Un attacco omofobo rivolto a Riccardo Vannetti, candidato sindaco del centrosinistra ed ex-manager nel settore della moda, ha fatto scattare il caso a Colle Val d’Elsa. La foto incriminata, pubblicata in un post sulla pagina Facebook del gruppo “Colle Libera”, ritrae un ragazzo di colore sdraiato che indossa un reggiseno. Ad accompagnare la foto la didascalia in cui si legge “ecco il vero fashion…il mio vicesindaco...lista Colleestrema”.
Chiaro rifermento a Vannetti, che appariva in un filmato di qualche anno fa di un programma andato in onda su Real Time. Un’immagine che ha alzato un polverone di polemiche.
E subito è arrivata la risposta del diretto interessato: “Fino ad oggi – scrive Vannetti - non sono mai intervenuto nella campagna di discriminazione e denigrazione nei miei confronti iniziata all’indomani dell’annuncio della mia candidatura a sindaco.
Interrogazioni comunali ai limiti del ridicolo, insinuazioni striscianti e subdole messe in circolo di sottecchi in piazza e nel relativo anonimato di certe chat, commenti velenosi che di tutto parlano - dai miei calzini alla mia omosessualità, dal lusso (in cui sono arrivato lavorando duramente, non sono certo nato nel lusso né vivo nel lusso) alla moda - tranne che di politica.
Non sono intervenuto perché ritengo che questo modo di condurre la campagna elettorale sia violento e fascista: leoni da tastiera e malelingue organizzate che picchiano quando e dove possono per distruggere l’avversario stabiliscono un terreno di gioco agli antipodi del mio modo di intendere e fare politica, che è discussione e dialettica alla luce del sole sui bisogni e le opportunità della città, sui modi per soddisfare i primi e sfruttare appieno le seconde, con il fine ultimo del benessere sociale.
Non avrei dedicato attenzione ed energie, oggi, agli attacchi alla mia persona, ma un post Facebook ripubblicato dalla pagina “Colle Libera” ha superato il limite della cattiveria per segnare una deriva che è mio dovere arginare. Io sono abituato agli attacchi omofobi, ho imparato a gestirli e ho la fortuna di appartenere a comunità in cui l’omofobia, quando esiste, ha una posizione marginale e di assoluta minoranza.
Il mio dovere è verso le giovani generazioni di colligiani e colligiane che potrebbero essere vittima di una simile istigazione all’odio, e verso la comunità, perché è responsabilità di tutte e tutti, e in particolare di un candidato a sindaco, intervenire quando il confronto civile e la dialettica democratica sono a rischio”
"Mi auguro – continua Vannetti – che gli amministratori delle pagine in questione vorranno porre, da ora in poi, la massima attenzione nell’attività di moderazione dei commenti e invito gli altri candidati a sindaco a prendere le distanze da questa narrazione tossica e da questo modo rivoltante di condurre la battaglia politica. Lo dobbiamo alla nostra città e al suo buon nome”.
Il Pd regionale condanna l’accaduto, col segretario Emiliano Fossi che si è detto “indignato” per “gli attacchi discriminatori” nei confronti di Vannetti. “L’uso di certi toni – ha detto - non è accettabile e non rispecchia quella politica civile e democratica che dovrebbe caratterizzare il dibattito pubblico. Rivelano anche il livello di pochezza di chi crede di offendere con attacchi omofobi un avversario politico, che invece rimarca tutta la sua distanza, ancora una volta, con toni pacati e civili”.
Interviene duramente anche il candidato di centrodestra Angela Bargi: “Questi gesti e questi attacchi vanno condannati senza se e senza ma! E per di più sono attacchi doppiamente meschini ,diretti ad un candidato che “sembra “vogliano avere anche la capacità di mettere in cattiva luce un’altra parte politica partecipante ! Non appartengo a questo modus operandi, e mi auguro che come me tutti ne prendano le distanze”.