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“Salviamo i 57 asinelli”: la raccolta fondi contro l’asta e la macellazione

A San Possidonio, in provincia di Modena, è corsa contro il tempo per salvare gli animali da un destino crudele dopo il fallimento dell’azienda che li ospitava

di CHIARA CARAVELLI -
27 febbraio 2024
57 asinelli di San Possidonio, in provincia di Modena, rischiano la macellazione

57 asinelli di San Possidonio, in provincia di Modena, rischiano la macellazione

La raccolta fondi dedicata ai 57 asinelli di San Possidonio, in provincia di Modena, sta procedendo a gonfie vele. Sono infatti oltre 43mila gli euro donati sulla piattaforma ‘Gofundme’ – la raccolta è stata organizzata dall’associazione Horse Angels – per salvare gli equini dal macello. Ma facciamo un passo indietro.

Gli animali sono finiti all’asta dopo che il tribunale di Modena ha dichiarato fallita l'azienda ‘Daniele Quattro’ di Daniele Campagnoli. Il proprietario aveva iniziato ad allevare gli asinelli nel 1982, quando li usava per calmare i cavalli da corsa che un tempo teneva, ma con gli anni ha cominciato a considerare gli equini dei veri e propri animali da compagnia e oggi sono parte della sua famiglia a tutti gli effetti.

L’appuntamento per aggiudicarsi gli animali è in programma martedì 5 marzo e la vendita si svolgerà in modalità ‘gara telematica asincrona’ dalle 10 alle 16.30. Gli esemplari sono stati valutati 250 euro l’uno, il prezzo a base d’asta per l’intero lotto è quindi di 14.250 euro.

“L’obiettivo – dicono i volontari di Horse Angels – è mettere in sicurezza gli animali a livello sanitario. Tutti vogliamo che vivano sani e che il loro sia un futuro roseo. Le cose da fare sono tante, in primis volturare gli equini in anagrafe come non macellabili e castrare i 21 maschietti. Non possiamo rischiare che aumentino di numero, visto che più sono e più aumenta il costo per mantenerli”. I soldi della raccolta fondi che avanzeranno dall’asta saranno impiegati dai volontari dell’associazione animalista per migliorare la vita degli asinelli.

La vicenda dei 57 equini di San Possidonio ha scatenato l’immediata reazione anche dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali): “Solo otto non sono macellabili – ha spiegato il presidente Massimo Comparotto – quindi 49 di loro rischiano di finire male. Esseri senzienti trattati come merce, come oggetti, finiti in un portale d'aste insieme a biciclette, auto, mobili. Quella dell'asta di animali è una procedura amministrativa non etica nella quale gli animali sono considerati meri oggetti. Siamo molto lontani dal recepimento del Trattato di Lisbona del 2007 che tutela gli animali in quanto ‘esseri senzienti'. Mandarli all'asta è quanto meno discutibile”.

Dopo i primi step si potrà procedere con il pareggio dei piedi e fare eventuali vaccini o vermifughi, a seconda del parere della veterinaria dell’associazione. “Con i soldi in più – sottolineano da Horse Angels – abbiamo in programma di migliorare le recinzioni e se possibile trasferirli in un terreno più grande, sempre di proprietà di Daniele. Ci sono molte migliorie da proporre che, se realizzate, possono rendere l’allevamento sostenibile nel tempo e improntato al benessere degli animali”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la Lav (Lega antivivisezione) che ha sottolineato come “non stiamo parlando di un’auto o di un immobile e insistiamo nel chiedere che l’asta venga bloccata e ci appelliamo ai ministri Giorgetti e Nordio affinché revochino l’asta e dichiarino gli asini non destinati alla produzione alimentare”.

Sul caso, infine, è sceso in campo il Codacons, che insieme alla Rete Italiana Iaa si propone di adottare gli animali e inserirli in un progetto sull’onoterapia, una forma di pet therapy che utilizza proprio gli asini per aiutare bambini, malati e disabili. Infine, anche il mondo della politica vuole fare qualcosa.

La capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Piccinini, ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere di salvare i 57 esemplari dal rischio di andare al macello, appellandosi anche alle istituzioni affinché facciano qualcosa. Ora, per capire quale sarà il destino dei 57 asinelli di San Possidonio, servirà aspettare il 5 marzo. E tutti speriamo in un finale da favola.