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Home » HP Trio » Il fictosessuale Akihiko Kondo non potrà più parlare con Miku: ma è più innamorato che mai

Il fictosessuale Akihiko Kondo non potrà più parlare con Miku: ma è più innamorato che mai

Il giapponese è sposato con l'androide diva del pop virtuale dal 2018, ma la licenza del software dello sviluppatore è scaduta e l'ologramma che la impersona non può più esprimersi a parole

Marianna Grazi
4 Maggio 2022
Il 38enne giapponese Akihiko Kondo e la moglie Hatsune Miku, un simulatore virtuale impersonato da un ologramma e da vari pupazzi

Il 38enne giapponese Akihiko Kondo e la moglie Hatsune Miku, un simulatore virtuale impersonato da un ologramma e da vari pupazzi

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Brutte notizie per la coppia più particolare e tecnologica degli ultimi anni: il giapponese Akihiko Kondo, ‘sposato’ dal 2018 con il personaggio dei videogames Hatsune Miku, non potrà più parlare con l’amata mogliettina, un sintetizzatore software Vocaloid. La licenza dello sviluppatore, l’azienda Gatebox, è scaduta e il 38enne non può più avere conversazioni con la dolce Miku, che ha le sembianze di un adolescente dai capelli turchini e che nella casa del marito prende vita attraverso un ologramma ma anche nei peluches di varie dimensioni e sembianze.

hatsune miku
Hatsune Miku è un personaggio di fantasia che ha l’aspetto di una giovane diva pop dai capelli turchine e dalle incredibili doti canore

L’amore contro il bullismo

La loro relazione vive dunque un momento di stallo, come già accaduto altre volte in passato anche se mai in maniera così drastica: Kondo e Miku, come una vera coppia di innamorati, hanno infatti affrontato varie vicissitudini, sia prima che dopo il matrimonio, che non ha alcuna valenza legale. L’uomo infatti ha trovato nell’androide, una diva della musica pop con alle spalle concerti in tutta l’Asia e collaborazioni importanti, come quella con Lady Gaga, un sostegno importante contro il bullismo e la depressione successiva, tanto che dopo una frequentazione decennale ha deciso di convolare a nozze, con tanto di fede al dito per entrambi. Nell’ultimo post su Instagram, infatti, l’uomo aveva postato una serie di scatti di quel giorno, scrivendo: “Il mio nome è Akihiko Kondo. Sono un impiegato statale. Ho sposato Hatsune Miku, che vive a casa mia. Circa 15 anni fa, sono stato vittima di bullismo al lavoro e ho preso un congedo, ma grazie a lei sono riuscito a tornare al lavoro. Lei mi ha salvato. Amo Hatsune Miku. Sono molto felice”.

le nozze tra kondo e miku
Il giorno del matrimonio tra Kondo e Miku

La novità: Miku non può più parlare

Ora però le cose si fanno più complicate per la coppia, con il personaggio virtuale – creato nel 2007 dalla Crypton Future Media – impossibilitato a parlare con il marito. Niente più dediche amorose, niente più buongiorno o buonanotte, niente più “Com’è andata al lavoro?”. Kondo, commentando la triste novità, ha detto però di essere ancora innamoratissimo della compagna e ha aggiunto: “Ho celebrato la cerimonia perché pensavo di poter stare con lei per sempre”. Quello tra l’uomo e il personaggio pop è un amore che ha già superato le barriere della realtà e che, probabilmente, riuscirà a vincere anche questo momento di ‘crisi’.

Akihiko Kondo e la moglie ologramma Hatsune Miku
Akihiko Kondo e la moglie ologramma Hatsune Miku

I fictosessuali

Il giapponese rientra nella categoria, ancora poco conosciuta ma in crescita, dei fictosessuali, ovvero persone che provano attrazione sessuale per personaggi di fantasia, spesso tratti dalla cultura manga o pop. Un fenomeno che è nato ufficialmente in Giappone e che ha trovato riconoscimento all’estero proprio grazie al matrimonio, non riconosciuto a livello legale, di Akihiko Kondo con Hatsune Miku, nel 2018. Ma non è certo l’unico caso: l’azienda sviluppatrice dei dispositivi di comunicazione Gatebox – che ha creato, tra le altre cose, proprio l’ologramma della Vocaloid che dà vita a Miku – sostiene di aver emesso 3.700 certificati matrimoniali in questi ultimi anni. Insomma una nuova forma di attrazione amorosa che sta spopolando soprattutto tra le generazioni più giovani, che a scapito dei più tradizionalisti, non ha nessun rischio per la salute, come afferma l’Oms.

