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Home » HP Trio » “Stem, missioni spaziali e posizioni apicali: il G20 sostenga la battaglia per le donne”

“Stem, missioni spaziali e posizioni apicali: il G20 sostenga la battaglia per le donne”

La ministra Elena Bonetti alla conferenza del G20 dedicata alla parità di genere: "Strategie comuni per prevenire violenza sulle donne e bambine afghane". Poi l'attenzione all'Occidente: "Le energie femminili sono un potenziale ancora inespresso"

Ludovica Criscitiello
27 Agosto 2021
Un tweet pubblicato sul profilo G20Italy in occasione della Conferenza del G20 sull'empowerment femminile, 26 agosto 2021.
''Italian Minister for Equal Opportunities and Family Elena Bonetti kicks off the #G20 Conference on Women’s Empowerment. #G20Italy''. 
TWITTER G20ITALY
+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++

Un tweet pubblicato sul profilo G20Italy in occasione della Conferenza del G20 sull'empowerment femminile, 26 agosto 2021. ''Italian Minister for Equal Opportunities and Family Elena Bonetti kicks off the #G20 Conference on Women’s Empowerment. #G20Italy''. TWITTER G20ITALY +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++

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“Dobbiamo mettere le donne nelle condizioni di diventare protagoniste alla pari“. Parte con questo obiettivo la prima conferenza in ambito G20 dedicata alla parità di genere e all’empowerment femminile, presieduta dalla ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti, che si è tenuta ieri a Santa Margherita Ligure. Al G20 oltre ai ministri, hanno partecipato tanti rappresentanti di organizzazioni internazionali (UN Women, Oil, Ocse), del mondo delle imprese, dell’accademia e della società civile. Un evento salutato dal messaggio di Mario Draghi rivolto soprattutto alle donne afghane che in questo momento così buio non devono essere dimenticate.

“Il G20 deve fare tutto il possibile per garantire che mantengano le loro libertà e i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all’istruzione“. Un appello che la ministra ha raccolto: “Ho convocato una riunione con gli altri ministri delle Pari Opportunità per adottare una strategia comune e mettere in campo strumenti per prevenire qualsiasi forma di violenza nei confronti di donne, ragazze e bambine a partire dai matrimoni forzati e garantire i loro diritti primari a cominciare da quello di andare a scuola”. Ed è dall’istruzione, fin dall’infanzia, che bisogna partire per contrastare in ogni ambito, anche in quello familiare ed educativo oltre che nel lavoro, le diseguaglianze che gravano sulle donne e garantire loro l’accesso paritario in qualunque ambito.

 

Le discipline Stem e i linguaggi digitali

Un’istruzione a 360 gradi che stimoli l’interesse delle studentesse verso quelle discipline tecnico-scientifiche (le cosiddette Stem) troppo spesso appannaggio dei maschi. Ed è proprio su di esse che si è concentrata la prima parte di questo G20, insieme anche a linguaggi multimediali. Fra le iniziative presentate a questo proposito da Chiara Corazza, ambasciatrice del Women’s Forum, la prima mira a dedicare il 3% del 15% delle imposte globali pagate dalle grandi imprese alla parità di genere nel settore Stem (scientifico-tecnologico). Per realizzarla è fondamentale dedicare 4,5 miliardi di euro l’anno per circa dieci anni, combattendo gli stereotipi contro le donne nel settore scientifico e rendendo loro attraente il mondo Stem. Il secondo spunto riguarda l’istituzione di programmi di formazione Stem dedicati alle donne, di carattere nazionale e duraturi nel tempo. 

“Parlare i linguaggi delle Stem  e digitali vuol dire avere parte attiva e imprescindibile nei processi di transizione energetica, di conservazione dell’ambiente, di lotta al cambiamento climatico e di raggiungimento di un’economia circolare. Significa poter cogliere le principali opportunità offerte dal mercato del lavoro e sostenere l’autonomia finanziaria delle donne – ha detto la ministra Bonetti – Affinché le donne possano cogliere tali opportunità è però fondamentale scardinare i molti stereotipi che ancora oggi penalizzano il mondo femminile e incentivare l’affermazione di una partecipazione delle donne, piena e senza barriere”. Un pensiero condiviso anche da Ersilia Vaudo chief diversity officer all’Agenzia Spaziale Europea. La sua missione all’interno dell’agenzia è quella di promuovere l’inclusione e l’interesse delle studentesse verso le materie scientifico-tecnologiche e il loro interesse per una carriera nel settore spaziale. “Questo va fatto soprattutto a partire dalle scuole elementari. Le ragazze che si laureano sono molte di più dei ragazzi ma poche scelgono l’ambito scientifico e va invertira la rotta. Nell’ultimo periodo però sulla scia di Samantha Cristoforetti, tantissime ragazze hanno fatto domanda per fare l’astronauta, e questo va tenuto in considerazione”.

