Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Scienze e culture » In Molise da gennaio sarà quasi impossibile abortire. Lo scenario italiano dei diritti delle donne

In Molise da gennaio sarà quasi impossibile abortire. Lo scenario italiano dei diritti delle donne

Una sola ginecologa non obiettrice e una sola struttura dove le donne potranno sottoporsi a interruzione volontaria di gravidanza: il caso del Molise è lo specchio di un Paese che torna indietro sui diritti sanitari delle donne

Marianna Grazi
29 Dicembre 2021
aborto

Aborto: in Italia è sempre più difficile

Share on FacebookShare on Twitter

L’allarme era stato lanciato mesi fa, un appello che faceva eco, anche nel nostro Paese, ad una situazione preoccupante sia in altri stati europei che occidentali in generale. Ma la soluzione, almeno per quanto ci riguarda, non è mai arrivata. Il tema è quello dell’aborto e l’Italia sta facendo grandi passi indietro (lunghi quasi 40 anni) per quanto riguarda il diritto alla salute delle donne che decidono di non portare avanti una gravidanza.

A dimostrarlo non sono solo i dati, ma anche fatti. Un esempio è quello dell’Azienda sanitaria regionale del Molise e dei due concorsi pubblici per l’assunzione di un medico non obiettore di coscienza. Ecco entrambi sono andati deserti: dai verbali della commissione esaminatrice di quello del 26 novembre, ad esempio, si legge che “nessuno dei candidati ammessi al concorso si è presentato a sostenere la prova scritta”. Il precedente era stato bandito ad aprile, sempre in merito all’assunzione a tempo indeterminato di un medico non obiettore della disciplina di Ginecologia e Ostetricia per l’applicazione della legge 194/1978 relativa all’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg). Ma anche in quel caso non si era presentato nessuno.

Il motivo dell’urgenza è che dal 1 gennaio 2022 andrà in pensione uno degli unici due specialisti abortisti di tutto il Molise, il ginecologo Michele Mariano. Il medico aveva già rinviato più volte il pensionamento, previsto per maggio 2021, in attesa che venisse trovato un sostituito, per non lasciare sola la dottoressa Giovanna Gerardi, unica non obiettrice tra i colleghi, entrata in servizio a luglio. Ma per Mariano non è più possibile rimandare la pensione, così dal primo gennaio del 2022 la specialista rimarrà l’unica persona a effettuare Ivg in Molise, tra l’altro nell’unica struttura dove è possibile abortire, l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Questo nonostante la legge 194 preveda che tutti gli ospedali italiani siano tenuti ad assicurare gli interventi di interruzione di gravidanza. Appare chiaro come, in questa condizione, sarà molto difficile per il sistema sanitario regionale del Molise rispettare la legge.

In un’intervista di qualche tempo fa rilasciata a Repubblica Michele Mariano aveva spiegato che “chi fa aborti non fa carriera. […] In Italia c’è la Chiesa, e finché ci sarà il Vaticano che detta legge questo problema ci sarà sempre”. Secondo l’ultimo rapporto del ministero della Salute sull’applicazione della 194, Il Molise è la regione con il più alto tasso di medici obiettori: il 92,3% tra i ginecologi, il 75% tra gli anestesisti e il 90,9% tra il personale non medico. Numeri inquietanti se si guarda anche alla corrispondenza con i bisogni delle pazienti: nel documento del ministero si stima infatti che oltre il 20% delle donne residenti si sono si sono dovute spostare in altre regioni fare ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza.

Ma per quanto la situazione del Molise sia tra le più estreme e problematiche, non è affatto isolata. Citando ancora i risultati della relazione ministeriale si legge: “Per quanto attiene all’obiezione di coscienza, nel 2019 il fenomeno ha riguardato il 67% dei ginecologi, il 43,5% degli anestesisti e il 37,6% del personale non medico”. Oltre 2 terzi dei ginecologi italiani, insomma, si rifiuta di applicare una legge che tutelerebbe la salute e la vita stessa delle pazienti. Stando poi a una mappatura (Mai Dati!) realizzata dalle giornaliste Chiara Lalli e Sonia Montegiove per l’Associazione Luca Coscioni, in Italia ci sono almeno 15 ospedali che hanno il 100% di ginecologi obiettori, sebbene la 194 vieti espressamente la cosiddetta “obiezione di struttura”. Finché esisteranno casi come appunto questi, o come quello dell’Asrem, non si potranno dire rispettati i diritti tra i più essenziali per le donne. Ed è necessario che queste carenze e questi numeri emergano, per denunciare un quadro tutt’altro che positivo in un Paese che si definisce ‘civile’.

