consigli su vari schemi governativi e strutture sanitarie. Vogliamo continuare a gestire la clinica e stiamo facendo del nostro meglio per trovare finanziatori“, conclude Rachana.