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Un gol contro la malattia: in tribuna vip con la barella per assistere al match tra le squadre del cuore

di MARIANNA GRAZI -
4 novembre 2021
Miguel-malattia-Liga

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Miguel ha 16 anni e come molti suoi coetanei il calcio è la sua grande passione. Una passione senza limiti, che va oltre quelle barriere che, invece, bloccano il suo corpo. Il giovane è affetto da una malattia cronica che lo costringe a restare a letto nell'Unità di Cure Palliative dell'Ospedale Universitario Virgen de la Arrixaca. Ma si sa che il pensiero può volare lontano e il suo amore per questo sport lo ha portato a tifare per ben due squadre che militano nel campionato spagnolo (la Liga), il Betis Siviglia e l'Atletico Madrid. Miguel non può calcare il campo di calcio, non può inseguire il pallone, non può dribblare, crossare o scartare un avversario; ma un gol, bellissimo, lo ha segnato, grazie all'aiuto di una squadra speciale.

Miguel assiste alla vittoria del Betis contro il Granada, a settembre scorso

Lo scorso weekend il 16enne ha infatti potuto assistere alla partita tra le sue due squadre del cuore al Wanda Metropolitano. Il suo sogno è così diventato realtà, anzi ancor più di quanto ai avesse potuto desiderare. Miguel ha sempre voluto assistere dal vivo a un match di uno dei due team. Cosa c'è di meglio, allora, che vedere lo scontro tra le due compagini? Grazie alla Fondazione "L'ambulanza del desiderio", che si occupa proprio di esaudire i desideri di pazienti con malattie gravi o con problemi di mobilità, è stato possibile. E non una, ma ben due volte. In effetti a settembre, l'associazione aveva già portato il giovane ad assistere alla sfida tra il Betis e il Granada. Ma l'appuntamento dello scorso weekend è stato il più importante, quello che ricorderà per tutta la vita: la sfida fra le sue due squadre preferite.

Il match tra Atletico Madrid e Betis

A spuntarla sono stati i Colchoneros per 3 a 0, grazie alle reti di Yannick Carrasco e Joao Félix, e ad un autogol di Pezzella, sotto gli occhi attentissimi dello spettatore d'eccezione, in tribuna vip allo stadio della Capitale. Ma non è finita qui. Il ragazzo, dopo la partita, è stato infatti invitato nell'area in cui i giocatori lasciano lo stadio, dove ad attenderlo c'era l'intera delegazione di casa: l'allenatore Simeone, i bomber Joao Félix, Griezmann e Suarez, tutti i rojiblancos sono passati a salutarlo e a chiaccherare un po' con lui. Una foto con ognuno e poi il capitano Koke gli ha regalato una maglia ufficiale con il nome di Miguel sulla schiena firmata da tutti i suoi compagni di squadra, insieme a un paio di scarpette che ha usato in una partita di Champions League. Ma ad aspettarlo fuori dallo stadio c'era anche una 'vecchia' conoscenza: simbolo del popolo betico e idolo del Benito Villamarín, con una parentesi alla Fiorentina, il 40enne Joaquin è presente e storia del Betis. Proprio come era già accaduto contro il Granada, il giocatore ha voluto incontrare Miguel, con cui si è scambiato saluti affettuosi. Lontano dai riflettori, in quella che per molti è solo "l'ennesima partita di campionato", il 16enne ha invece segnato il gol più importante ed emozionante della sua vita.