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Home » Politica » Una donna al Quirinale: successo per la petizione delle imprenditrici. “I tempi sono maturi”

Una donna al Quirinale: successo per la petizione delle imprenditrici. “I tempi sono maturi”

Ameno di una settimana dall'avvio delle votazioni per il prossimo presidente della Repubblica Aidda commenta i risultati della petizione online in una tavola rotonda con importanti personalità tutte al femminile

Domenico Guarino
20 Gennaio 2022
Presidente AIDDA Antonella Giachetti (1)

La presidente nazionale di AIDDA Antonella Giachetti

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“All’Italia serve una svolta rosa con l’elezione di una donna a Presidente della Repubblica”. Una frase che ormai accompagna le nostre giornate almeno da qualche mese, in viste del voto per il prossimo Capo dello Stato che prenderà il via lunedì prossimo, il 24 gennaio. Tra le prime a chiederla c’è stata Aidda, l’associazione italiana che valorizza e sostiene l’imprenditoria al femminile, che per oggi, giovedì 20 gennaio, alle 18.30 ha organizzato una tavola rotonda on line proprio dal titolo “Una donna al Quirinale” in diretta nel suo canale YouTube (clicca qui) o sulla pagina Facebook (clicca qui).

Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, engagement group del G20

A confrontarsi saranno la padrona di casa Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, insieme a un gruppo di donne autorevoli: Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, Paola Balducci, docente dell’università Luiss e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm), Elisabetta Fabri, presidentessa e amministratrice delegata del gruppo Starhotels, Grazia Francescato, leader ambientalista e in precedenza parlamentare e Agnese Pini, direttrice del quotidiano La Nazione, media partner dell’iniziativa. “Una donna al Quirinale”, non a caso, è il titolo della campagna lanciata a dicembre da Aidda, dalla quale è partita una petizione online che si è chiusa a quasi 2.500 firme, con l’adesione di alcune importanti figure del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni.

Paola Balduccio, docente e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm)

“È la dimostrazione – commenta la presidente dell’associazione – che i tempi sono maturi per una svolta epocale per l’Italia: eleggere una donna nel ruolo più prestigioso, quello che rappresenta l’unità nazionale. Quale momento migliore, se non quello di grande trasformazione che ci apprestiamo a vivere. L’emergenza Covid, infatti, ha impresso modificazioni potenti per cui niente sarà più come prima – prosegue Giachetti – e mai come adesso sarà inevitabile e necessario rompere i vecchi paradigmi e ripartire con slancio verso il futuro. A breve termine, si presenteranno davanti a noi le delicate sfide imposte dalla transizione economica e sociale. Per superarle nel migliore dei modi sarebbe essenziale riportare al centro della vita pubblica valori femminili come la sensibilità e la cura, valore che dovrebbe assumere una dimensione pubblica e non dovrebbe essere più relegato nella sola dimensione privata, cura quale responsabilità per il Paese e soprattutto per gli esseri umani dopo un periodo di grandi e dolorose prove”.

Grazia Francescato, leader ambientalista ed ex parlamentare

“Avere per la prima volta una donna al Quirinale costituirebbe un messaggio fondamentale anche per le nuove generazioni, per far sapere a tutte le ragazze e i ragazzi che si stanno impegnando a portare avanti battaglie per l’inclusione e la sostenibilità che nessuno dei loro sforzi è stato inutile. Nemmeno questo lo sarà dal momento che, comunque vada, avremo lasciato semi importanti da raccogliere tra sette anni, alla fine del prossimo mandato”, sottolinea la presidente.

Una donna al Quirinale, perché no? Questo lo spunto iniziale su cui si era mosso il gruppo di associate. Nonostante infatti nel nostro Paese si parli tanto di pari opportunità, della necessità di riequilibrare il gender gap, il soffitto di cristallo che separa le donne dai vertici delle istituzioni appare ancora più solido che mai. Non a caso, i nomi che girano nei ‘circoli che contano’ e sulla stampa sono sempre quasi tutti di uomini. “Non è una questione di nomi: è una trasformazione culturale quella per la quale stiamo combattendo e per questo accogliamo con molto favore il dibattito di questi giorni, che noi stesse abbiamo contribuito ad innescare agli inizi di dicembre, lanciando la petizione” dice la presidente Aidda Antonella Giachetti.

