Diversità, equità e inclusione al centro della cultura Pfizer

L’importanza di considerare i molteplici aspetti della cosiddetta DE&I come fattori di successo dell’azienda tra strategie globali e iniziative locali

di Redazione Luce!
27 giugno 2024
Pfizer

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Enrico Bovi, oltre a guidare la Customer Engagement Platform di Pfizer Italia, è responsabile sui temi di Diversità, Equità e Inclusione per le sedi di Roma e Milano. Temi al centro del dibattito, a maggior ragione nel mese del Pride.

Quali iniziative promuove Pfizer in occasione del Pride?

“Questo mese è stato ricco di eventi, webinar e scambi di opinione che ci hanno aiutato a essere più consapevoli del nostro ruolo di alleati della comunità LGBTQ+. I nostri valori aziendali sono gioia, coraggio, eccellenza e uguaglianza: proprio quest’ultimo è il valore cardine per includere le diversità e garantire pari opportunità per tutti. E nel mese dedicato al Pride vogliamo ribadire la nostra vicinanza alla comunità LGBTQ+. Abbiamo infatti partecipato attivamente alle  manifestazioni del Pride di Roma e Milano, come da tradizione”.

Iniziative che si inseriscono in un quadro più ampio….

“Esatto, infatti a livello globale, abbiamo da tempo insediato il gruppo OPEN (Out Pfizer Employee Network) interamente dedicato all’inclusione della comunità LGBTQ+. L’Italia è orgogliosa di essere uno dei paesi con il maggior numero di iscritti ad OPEN. La filiale italiana di Pfizer aderisce inoltre da molti anni a Parks-Liberi e Uguali, associazione senza scopo di lucro, creata per favorire la diffusione della gestione delle diversità, in particolare nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori LGBTQ+”.

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Rispetto alla parità di genere: qual è l’approccio di Pfizer in Italia?

“Pfizer ha un preciso impegno a livello globale esplicitato anche nei report di sostenibilità: raggiungere il 47% di donne in posizioni apicali di Vicepresidente entro il 2025. Mentre in Italia abbiamo ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere, processo virtuoso durato tre anni con cui sono stati misurati l’impegno e gli investimenti dell’azienda sulle tematiche DE&I: siamo stati identificati come un luogo di lavoro attento alla parità di genere. Il riconoscimento è stato ottenuto attraverso l’audit di RINA che ha attestato la corretta e completa applicazione dei requisiti previsti dalla norma; anche se il punteggio ricevuto era tra i più alti, continuiamo a lavorare per consolidare questo riconoscimento e migliorare ulteriormente gli indicatori specifici. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, lo scorso novembre, abbiamo coinvolto tutta l’azienda in una riflessione sull’argomento con la partecipazione di esperte del settore, che ci hanno aiutato ad approfondirne i vari aspetti. Stiamo inoltre organizzando corsi obbligatori per il personale contro la violenza a 3 livelli, un corso sulla “Cultura inclusiva” e un corso di “Scrittura efficace e linguaggio inclusivo”.

Per i rifugiati siete stati anche riconosciuti dall’UNHCR, l’agenzia ONU per i Rifugiati.

“Sì esatto, sull’inclusione lavorativa dei rifugiati abbiamo avviato un progetto globale che l’UNHCR ha riconosciuto in Italia allo stabilimento di Ascoli sia nel 2023 sia nel 2024 come un progetto modello di integrazione economica dei rifugiati. Il Pfizer Refugee Leadership Initiative ad oggi è attivo in tutti i paesi Europei dove Pfizer opera”.

Molte iniziative…

“E si, infatti in questi giorni abbiamo realizzato una raccolta di beni di prima necessità presso le nostre sedi di Roma e Milano, a favore della Comunità di Sant’Egidio che, insieme ad altre iniziative, garantisce supporto e accoglienza ai rifugiati che arrivano nei vari hub del mediterraneo”.

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Inclusione delle diversità a tutto tondo…

“Anche le nostre politiche di selezione e sviluppo del personale sono incentrate sulla valorizzazione della diversità dei talenti, favorendo processi equi e inclusivi. Favoriamo, ad esempio, percorsi di formazione interni per coinvolgere e sensibilizzare i colleghi e le colleghe, tra cui un programma europeo specificatamente dedicato alla formazione dei talenti femminili”.

E per quanto riguarda il confronto con le diverse generazioni?

“Per valorizzare il contributo che può offrire ogni diversa generazione, abbiamo appena annunciato il lancio del programma di mentoring intergenerazionale 2024 “GenBridge: Uniting Ages, Unleashing Potential”: si tratta di un progetto volto ad accelerare lo sviluppo e l'acquisizione di nuove competenze attraverso uno scambio reciproco tra colleghi con età, storie ed esperienze lavorative diverse”.

Come è articolato?

“Il programma è rivolto a 40 colleghi di tutte le età e funzioni, appartenenti ai siti di Milano, Roma e colleghi del territorio. È un programma di mentoring che riunisce individui di diverse fasce d’età e li incoraggia a impegnarsi in relazioni di mentorship. Questo approccio unico promuove l’apprendimento e lo scambio di conoscenze tra i partners di cross-mentoring, che si alterneranno nei ruoli di mentor e mentee durante il percorso, riconoscendo il valore delle esperienze che esiste in tutte le generazioni. Allo stesso tempo, le coppie partecipanti hanno anche l’opportunità di sviluppare le loro capacità di leadership e coaching facilitando una relazione di mentorship a due vie”.

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E rispetto alla disabilità?

“Ci impegniamo da tempo a promuovere una società più inclusiva, dove ogni individuo abbia l'opportunità di realizzare il proprio potenziale. Abbiamo avviato un progetto di collaborazione con nostri fornitori chiamato “Progetto Girasole” per l’inserimento professionale di persone diversamente abili nei nostri eventi. Siamo partiti con uno stand al congresso SIFO 2023 e abbiamo proseguito con il Summit Europeo del team Diversity Equity ed Inclusion. Anche questo progetto italiano rientra in una strategia globale DE&I per la creazione di un network di fornitori che rappresentino comunità diverse. Come è noto, il girasole è il simbolo internazionale delle disabilità nascoste e serve a ricordare a tutti noi, in Pfizer e fuori, l’impegno alla solidarietà e all'inclusione”.