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Fare la maglia o l'uncinetto per lenire il dolore della perdita

Il progetto "Loose Ends" permette alle persone in lutto di vedere terminato il lavoro manuale che la persona amata scomparsa non ha potuto finire

di DOMENICO GUARINO -
16 aprile 2023
Jennifer Simonic e Masey Kaplan, fondatrici di "Loose Ends"

Jennifer Simonic e Masey Kaplan, fondatrici di "Loose Ends"

Fare la maglia o l'uncinetto per lenire il dolore della perdita. L’omerica Penelope, l’incorrotta sposa di Ulisse, tesseva la sua tela per lenire il dolore della distanza. Un modo simbolico per tenere legato ciò che il destino aveva voluto separare. Oggi il progetto "Loose Ends" vuole riprendere quella suggestione, affidando alle trame della tessitura il compito di alleggerire il dolore della perdita, della scomparsa di una persona cara, di un affetto. Come? Facendo terminare il lavoro a maglia o all'uncinetto che la scomparsa o lo scomparso non hanno potuto finire, attraverso una rete di più di 8.000 volontari in tutto il mondo che portano a conclusione i progetti incompiuti. L’idea di "Loose Ends" è nata quando le fondatrici, Jennifer Simonic e Masey Kaplan, entrambe appassionate di maglieria, si resero conto che i loro amici spesso chiedevano di finire coperte, maglioni o altri progetti lasciati incompiuti dai propri cari defunti. Facendo una ricerca notarono che, nonostante l’alta richiesta, non c’era un servizio simile attivo. Da lì il varo del progetto, nell’autunno del 2022, reclutando volontari (detti “finisher”) online e incoraggiando chiunque avesse progetti incompiuti a richiedere supporto attraverso il loro sito web. Una volta che un finisher dice di sì a un progetto, si stabilisce la connessione introducendo il finisher e il titolare del progetto con un un’e-mail. A quel punto il rapporto si sviluppa nella dialettica tra chi affida il completamento del lavoro e chi si offre di finirlo. Un rapporto intimo che viaggia sulle corde del ricordo e dell’empatia, e che richiede molta dedizione naturalmente Jennifer e Masey, come si legge sul sito del progetto, sono sempre a disposizione per consigli e altro. Di norma tutto procede senza intoppi, anche perché, prima di affidare un progetto, viene scelta con attenzione la persona più adatta, tenendo conto dell’ubicazione, del livello di difficoltà del lavoro, della disponibilità e delle esperienze delle persone.
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Loose Ends permette ai cari in lutto di vedere terminato il lavoro a maglia che la persona amata scomparsa non ha potuto finire

La raccolta fondi

Considerando che si basa su un lavoro 100% volontario, Kaplan e Simonic hanno lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per coprire le spese base di manutenzione del sito web e altri costi di marketing e sperano di potenziare il prima possibile gli strumenti per facilitare la connessione tra le persone.

Come diventare "finisher"

Ma come si fa a diventare un volontario “finisher”? Semplice: tutte le persone che sappiano lavorare a maglia, uncinetto, quilter o artigiani di ogni tipo, possono riempire il formulario sul sito del progetto e aspettare di essere ricontattati. Chi invece ha un lavoro non concluso dalla persona amata, può richiedere l’aiuto di un volontario di "Loose Ends". Tuttavia prima di inviare la richiesta, come scritto sul sito del progetto, ci sono dei criteri da rispettare: l’autore del progetto deve essere deceduto o non essere più in grado di completare il progetto a causa di una malattia o disabilità. Il progetto deve essere parzialmente avviato e i suoi materiali devono essere privi di falene e uova di falena. Non saranno accettati materiali in decomposizione. E ancora: il progetto non deve odorare di naftalina o muffa. Mentre nel caso il defunto sia stato un fumatore, si proverà a cercare un “finisher” che non abbia problemi con l’odore.