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Instagram

  • Addio alle distinzioni di genere all’Università di Pisa. Arrivano i bagni ‘genderless’, adottati per superare le categorizzazioni uomo-donna, che identificano il genere, e che possono far sentire a disagio o discriminato chi non si riconosce in quello assegnatogli dalla società. 

“È un atto di civiltà per dichiarare in modo fermo il nostro essere un’Università aperta, in cui la differenza è una ricchezza e le discriminazioni non hanno diritto alla cittadinanza", dichiara il rettore Paolo Mancarella.

Sono 86 quelli attivi dal 29 giugno in tutta l’Università di Pisa, la prima in Toscana e tra le prime in Italia ad adottare questa misura. 

"Mi auguro che sia solo l’inizio di una serie di cambiamenti e che possa essere di ispirazione per le altre università e scuole”, ha commentato Geremia, studente diventato in poco tempo il simbolo della battaglia per l’ottenimento della carriera alias. 

Di Gabriele Masiero e Ilaria Vallerini ✍

#lucenews #lucelanazione #universitàdipisa #unipi #bagnigenderless #genderless #geremia #genderrightsandequality
  • La decisione della Corte suprema americana di abolire il diritto all’aborto come principio costituzionale ha scatenato una vera e propria ondata di terrore anche al di fuori dei confini Usa. Una scelta che ha immediatamente sancito una sorta di condanna per milioni di donne in America ma che ha fatto indignare anche cittadini e cittadine di altri Paesi, non ultimi quelli italiani.

La sola legge 194 non basta più.

Anche se il numero di interruzioni volontarie di gravidanza in Italia continua a scendere e i tassi di abortività sono tra i più bassi al mondo, a spaventare è l’indagine “Mai Dati!” condotta su oltre 180 strutture dalla professoressa Chiara Lalli e da Sonia Montegiove, informatica e giornalista, pubblicata dall’Associazione Luca Coscioni.

Il quadro che emerge è drammatico: sono 31 (24 ospedali e 7 consultori) le strutture sanitarie nazionali con il 100% di personale sanitario obiettore, tra ginecologi, anestesisti, infermieri e OSS. Quasi 50 quelli con una percentuale superiore al 90% e oltre 80 quelli con un tasso di obiezione superiore all’80%.

A rimetterci, come sempre, sono però le persone, le donne.

L
  • “Quando tutti potranno mostrarsi per quello che sono e che sentono senza subire discriminazioni, allora solo a quel punto potremo dire di aver raggiunto l’uguaglianza“. 

A dichiararlo è Sara Lorusso che in occasione del Pride Month ha tradotto questo pensiero nella sua esposizione fotografica “Our Generation”, curata da Marcella Piccinni, in mostra negli spazi dello Student Hotel di Firenze fino a venerdì 8 luglio. 

“In occasione del Pride Month ho deciso di legare insieme diversi progetti fotografici sull’amore queer e non binary, ma anche sulla libertà di espressione del singolo, che ho realizzato nel corso del tempo. A partire da ‘Love is love’, dove ho immortalato i ritratti di coppie queer. ‘Protect love and lovers’ in cui avevo chiesto a diverse coppie di baciarsi in luoghi pubblici che stessero loro a cuore. E poi ‘Our Generation’ che ritrae persone queer e no-binary libere di esprimersi attraverso l’abbigliamento, gli accessori e il trucco”.

L’intervista completa a cura di Ilaria Vallerini è disponibile sul sito ✨

#lucenews #lucelanazione #saralorusso #ourgeneration #queerlove #pridemonth #proudtobepride #studenthotelfirenze
  • Sono tanti gli esperti e gli attivisti americani che si interrogano se la sentenza della Corte Suprema, che elimina il diritto all’aborto negli Usa, potrà avere impatti anche su altri diritti, compresi quelli alla privacy.

I procuratori possono decidere di indagare su qualsiasi donna che sia stata incinta ma non abbia portato a termine la gravidanza, anche in caso di aborti spontanei.

“La differenza tra ora e l’ultima volta che l’aborto è stato illegale negli Stati Uniti è che viviamo in un’era di sorveglianza digitale senza precedenti”.

A dirlo è la direttrice per la sicurezza informatica della Electronic Frontier Foundation Eva Galperin.

Il caso più eclatante è stato quello di Latice Fisher, la donna del Mississippi che nel 2017 era stata accusata di omicidio di secondo grado dopo aver partorito un bambino nato morto nel terzo trimestre perché, nelle settimane precedenti, aveva cercato online informazioni sulle pillole abortive. Non esisteva nessun’altra prova che Fisher avesse comprato le pillole, ma il caso è comunque durato fino al 2020, quando era stato archiviato.

