Usa, cos'è "Moms for Liberty": la frontiera estremista dei conservatori

Considerato un gruppo "antigovernativo", ha appoggiato l'eliminazione delle discussioni sulle questioni razziali e Lgbtq+ nelle scuole

di MARIANNA GRAZI -
3 luglio 2023
A badge worn by an attendee of the Moms for Liberty summit, at the Marriott Hotel in Philadelphia

A badge worn by an attendee of the Moms for Liberty summit, at the Marriott Hotel in Philadelphia

Moms for Liberty è il nuovo - potente - gruppo corteggiato dai candidati repubblicani alla Casa Bianca. Bollato da alcuni come un'associazione dedita a diffondere "messaggi anti-inclusione e di odio", non esisteva fino a tre anni fa. Eppure il Southern Poverty Law Center (SPLC) ha inserito il gruppo "per i diritti dei genitori" tra le organizzazioni "estremiste antigovernative" nel suo ultimo rapporto Year in Hate & Extremism.
 
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Un'associazione estremista e anti-governativa

In una dichiarazione che accompagna la pubblicazione del rapporto, un portavoce ha scritto che "Mamme per la Libertà" è il più importante dei 12 gruppi "contrari all'inclusione tra gli studenti", che si stanno mobilitando per "attaccare l'istruzione pubblica, bandire i libri e rimuovere qualsiasi programma di studio che contenga discussioni su razza, discriminazione e identità Lgbtq+". L'elenco colloca infatti questa associazione nella stessa categoria di organizzazioni antigovernative come gli Oath Keepers, i Three Percenters e la John Birch Society.

"Vogliamo partecipare all'istruzione dei nostri figli"

In una risposta, le fondatrici di Moms for Liberty, Tina Descovich e Tiffany Justice, hanno scritto al Guradian: "Chiamare 'gruppi d'odio' o 'bigotti' i genitori che vogliono far parte della formazione dei loro figli non fa che svelare ulteriormente il senso di questa battaglia: a chi spetta decidere cosa viene insegnato ai nostri figli a scuola, ai genitori o agli impiegati del governo?". La coppia ha aggiunto: "Crediamo che i diritti dei genitori non si fermino alla porta della classe".

Le fondatrici delle Mamme per la libertà, Tiffany Justice a destra e Tina Descovich a sinistra

Cos'è Moms for Liberty

Con i suoi 100.000 membri in 44 Stati, Moms for Liberty è uno dei protagonisti del movimento conservatore che dilaga negli Stati Uniti e che punta a 'rivoluzionare' l'istruzione fermando 'l'indottrinamento' democratico nelle scuole. A muovere le fila è la richiesta pressante di dare ai genitori una voce nell'elaborazione dei programmi scolastici quando si parla di razza, genere e sessualità. L'associazione è stata co-fondata nel gennaio 2021 da Descovich e Justice - che avevano lasciato i consigli scolastici della Florida centrale dopo essersi opposte alle restrizioni per Covid-19 nelle scuole pubbliche - insieme a Bridget Ziegler, allora al suo secondo mandato nel consiglio scolastico della contea di Sarasota.

Un banchetto di Moms for Liberty

Il gruppo ha presto ampliato le sue campagne d'influenza, per opporsi all'insegnamento della storia del razzismo e alle politiche di inclusione Lgbtq+, e da allora ha cercato di portare sempre più membri e sostenitori nei consigli scolastici del Paese. Secondo il rapporto dell'SPLC si è fatto strada "intimidendo e molestando insegnanti e funzionari scolastici", combattendo i sindacati degli insegnanti, attaccando aziende come la Disney e appoggiando leggi come la cosiddetta "Don't say gay" della Florida, che limita la discussione in classe di temi legati al genere e all'identità sessuale.

Apartitico molto vicino ai repubblicani

Il gruppo, almeno per il momento, non è intenzionato ad appoggiare alcun candidato repubblicano alla Casa Bianca ma per gli aspiranti al 2024 è un'associazione da conquistare visto l'enorme bacino di voti che, direttamente o indirettamente, può sollevare. Dichiaratosi apartitico, "Mamme per la libertà" fin dall'inizio ha avuto stretti legami con i repubblicani, soprattutto in Florida, dove ha ottenuto l'appoggio del governatore di destra e candidato alle presidenziali del 2024 Ron DeSantis. "L'istruzione fino a poco tempo fa era un tema statale o locale. Ora è diventato nazionale", affermano alcuni osservatori politici, secondo i quali non è ancora chiaro se e come il fenomeno avrà un impatto sul 2024. Alcuni pensano che per i conservatori potrebbe avere lo stesso effetto che la difesa dell'aborto ha avuto per i democratici alle elezioni di metà mandato.

I gruppi che incitano all'odio

Un gruppo di manifestanti che protestano contro l'associazione Mamme per la libertà

Il Southern Poverty Law Center, in un'altra parte del rapporto, attesta che il numero di gruppi estremisti attivi è di 1.225, in linea rispetto al 2021 (quando erano 1.221). L'SPLC ha attribuito il rallentamento della crescita a un crollo significativo del movimento delle bande, di cui si contano solo 61 gruppi nel 2022, rispetto ai 92 del 2021. Secondo l'osservatorio questo è dovuto al fatto che "membri e leader sono stati chiamati a rispondere del loro ruolo nell'attacco del 6 gennaio". Tuttavia, nella dichiarazione che accompagna il rapporto, ha avvertito che "i gruppi che incitano all'odio si stanno impegnando sempre più in manifestazioni pubbliche utilizzando volantinaggi, merchandising e striscioni per attirare l'attenzione dei media", e che le scuole in particolare stanno diventando un bersaglio privilegiato dei loro attacchi.