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Home » HP Blocco Grande » “Sei troppo scura, non puoi fare Miss Italia“: a Terni una diciottenne presa di mira per il colore della pelle. Lei e il padre sporgono denuncia

“Sei troppo scura, non puoi fare Miss Italia“: a Terni una diciottenne presa di mira per il colore della pelle. Lei e il padre sporgono denuncia

Anna Giulia Fossatelli, 18enne ternana, è tra le pre finaliste di Miss Italia. Ma c'è a chi il colore della sua pelle non piace: un utente del web ha iniziato a lasciare messaggio di odio e discriminazione sulle sue pagine e su quelle dei suoi genitori. Per fermarlo, i Fossatelli si rivolgono alle autorità: "Situazioni del genere non si devono più verificare"

Stefano Cinaglia
2 Dicembre 2021
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Era il 1996 quando Denny Mendez, allora diciottenne, conquistò corona e fascia di Miss Italia. Una perla di bellezza, asciutta, occhi vispi, mora, riccia, carnagione scura: un modello femminile diverso da tutti quelli che l’avevano preceduto. Le cronache raccontano, come poi confermato nel corso degli anni dalla diretta interessata, che a non tutti piacque quella ‘svolta’.

Denny Mendez, Miss Italia 1996, con Enzo Mirigliani, patron della manifestazione  (Ansa)

È passato un quarto di secolo e tra quella giovanissima Denny Mendez e Anna Giulia Fossatelli la somiglianza è evidente. Ma chi è Fossatelli? Una studentessa liceale, anche lei diciottenne, ternana, tra le reginette di bellezza delle prefinali di Miss Italia e già Miss Sorriso Umbria, finita sui social nel mirino di un hater per quella carnagione olivastra che, secondo l’utente, ne farebbe una “non italiana”. Quanto a basta a scatenare odio, razzismo, discriminazione. Un dettaglio, ovviamente, che i genitori siano italiani e lei ternana di nascita, mora e naturalmente abbronzata, più o meno dello stesso ‘colore’ di chi si sottopone alle lampade o trascorre una giornata estiva al mare.

“Iscriviti al concorso del tuo Paese, sei una meticcia“, se n’è uscito anche così l’hater sul profilo della ragazza. Lei reagisce alla situazione con una calma olimpica, ben oltre la sua giovanissima età. “È una vicenda spiacevole ma che a me personalmente non tocca proprio per niente – spiega Anna Giulia usando il giusto piglio -. I miei genitori, per dire, sono italianissimi, ma naturalmente non è questo il punto. Penso a chi può avere un genitore straniero o un carattere più fragile del mio e che quindi può risentire di una cosa del genere. È per loro che intendo denunciare e andare in fondo a questa vicenda, affinché situazioni del genere non si verifichino più. Andrò alla polizia postale a presentare la denuncia – puntualizza Fossatelli -. Ripeto, la vicenda non mi sfiora minimamente, ho bloccato subito questa persona, che ha scritto sempre via social anche a mamma e papà. Tutte cose che non stanno né in cielo, né in terra. Con papà ha postato riferimenti religiosi, a mamma ha contestato che io avrei sfilato nuda, quando tutti sanno che Miss Italia è al massimo in costume. Che dire. Denuncio affinché non accada più”.