Empowerment lavorativo e armonizzazione dei tempi di vita e lavoro

Ma non si può parlare di donne e lavoro senza soffermarsi sulla necessità di garantire un’armonizzazione tra i tempi dell’attività lavorativa e quella della vita familiare. Infatti questo è stato l’altro punto in discussione al G20, insieme all’empowerment lavorativo ed economico. “Le donne posseggono in sé la metà delle risorse umane del pianeta, eppure le energie femminili sono il potenziale ancora inespresso, sono le forze non ancora messe in campo nelle nostre società – ha continuato Bonetti – Nel percorso italiano verso la parità rientra anche la riforma del Family Act, proposta di legge che ho avanzato per strutturare le politiche familiari su più livelli, a partire dall’occupazione delle donne, dai servizi educativi, la condivisione dei carichi di cura e l’armonizzazione dei tempi di vita e lavoro”. La ministra ha aggiunto che sta lavorando anche per far sì che il Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne diventi finalmente uno strumento strutturale per il Paese, per assicurare sostegno stabile alla rete anti violenza e sostenere tutte le vittime nel loro percorso di uscita dalla violenza e di riconquista della propria libertà.

La leadership delle donne

Valorizzare la leadership delle donne e accelerare sull’imprenditoria femminile. Paola Mascaro presiede G20 Empower e da un anno lavora a una proposta per promuovere la parità di genere che sarà messa sul tavolo del G20 di fine ottobre. “Occorre seguire tre direttrici all’interno delle aziende: misurabilità perché se non mi misuri non sai se stai progredendo, politiche nelle aziende a partire dalle donne più giovani fino a quelle in posizioni di leadership e infine le skills ovvero cosa può rendere le donne più competitive rispetto alle sfide del mercato del lavoro”.

Oggi solo il 27 per cento delle donne raggiunge posizioni apicali nei paesi del G20. “C’è mancanza di una massa critica: ci vogliono più donne candidate a queste posizioni e sono ancora troppi i pregiudizi nei criteri di selezione. In Italia c’è una progressione, vedremo tra un anno a che punto saremo”.

Le conclusioni

Alla fine della Conferenza la ministra ha ringraziato tutti i partecipanti aggiungendo che sarà suo compito e quello del governo far sì che questo appuntamento dedicato alla parità di genere diventi parte integrante di tutti i futuri G20 e assicurando la piena convergenza da parte dei paesi intervenuti sugli obiettivi da raggiungere in futuro. A partire proprio dalle donne afghane per le quali saranno progettati percorsi adeguati. 

 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
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Ma non si può parlare di donne e lavoro senza soffermarsi sulla necessità di garantire un’armonizzazione tra i tempi dell’attività lavorativa e quella della vita familiare. Infatti questo è stato l’altro punto in discussione al G20, insieme all'empowerment lavorativo ed economico. "Le donne posseggono in sé la metà delle risorse umane del pianeta, eppure le energie femminili sono il potenziale ancora inespresso, sono le forze non ancora messe in campo nelle nostre società – ha continuato Bonetti - Nel percorso italiano verso la parità rientra anche la riforma del Family Act, proposta di legge che ho avanzato per strutturare le politiche familiari su più livelli, a partire dall'occupazione delle donne, dai servizi educativi, la condivisione dei carichi di cura e l’armonizzazione dei tempi di vita e lavoro". La ministra ha aggiunto che sta lavorando anche per far sì che il Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne diventi finalmente uno strumento strutturale per il Paese, per assicurare sostegno stabile alla rete anti violenza e sostenere tutte le vittime nel loro percorso di uscita dalla violenza e di riconquista della propria libertà.

La leadership delle donne

Valorizzare la leadership delle donne e accelerare sull'imprenditoria femminile. Paola Mascaro presiede G20 Empower e da un anno lavora a una proposta per promuovere la parità di genere che sarà messa sul tavolo del G20 di fine ottobre. "Occorre seguire tre direttrici all'interno delle aziende: misurabilità perché se non mi misuri non sai se stai progredendo, politiche nelle aziende a partire dalle donne più giovani fino a quelle in posizioni di leadership e infine le skills ovvero cosa può rendere le donne più competitive rispetto alle sfide del mercato del lavoro". Oggi solo il 27 per cento delle donne raggiunge posizioni apicali nei paesi del G20. "C’è mancanza di una massa critica: ci vogliono più donne candidate a queste posizioni e sono ancora troppi i pregiudizi nei criteri di selezione. In Italia c’è una progressione, vedremo tra un anno a che punto saremo".

Le conclusioni

Alla fine della Conferenza la ministra ha ringraziato tutti i partecipanti aggiungendo che sarà suo compito e quello del governo far sì che questo appuntamento dedicato alla parità di genere diventi parte integrante di tutti i futuri G20 e assicurando la piena convergenza da parte dei paesi intervenuti sugli obiettivi da raggiungere in futuro. A partire proprio dalle donne afghane per le quali saranno progettati percorsi adeguati.   
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