 

Potrebbe interessarti anche

Centro associazioni contro le nuove linee guida dell'ISS (Ph: Angsa Bologna)
Scienze e culture

Cento associazioni contro l’ISS: “Così taglierete il diritto alla cura di migliaia di bambini autistici”

2 Febbraio 2023
Il trittico The Cut (aleXsandro Palombo)
Politica

Marge Simpson con la testa mozzata di Khamenei in mano: “The Final Cut” di aleXsandro Palombo

4 Febbraio 2023
Una scena della pellicola Busline35A (YouTube)
Spettacolo

Busline35A, il corto animato di Elena Felici contro le molestie e chi rimane in silenzio

1 Febbraio 2023

Instagram

  • "Ho provato a far cantare Chiara Ferragni, ma non sono riuscito a portarla sul palco" ha scherzato Gianni Morandi. 

"Ve lo risparmio ragazzi, non è proprio il mio forte" ha risposto l
  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
L'allarme era stato lanciato mesi fa, un appello che faceva eco, anche nel nostro Paese, ad una situazione preoccupante sia in altri stati europei che occidentali in generale. Ma la soluzione, almeno per quanto ci riguarda, non è mai arrivata. Il tema è quello dell'aborto e l'Italia sta facendo grandi passi indietro (lunghi quasi 40 anni) per quanto riguarda il diritto alla salute delle donne che decidono di non portare avanti una gravidanza. A dimostrarlo non sono solo i dati, ma anche fatti. Un esempio è quello dell'Azienda sanitaria regionale del Molise e dei due concorsi pubblici per l’assunzione di un medico non obiettore di coscienza. Ecco entrambi sono andati deserti: dai verbali della commissione esaminatrice di quello del 26 novembre, ad esempio, si legge che "nessuno dei candidati ammessi al concorso si è presentato a sostenere la prova scritta". Il precedente era stato bandito ad aprile, sempre in merito all’assunzione a tempo indeterminato di un medico non obiettore della disciplina di Ginecologia e Ostetricia per l'applicazione della legge 194/1978 relativa all'interruzione volontaria della gravidanza (Ivg). Ma anche in quel caso non si era presentato nessuno. Il motivo dell'urgenza è che dal 1 gennaio 2022 andrà in pensione uno degli unici due specialisti abortisti di tutto il Molise, il ginecologo Michele Mariano. Il medico aveva già rinviato più volte il pensionamento, previsto per maggio 2021, in attesa che venisse trovato un sostituito, per non lasciare sola la dottoressa Giovanna Gerardi, unica non obiettrice tra i colleghi, entrata in servizio a luglio. Ma per Mariano non è più possibile rimandare la pensione, così dal primo gennaio del 2022 la specialista rimarrà l’unica persona a effettuare Ivg in Molise, tra l'altro nell'unica struttura dove è possibile abortire, l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Questo nonostante la legge 194 preveda che tutti gli ospedali italiani siano tenuti ad assicurare gli interventi di interruzione di gravidanza. Appare chiaro come, in questa condizione, sarà molto difficile per il sistema sanitario regionale del Molise rispettare la legge. In un’intervista di qualche tempo fa rilasciata a Repubblica Michele Mariano aveva spiegato che "chi fa aborti non fa carriera. […] In Italia c’è la Chiesa, e finché ci sarà il Vaticano che detta legge questo problema ci sarà sempre". Secondo l’ultimo rapporto del ministero della Salute sull’applicazione della 194, Il Molise è la regione con il più alto tasso di medici obiettori: il 92,3% tra i ginecologi, il 75% tra gli anestesisti e il 90,9% tra il personale non medico. Numeri inquietanti se si guarda anche alla corrispondenza con i bisogni delle pazienti: nel documento del ministero si stima infatti che oltre il 20% delle donne residenti si sono si sono dovute spostare in altre regioni fare ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza. Ma per quanto la situazione del Molise sia tra le più estreme e problematiche, non è affatto isolata. Citando ancora i risultati della relazione ministeriale si legge: "Per quanto attiene all’obiezione di coscienza, nel 2019 il fenomeno ha riguardato il 67% dei ginecologi, il 43,5% degli anestesisti e il 37,6% del personale non medico". Oltre 2 terzi dei ginecologi italiani, insomma, si rifiuta di applicare una legge che tutelerebbe la salute e la vita stessa delle pazienti. Stando poi a una mappatura (Mai Dati!) realizzata dalle giornaliste Chiara Lalli e Sonia Montegiove per l'Associazione Luca Coscioni, in Italia ci sono almeno 15 ospedali che hanno il 100% di ginecologi obiettori, sebbene la 194 vieti espressamente la cosiddetta “obiezione di struttura”. Finché esisteranno casi come appunto questi, o come quello dell'Asrem, non si potranno dire rispettati i diritti tra i più essenziali per le donne. Ed è necessario che queste carenze e questi numeri emergano, per denunciare un quadro tutt'altro che positivo in un Paese che si definisce 'civile'.  
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto