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Bullismo: all'istituto Santoni di Pisa gli studenti più grandi fanno da tutor alle matricole

di ANTONIA CASINI -
7 febbraio 2022
bullismo

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Un progetto alla pari, perché quando si parla di bullismo o cyberbullismo, sfogarsi con gli adulti non è facile. L’istituto superiore Santoni di Pisa con il preside, il professor Maurizio Berni, ha ideato un programma per gli studenti, dove i grandi si occupano dei più piccoli. Soprattutto in questo periodo dove la pandemia “ha causato tanto disagio, la nostra psicologa accoglie tutti, ma i casi sono davvero tanti. Anche di aggressività, per fortuna non prolungata e gestita".
Il preside dell’istituto superiore Santoni di Pisa, Maurizio Berni

Il preside dell’istituto superiore Santoni di Pisa, Maurizio Berni

Un modo per fare prevenzione più che arrivare alla sanzione. E’ la referente, la prof Ilenia Gravino, a spiegare come funziona. “Cerchiamo di sensibilizzare tutti i ragazzi - racconta - . Sono stati organizzati incontri a dicembre con slide e giochi e lunedì 7 febbraio 2022 ne è previsto un altro“. Proprio in occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. Due gli alunni di riferimento per ogni classe. “Seguono più lezioni a partire dalla terza per arrivare in quarta e quinta a diventare tutor. 'Peer education’, un’esperienza valida anche a livello curriculare. Accolgono le ‘matricole’ a inizio anno scolastico, parlano con loro e restano punti di contatto e sostegno per tutto l’anno“. Un sistema ’alla pari’ seguito anche dalla Società della salute». “Così i giovani si aprono di più".

La cassetta in cortile

Un adolescente su 2 ha subito atti di bullismo e, insieme al cyberbullismo, i due fenomeni sono tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti

Un adolescente su 2 ha subito atti di bullismo e, insieme al cyberbullismo, i due fenomeni sono tra i principali rischi percepiti dagli adolescenti

Nella stessa scuola, il dirigente scolastico ha fatto installare una cassetta delle lettere in cortile per le segnalazioni anonime. “Ma i giovanissimi non amano carta e penna, preferiscono le nuove tecnologie", commenta. E allora? “Gli insegnanti sono nelle chat di classe e fungono da sentinelle. Quando si accorgono di parole, frasi non consone, intervengono avendo una formazione specifica per farlo". "Insomma – aggiungono – cerchiamo di ascoltarli in ogni modo, spesso hanno bisogno proprio di questo".