Elisabetta Fabri, presidentessa e amministratrice delegata del gruppo Starhotels

Tra le firme raccolte, quelle di intellettuali e politici, scrittori e personalità delle istituzioni. “Siamo al momento decisivo. Lo sforzo di questi mesi adesso può diventare realtà. L’ideale può diventare storia. Siamo convinte che questo Paese abbia bisogno della sensibilità e delle peculiarità delle donne. Per affrontare le sfide che il futuro ci presenta c’è bisogno di valori femminili – conclude la presidente di Aidda – dei valori della cura e della sostenibilità, e per questo è ora necessario ed urgente portare una donna nel ruolo più prestigioso del Paese, quello che ha il compito di rappresentare l’unità nazionale”.

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#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
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All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
"All'Italia serve una svolta rosa con l'elezione di una donna a Presidente della Repubblica". Una frase che ormai accompagna le nostre giornate almeno da qualche mese, in viste del voto per il prossimo Capo dello Stato che prenderà il via lunedì prossimo, il 24 gennaio. Tra le prime a chiederla c'è stata Aidda, l'associazione italiana che valorizza e sostiene l'imprenditoria al femminile, che per oggi, giovedì 20 gennaio, alle 18.30 ha organizzato una tavola rotonda on line proprio dal titolo "Una donna al Quirinale" in diretta nel suo canale YouTube (clicca qui) o sulla pagina Facebook (clicca qui).
Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, engagement group del G20
A confrontarsi saranno la padrona di casa Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, insieme a un gruppo di donne autorevoli: Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, Paola Balducci, docente dell'università Luiss e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm), Elisabetta Fabri, presidentessa e amministratrice delegata del gruppo Starhotels, Grazia Francescato, leader ambientalista e in precedenza parlamentare e Agnese Pini, direttrice del quotidiano La Nazione, media partner dell'iniziativa. "Una donna al Quirinale", non a caso, è il titolo della campagna lanciata a dicembre da Aidda, dalla quale è partita una petizione online che si è chiusa a quasi 2.500 firme, con l'adesione di alcune importanti figure del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni.
Paola Balduccio, docente e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm)
"È la dimostrazione – commenta la presidente dell'associazione – che i tempi sono maturi per una svolta epocale per l'Italia: eleggere una donna nel ruolo più prestigioso, quello che rappresenta l'unità nazionale. Quale momento migliore, se non quello di grande trasformazione che ci apprestiamo a vivere. L'emergenza Covid, infatti, ha impresso modificazioni potenti per cui niente sarà più come prima – prosegue Giachetti – e mai come adesso sarà inevitabile e necessario rompere i vecchi paradigmi e ripartire con slancio verso il futuro. A breve termine, si presenteranno davanti a noi le delicate sfide imposte dalla transizione economica e sociale. Per superarle nel migliore dei modi sarebbe essenziale riportare al centro della vita pubblica valori femminili come la sensibilità e la cura, valore che dovrebbe assumere una dimensione pubblica e non dovrebbe essere più relegato nella sola dimensione privata, cura quale responsabilità per il Paese e soprattutto per gli esseri umani dopo un periodo di grandi e dolorose prove".
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"Avere per la prima volta una donna al Quirinale costituirebbe un messaggio fondamentale anche per le nuove generazioni, per far sapere a tutte le ragazze e i ragazzi che si stanno impegnando a portare avanti battaglie per l'inclusione e la sostenibilità che nessuno dei loro sforzi è stato inutile. Nemmeno questo lo sarà dal momento che, comunque vada, avremo lasciato semi importanti da raccogliere tra sette anni, alla fine del prossimo mandato", sottolinea la presidente. Una donna al Quirinale, perché no? Questo lo spunto iniziale su cui si era mosso il gruppo di associate. Nonostante infatti nel nostro Paese si parli tanto di pari opportunità, della necessità di riequilibrare il gender gap, il soffitto di cristallo che separa le donne dai vertici delle istituzioni appare ancora più solido che mai. Non a caso, i nomi che girano nei ‘circoli che contano’ e sulla stampa sono sempre quasi tutti di uomini. “Non è una questione di nomi: è una trasformazione culturale quella per la quale stiamo combattendo e per questo accogliamo con molto favore il dibattito di questi giorni, che noi stesse abbiamo contribuito ad innescare agli inizi di dicembre, lanciando la petizione” dice la presidente Aidda Antonella Giachetti.
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