E non è l’unica, Anna Giulia, a denunciare. Il papà, Fabrizio, è un noto avvocato ternano. “Sinceramente all’inizio non ho dato alcuna importanza alla cosa – racconta -, ho pensato si trattasse di pura e semplice invidia. Poi però anche io sono stato contattato in privato, sempre via social, con quelli che sembrano riferimenti religiosi. Quindi mi rivolgerò alla polizia, nonché ad un collega, affinché sia fatta chiarezza sulla vicenda”. Intanto la città si stringe intorno ad Anna Giulia e ai suoi genitori, con tanti messaggi di solidarietà. Tra questi, quello del sindaco Leonardo Latini, della Lega: “Terni si sente orgogliosamente rappresentata da Anna Giulia Fossatelli, alla quale va il mio pieno sostegno per gli insulti ricevuti. Dispiace leggere certi commenti idioti e beceri nei suoi confronti. Ad Anna Giulia e ai suoi genitori va il mio abbraccio e la mia solidarietà”. Così il Pd ternano: “Esprimiamo affetto e vicinanza a questa giovanissima ragazza, vittima dell’ignoranza e della grettezza dei soliti leoni da tastiera. Le persone viaggiano, si spostano per motivi di lavoro o di studio, ma alcuni, troppi evidentemente, ancora non sanno che esistono infinite sfumature di colore della pelle e altrettanto infinite combinazioni di caratteristiche somatiche, e attribuiscono caratteristiche negative a chi è diverso da loro“.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Era il 1996 quando Denny Mendez, allora diciottenne, conquistò corona e fascia di Miss Italia. Una perla di bellezza, asciutta, occhi vispi, mora, riccia, carnagione scura: un modello femminile diverso da tutti quelli che l’avevano preceduto. Le cronache raccontano, come poi confermato nel corso degli anni dalla diretta interessata, che a non tutti piacque quella 'svolta'.
Denny Mendez, Miss Italia 1996, con Enzo Mirigliani, patron della manifestazione  (Ansa)
È passato un quarto di secolo e tra quella giovanissima Denny Mendez e Anna Giulia Fossatelli la somiglianza è evidente. Ma chi è Fossatelli? Una studentessa liceale, anche lei diciottenne, ternana, tra le reginette di bellezza delle prefinali di Miss Italia e già Miss Sorriso Umbria, finita sui social nel mirino di un hater per quella carnagione olivastra che, secondo l'utente, ne farebbe una "non italiana". Quanto a basta a scatenare odio, razzismo, discriminazione. Un dettaglio, ovviamente, che i genitori siano italiani e lei ternana di nascita, mora e naturalmente abbronzata, più o meno dello stesso 'colore' di chi si sottopone alle lampade o trascorre una giornata estiva al mare. "Iscriviti al concorso del tuo Paese, sei una meticcia", se n’è uscito anche così l’hater sul profilo della ragazza. Lei reagisce alla situazione con una calma olimpica, ben oltre la sua giovanissima età. "È una vicenda spiacevole ma che a me personalmente non tocca proprio per niente - spiega Anna Giulia usando il giusto piglio -. I miei genitori, per dire, sono italianissimi, ma naturalmente non è questo il punto. Penso a chi può avere un genitore straniero o un carattere più fragile del mio e che quindi può risentire di una cosa del genere. È per loro che intendo denunciare e andare in fondo a questa vicenda, affinché situazioni del genere non si verifichino più. Andrò alla polizia postale a presentare la denuncia - puntualizza Fossatelli -. Ripeto, la vicenda non mi sfiora minimamente, ho bloccato subito questa persona, che ha scritto sempre via social anche a mamma e papà. Tutte cose che non stanno né in cielo, né in terra. Con papà ha postato riferimenti religiosi, a mamma ha contestato che io avrei sfilato nuda, quando tutti sanno che Miss Italia è al massimo in costume. Che dire. Denuncio affinché non accada più". E non è l’unica, Anna Giulia, a denunciare. Il papà, Fabrizio, è un noto avvocato ternano. "Sinceramente all’inizio non ho dato alcuna importanza alla cosa - racconta -, ho pensato si trattasse di pura e semplice invidia. Poi però anche io sono stato contattato in privato, sempre via social, con quelli che sembrano riferimenti religiosi. Quindi mi rivolgerò alla polizia, nonché ad un collega, affinché sia fatta chiarezza sulla vicenda". Intanto la città si stringe intorno ad Anna Giulia e ai suoi genitori, con tanti messaggi di solidarietà. Tra questi, quello del sindaco Leonardo Latini, della Lega: "Terni si sente orgogliosamente rappresentata da Anna Giulia Fossatelli, alla quale va il mio pieno sostegno per gli insulti ricevuti. Dispiace leggere certi commenti idioti e beceri nei suoi confronti. Ad Anna Giulia e ai suoi genitori va il mio abbraccio e la mia solidarietà". Così il Pd ternano: "Esprimiamo affetto e vicinanza a questa giovanissima ragazza, vittima dell’ignoranza e della grettezza dei soliti leoni da tastiera. Le persone viaggiano, si spostano per motivi di lavoro o di studio, ma alcuni, troppi evidentemente, ancora non sanno che esistono infinite sfumature di colore della pelle e altrettanto infinite combinazioni di caratteristiche somatiche, e attribuiscono caratteristiche negative a chi è diverso da loro".
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