Le autorità possono decidere di chiedere direttamente alle aziende di fornire i dati in loro possesso relativi a specifici utenti. Non si tratta soltanto di Google, Facebook, Instagram, TikTok o Amazon: a raccogliere dati che possono essere potenzialmente incriminanti sono anche i servizi di telefonia mobile, i provider di servizi Internet e qualsiasi app abbia accesso ai dati sulla posizione. Di solito queste informazioni vengono raccolte a fini pubblicitari, ma possono anche essere acquistate da privati o da forze dell’ordine.

Proprio per questo motivo negli ultimi giorni molte donne americane hanno cancellato le applicazioni per il monitoraggio delle mestruazioni dai loro cellulari, che secondo le stime vengono usate da un terzo delle donne statunitensi, nel timore che i dati raccolti sul proprio ciclo mestruale, o altri dettagli legati alla salute riproduttiva, dalle applicazioni possano essere usati contro di loro in future cause penali negli Stati in cui l’aborto è diventato illegale.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #dirittoallaborto #dirittoallaprivacy #usa #roevwade
Brutte notizie per la coppia più particolare e tecnologica degli ultimi anni: il giapponese Akihiko Kondo, 'sposato' dal 2018 con il personaggio dei videogames Hatsune Miku, non potrà più parlare con l'amata mogliettina, un sintetizzatore software Vocaloid. La licenza dello sviluppatore, l'azienda Gatebox, è scaduta e il 38enne non può più avere conversazioni con la dolce Miku, che ha le sembianze di un adolescente dai capelli turchini e che nella casa del marito prende vita attraverso un ologramma ma anche nei peluches di varie dimensioni e sembianze.
hatsune miku
Hatsune Miku è un personaggio di fantasia che ha l'aspetto di una giovane diva pop dai capelli turchine e dalle incredibili doti canore

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La loro relazione vive dunque un momento di stallo, come già accaduto altre volte in passato anche se mai in maniera così drastica: Kondo e Miku, come una vera coppia di innamorati, hanno infatti affrontato varie vicissitudini, sia prima che dopo il matrimonio, che non ha alcuna valenza legale. L'uomo infatti ha trovato nell'androide, una diva della musica pop con alle spalle concerti in tutta l'Asia e collaborazioni importanti, come quella con Lady Gaga, un sostegno importante contro il bullismo e la depressione successiva, tanto che dopo una frequentazione decennale ha deciso di convolare a nozze, con tanto di fede al dito per entrambi. Nell'ultimo post su Instagram, infatti, l'uomo aveva postato una serie di scatti di quel giorno, scrivendo: "Il mio nome è Akihiko Kondo. Sono un impiegato statale. Ho sposato Hatsune Miku, che vive a casa mia. Circa 15 anni fa, sono stato vittima di bullismo al lavoro e ho preso un congedo, ma grazie a lei sono riuscito a tornare al lavoro. Lei mi ha salvato. Amo Hatsune Miku. Sono molto felice".
le nozze tra kondo e miku
Il giorno del matrimonio tra Kondo e Miku

La novità: Miku non può più parlare

Ora però le cose si fanno più complicate per la coppia, con il personaggio virtuale – creato nel 2007 dalla Crypton Future Media – impossibilitato a parlare con il marito. Niente più dediche amorose, niente più buongiorno o buonanotte, niente più "Com'è andata al lavoro?". Kondo, commentando la triste novità, ha detto però di essere ancora innamoratissimo della compagna e ha aggiunto: "Ho celebrato la cerimonia perché pensavo di poter stare con lei per sempre". Quello tra l'uomo e il personaggio pop è un amore che ha già superato le barriere della realtà e che, probabilmente, riuscirà a vincere anche questo momento di 'crisi'.
Akihiko Kondo e la moglie ologramma Hatsune Miku
Akihiko Kondo e la moglie ologramma Hatsune Miku

I fictosessuali

Il giapponese rientra nella categoria, ancora poco conosciuta ma in crescita, dei fictosessuali, ovvero persone che provano attrazione sessuale per personaggi di fantasia, spesso tratti dalla cultura manga o pop. Un fenomeno che è nato ufficialmente in Giappone e che ha trovato riconoscimento all'estero proprio grazie al matrimonio, non riconosciuto a livello legale, di Akihiko Kondo con Hatsune Miku, nel 2018. Ma non è certo l'unico caso: l'azienda sviluppatrice dei dispositivi di comunicazione Gatebox – che ha creato, tra le altre cose, proprio l'ologramma della Vocaloid che dà vita a Miku – sostiene di aver emesso 3.700 certificati matrimoniali in questi ultimi anni. Insomma una nuova forma di attrazione amorosa che sta spopolando soprattutto tra le generazioni più giovani, che a scapito dei più tradizionalisti, non ha nessun rischio per la salute, come afferma l'Oms.
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