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Home » HP Trio » Su Instagram arrivano i nuovi Avatar 3D, la rivoluzione del Metaverso sbarca sui social

Su Instagram arrivano i nuovi Avatar 3D, la rivoluzione del Metaverso sbarca sui social

I personaggi tridimensionali potranno essere usati come immagine del profilo, come reaction alle storie e ai post e come sticker da inviare in DM. Il debutto negli Stati Uniti, poi l'arrivo in Italia

Luca Marchetti
1 Febbraio 2022
L'Avatar 3D di Mark Zuckerberg

L'Avatar 3D di Mark Zuckerberg

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Il futuro del mondo digitale è sempre più presente. E ora la rivoluzione del Metaverso sbarca anche su Instagram. Sul social network di proprietà Meta (il nuovo nome del gruppo Facebook Inc.), arrivano infatti i nuovi Avatar 3D, ovvero delle copie tridimensionali e personalizzabili di noi stessi che potremmo usare come immagine del profilo, come sticker da inviare in DM e come reaction nelle storie e nei post di Instragram. Ad annunciare la novità è stato Mark Zuckerberg con una gif pubblicata su Facebook.

Gli Avatar 3D già da tempo sono disponibili su Facebook e Messenger. Ma adesso il gruppo guidato da Mark Zuckerberg ha deciso di rinfrescarne il look con la possibilità di personalizzare ancora di più i nostri personaggi tridimensionali, che oltre a Facebook, Messenger e Instagram potranno essere utilizzati anche sul Metaverso, in quest’ultimo caso tramite i visori per la realtà virtuale Oculus. I nuovi Avatar 3D potranno dunque essere personalizzati a nostro piacimento. Come afferma lo stesso Zuckerberg su Facebook, infatti, “stiamo aggiornando gli avatar Meta con molte più espressioni, volti e tonalità della pelle, oltre ad implementare la possibilità di inserire sedie a rotelle e apparecchi acustici”, per assicurare una maggiore inclusività agli utenti. Non solo: gli utenti potranno anche personalizzare i propri Avatar con vestiti e indumenti di brand noti nel mondo reale: “Stiamo iniziando a sperimentare – ha aggiunto Zuckerberg – anche l’abbigliamento digitale, comprese le magliette ufficiali della NFL che potranno essere indossate (virtualmente, ndr) per il Super Bowl”.

Nuovi Avatar 3D, il debutto negli Stati Uniti e l’arrivo in Italia

I nuovi Avatar 3D saranno disponibili inizialmente negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Ma ben presto dovrebbero arrivare anche nel resto del mondo, compresa l’Italia. L’obiettivo prossimo – annuncia ancora lo stesso Mark Zuckerberg – sarà quello di avere degli “Avatar 3D fotorealistici” che potranno essere utilizzati in tutti i social e le piattaforme di Meta.

L’Oculus Quest 2, un visore di realtà virtuale sviluppato da Oculus (Facebook)

Meta: “In futuro ci siederemo in una stanza con persone a migliaia di chilometri di distanza”

È così, dunque, che l’evoluzione tecnologica del Metaverso inizia sempre di più a delinearsi. Come affermato dal general manager di Meta, Aigerim Shorman, “da quando abbiamo rivelato la nostra visione a lungo termine del Metaverso a Connect 2021, abbiamo continuato a costruire questa prossima evoluzione della tecnologia sociale, muovendoci verso un futuro in cui puoi sederti nella stessa stanza dei tuoi cari che sono in realtà a migliaia di chilometri di distanza o lavorare in modo naturale con un team di talento ubicato in realtà in tutto il mondo”.

Metaverso, che cos’è?

Ma che cos’è alla fine questo Metaverso? Il Metaverso è uno spazio virtuale, un mondo virtuale in 3D in cui tutto è possibile replicare tutto quello che si può fare realmente nella vita di tutti i giorni: lavorare, studiare, giocare, incontrare persone. Per rendere realistica l’immersione in questo mondo molte aziende hanno sviluppato visori di realtà virtuale, come i prodotti Oculus, da poco acquisiti da “Meta Platforms / Facebook”. Per il momento il Metaverso viene utilizzato o per motivi professionali o per puro e semplice divertimento e intrattenimento. Ma si prevede che in futuro il Metaverso sarà esplorato per i più svariati fini, ancora oggi tutti da definire.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Il futuro del mondo digitale è sempre più presente. E ora la rivoluzione del Metaverso sbarca anche su Instagram. Sul social network di proprietà Meta (il nuovo nome del gruppo Facebook Inc.), arrivano infatti i nuovi Avatar 3D, ovvero delle copie tridimensionali e personalizzabili di noi stessi che potremmo usare come immagine del profilo, come sticker da inviare in DM e come reaction nelle storie e nei post di Instragram. Ad annunciare la novità è stato Mark Zuckerberg con una gif pubblicata su Facebook. Gli Avatar 3D già da tempo sono disponibili su Facebook e Messenger. Ma adesso il gruppo guidato da Mark Zuckerberg ha deciso di rinfrescarne il look con la possibilità di personalizzare ancora di più i nostri personaggi tridimensionali, che oltre a Facebook, Messenger e Instagram potranno essere utilizzati anche sul Metaverso, in quest’ultimo caso tramite i visori per la realtà virtuale Oculus. I nuovi Avatar 3D potranno dunque essere personalizzati a nostro piacimento. Come afferma lo stesso Zuckerberg su Facebook, infatti, “stiamo aggiornando gli avatar Meta con molte più espressioni, volti e tonalità della pelle, oltre ad implementare la possibilità di inserire sedie a rotelle e apparecchi acustici”, per assicurare una maggiore inclusività agli utenti. Non solo: gli utenti potranno anche personalizzare i propri Avatar con vestiti e indumenti di brand noti nel mondo reale: “Stiamo iniziando a sperimentare – ha aggiunto Zuckerberg – anche l’abbigliamento digitale, comprese le magliette ufficiali della NFL che potranno essere indossate (virtualmente, ndr) per il Super Bowl”.

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Meta: "In futuro ci siederemo in una stanza con persone a migliaia di chilometri di distanza"

È così, dunque, che l’evoluzione tecnologica del Metaverso inizia sempre di più a delinearsi. Come affermato dal general manager di Meta, Aigerim Shorman, “da quando abbiamo rivelato la nostra visione a lungo termine del Metaverso a Connect 2021, abbiamo continuato a costruire questa prossima evoluzione della tecnologia sociale, muovendoci verso un futuro in cui puoi sederti nella stessa stanza dei tuoi cari che sono in realtà a migliaia di chilometri di distanza o lavorare in modo naturale con un team di talento ubicato in realtà in tutto il mondo”.

Metaverso, che cos'è?

Ma che cos'è alla fine questo Metaverso? Il Metaverso è uno spazio virtuale, un mondo virtuale in 3D in cui tutto è possibile replicare tutto quello che si può fare realmente nella vita di tutti i giorni: lavorare, studiare, giocare, incontrare persone. Per rendere realistica l'immersione in questo mondo molte aziende hanno sviluppato visori di realtà virtuale, come i prodotti Oculus, da poco acquisiti da "Meta Platforms / Facebook". Per il momento il Metaverso viene utilizzato o per motivi professionali o per puro e semplice divertimento e intrattenimento. Ma si prevede che in futuro il Metaverso sarà esplorato per i più svariati fini, ancora oggi tutti da definire.
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