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Home » HP Trio » Ristorante solidale: a Natale gli ‘avanzi’ renderanno felici le persone in difficoltà

Ristorante solidale: a Natale gli ‘avanzi’ renderanno felici le persone in difficoltà

Un progetto è nato dalla collaborazione fra Just Eat e Caritas: obiettivo, ridurre il fenomeno dello spreco di cibo aiutando i bisognosi

Lucia Lapi
24 Dicembre 2021
Babbo Natale rende tutti più buoni: fra le iniziative. il Ristorante Solidale

Babbo Natale rende tutti più buoni: fra le iniziative. il Ristorante Solidale

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Più solidarietà e meno sprechi. In occasione del Natale, Just Eat rinnova il proprio impegno a supporto delle comunità più bisognose, con Ristorante Solidale, il progetto nato in collaborazione con Caritas, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il fenomeno dello spreco alimentare, distribuendo le eccedenze alimentari dei ristoranti e donando pasti alle persone in difficoltà. In occasione delle festività, nella settimana di Natale, 15 ristoranti partner di Just Eat che hanno scelto di partecipare al progetto, a Roma, Milano, Torino e Napoli, prepareranno alcune specialità dei loro menù da donare alle comunità locali più bisognose, aiutando oltre 400 persone in difficoltà. L’iniziativa fa parte del progetto Ristorante Solidale, nato nel 2017, attraverso il quale Just Eat mette in comunicazione chi prepara il cibo con chi ne ha più bisogno, coniugando innovazione tecnologica del food delivery con solidarietà e inclusione sociale, combattendo la povertà alimentare e aiutando allo stesso tempo i ristoranti partner a ridestinare le eccedenze alimentari.

“Anche quest’anno rafforziamo il nostro impegno a supporto delle comunità più bisognose, aiutando le persone e le famiglie in difficoltà in un periodo in cui purtroppo la povertà alimentare è cresciuta e, di conseguenza, anche le fasce più deboli sono aumentate”, il commento di Daniele Contini, Country Manager di Just Eat Italia.
“Da quasi più di cinque anni a Natale coinvolgiamo i consumatori per donare pasti sospesi, quest’anno ci impegniamo noi direttamente con Ristorante Solidale, grazie alla collaborazione dei nostri ristoranti partner, per consegnare alle Caritas locali pasti solidali – spiega Contini. – . Come leader di questo settore, crediamo che sia nostra responsabilità avere un impatto positivo sulle comunità in cui operiamo e il nostro obiettivo è quello di continuare a fare la differenza’’, ha concluso.

L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di impegno nell’ambito della sostenibilità e della responsabilità sociale che Just Eat ha avviato da tempo in Italia e che si rafforza grazie a programmi e obiettivi globali del Gruppo, muovendosi lungo tre direttive principali: lotta allo spreco alimentare, riduzione dell’inquinamento atmosferico e impegno a creare un ambiente inclusivo ed equo per i propri dipendenti e nelle comunità in cui opera.

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È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Più solidarietà e meno sprechi. In occasione del Natale, Just Eat rinnova il proprio impegno a supporto delle comunità più bisognose, con Ristorante Solidale, il progetto nato in collaborazione con Caritas, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il fenomeno dello spreco alimentare, distribuendo le eccedenze alimentari dei ristoranti e donando pasti alle persone in difficoltà. In occasione delle festività, nella settimana di Natale, 15 ristoranti partner di Just Eat che hanno scelto di partecipare al progetto, a Roma, Milano, Torino e Napoli, prepareranno alcune specialità dei loro menù da donare alle comunità locali più bisognose, aiutando oltre 400 persone in difficoltà. L’iniziativa fa parte del progetto Ristorante Solidale, nato nel 2017, attraverso il quale Just Eat mette in comunicazione chi prepara il cibo con chi ne ha più bisogno, coniugando innovazione tecnologica del food delivery con solidarietà e inclusione sociale, combattendo la povertà alimentare e aiutando allo stesso tempo i ristoranti partner a ridestinare le eccedenze alimentari. "Anche quest’anno rafforziamo il nostro impegno a supporto delle comunità più bisognose, aiutando le persone e le famiglie in difficoltà in un periodo in cui purtroppo la povertà alimentare è cresciuta e, di conseguenza, anche le fasce più deboli sono aumentate", il commento di Daniele Contini, Country Manager di Just Eat Italia. "Da quasi più di cinque anni a Natale coinvolgiamo i consumatori per donare pasti sospesi, quest’anno ci impegniamo noi direttamente con Ristorante Solidale, grazie alla collaborazione dei nostri ristoranti partner, per consegnare alle Caritas locali pasti solidali - spiega Contini. - . Come leader di questo settore, crediamo che sia nostra responsabilità avere un impatto positivo sulle comunità in cui operiamo e il nostro obiettivo è quello di continuare a fare la differenza’’, ha concluso. L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di impegno nell’ambito della sostenibilità e della responsabilità sociale che Just Eat ha avviato da tempo in Italia e che si rafforza grazie a programmi e obiettivi globali del Gruppo, muovendosi lungo tre direttive principali: lotta allo spreco alimentare, riduzione dell’inquinamento atmosferico e impegno a creare un ambiente inclusivo ed equo per i propri dipendenti e nelle comunità in cui opera.
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