Texas, una giudice consente l'aborto in caso di gravidanze a rischio

Jessica Mangrum ha ha stabilito che i medici non rischieranno condanne se decideranno "in buona fede" che le donne hanno bisogno dell'intervento

di MARIANNA GRAZI -
6 agosto 2023
proteste texas

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Le donne con gravi complicazioni della gravidanza in Texas saranno temporaneamente esentate dal divieto di aborto dopo le prime sei settimane di gestazione. Lo ha deciso la giudice Jessica Mangrum, dando così ragione ad un gruppo di medici e di donne che avevano fatto causa al governo statale lo scorso marzo. In Texas, in effetti, è in vigore una delle leggi più severe degli Stati Uniti contro l'interruzione di gravidanza che prevede, in caso di violazione da parte del personale sanitario, una multa fino a 100.000 dollari e l'ergastolo.
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In Texas l'interruzione di gravidanza è vietata dopo le prime 6 settimane di gestazione

La legislazione è stata introdotta nel 2022, poco dopo che la Corte Suprema ha ribaltato storica sentenza Roe v. Wade, di fatto annullando il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza a livello nazionale e lasciando ai vari Stati la libertà di decidere.

L'eccezione al divieto di aborto

Mangrum, nella sua sentenza, ha stabilito che ora i medici texani non rischiano di essere incriminati se decideranno "in buona fede" che le donne hanno bisogno dell'intervento per gravi complicazioni durante la gravidanza, perché questa va ad aggravare patologie pregresse o perché il feto presenta una condizione di salute tale da renderne altamente improbabile la sopravvivenza dopo il parto. La norma, entrata in vigore lo scorso anno, viene infatti considerata ambigua nel definire le emergenze mediche e di fatto - ha concluso la giudice - costringe i dottori a negare o ritardare interventi vitali per le gestanti per il timore di essere poi incriminati.
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La giudice distrettuale di Austin Jessica Mangrum

Il ricorso era stato presentato da cinque donne che hanno denunciato lo stato del Texas: a causa del bando era stata negata loro l'interruzione di gravidanza anche di fronte a gravi rischi per la loro vita. "La sentenza di oggi impedisce che altre texane debbano soffrire un trauma inimmaginabile che hanno avuto queste donne", ha dichiarato Nancy Northup, presidente del Center for Reproductive Rights.

Una vittoria a metà

L'ingiunzione della Mangurm si rifà ad un ricorso presentato a marzo che non chiede di abrogare il divieto di aborto in Texas, ma mira a fare maggiore chiarezza sui casi in cui sono ammesse eccezioni ai sensi della legge, che è una delle più restrittive degli Stati Uniti. Il verdetto pronunciato a Austin è il primo a mettere in discussione la norma fortemente voluta dal governatore Greg Abbott e rappresenta un'importante vittoria per i difensori del diritto alla scelta, che vedono nel caso un potenziale modello per indebolire le pesanti restrizioni che gli Stati a guida repubblicana hanno imposto.
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Paige Willey, portavoce del procuratore generale del Texas

Ma la decisione è stata immediatamente bloccata con una richiesta d'appello alla Corte Suprema del Texas, come annuncia il procuratore generale. "La sentenza del tribunale distrettuale è inefficace e lo status quo rimane in vigore" ha dichiarato la portavoce Paige Willey. Il primo assistente del procuratore generale Brent Webster ha dichiarato in un comunicato che l'appello dello Stato "sospende il tentativo di un giudice attivista di Austin di scavalcare le leggi sull'aborto locali in attesa di una sentenza della Corte suprema del Texas".

Le testimonianze

In due giorni di testimonianze commosse in un'aula di tribunale gremita, ad Austin, decine di donne hanno raccontato di aver saputo che i loro figli non sarebbero sopravvissuti alla nascita e di non aver potuto affrontare lunghi viaggi per raggiungere gli Stati in cui l'aborto era ancora legale. Le donne partecipano a una causa intentata a marzo dal Center for Reproductive Rights (Centro per i diritti riproduttivi), che chiede di chiarire quali situazioni rientrino nell'eccezione di "emergenza medica" prevista dalla legge.
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Samantha Casiano, tra le donne che hanno fatto ricorso contro la legge che vieta l'aborto in Texas

Durante l'udienza di mercoledì, Samantha Casiano ha testimoniato con grande emozione di essere stata costretta a dare alla luce un bambino che è morto quattro ore dopo a causa di un difetto fatale alla nascita. A venti settimane dalla gravidanza, la donna ha scoperto che il suo bambino era affetto da anencefalia, una rara condizione in cui mancano parti del cranio e del cervello. Casiano ha raccontato che i medici l'hanno informata che non potevano praticare un aborto nello Stato e che le sono state fornite informazioni sulle imprese di pompe funebri. "Mi sono sentita abbandonata", ha spiegato. Poi descritto i suoi pensieri dopo aver appreso le condizioni del suo bambino, dicendo alla corte che aveva preso in considerazione l'idea di abortire all'estero, ma aveva anche paura di perdere il lavoro o di essere arrestata. A un certo punto, mentre Casiano leggeva ad alta voce una nota del medico sulla sua gravidanza, si è sentita sopraffatta e ha vomitato durante l'udienza. Dopo una pausa è tornata al banco dei testimoni e ha detto che rievocare gli eventi "fa sì che il mio corpo ricordi e reagisca".
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Amanda Zurawski, tra le ricorrenti contro il divieto di aborto in Texas, ha rischiato di morire per shock settico

Un'altra querelante, Amanda Zurawski, racconta di aver sviluppato una sepsi dopo che le era stato rifiutato un aborto quando le si erano rotte le acque a sole 18 settimane. Il medico le aveva detto che l'aborto era inevitabile ma che, dato che c'era ancora battito nel feto, non potevano indurre il travaglio. La ragazza avrebbe voluto andare ad abortire all'estero, ma la sua situazione era così grave che i medici le dissero che doveva rimanere nel raggio di 15 minuti da un ospedale. "Dovevo ascoltare il suo battito cardiaco, volendolo e non volendolo sentire allo stesso tempo... Se si fosse fermato, sarebbero stati in grado di intervenire", ha testimoniato Zurawski, secondo quanto riportato dal Texas Tribune. Alla fine, quando iniziò a manifestare uno shock settico, fu trasportata d'urgenza in ospedale dove i medici acconsentirono a indurre il travaglio. "Sono passata dal sentirmi fisicamente bene a tremare in modo incontrollabile. Avevo un freddo cane, anche se fuori c'erano 30 gradi. I miei denti battevano violentemente. Non riuscivo a formulare una frase", ha ricordato  la donna, secondo quanto riportato da ABC News. Amanda, che alla fine ha partorito un neonato morto, ha detto che come risultato dell'intero calvario le sono rimaste grosse cicatrici e una tuba di Falloppio che si è chiusa in modo permanente.