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Home » Scienze e culture » Effetto serra, caldo estremo, innalzamento delle acque: il rischio di catastrofe climatica

Effetto serra, caldo estremo, innalzamento delle acque: il rischio di catastrofe climatica

Nel rapporto "Stato del clima globale nel 2021" l'Organizzazione meteorologica mondiale rivela che quattro indicatori chiave sulla 'salute' climatica hanno toccato nuovi livelli massimi

Marianna Grazi
19 Maggio 2022
stato del clima wmo

L'organizzazione meteorologica mondiale pubblica il report "Lo stato del clima 2021"

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Caldo record. Quello che ci aspetta quest’estate, quello fatto registrare negli ultimi 7 anni, secondo il rapporto “Stato del clima globale nel 2021” diffuso mercoledì 18 maggio dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). Certo, a chi non fa piacere sguazzare allegramente in mare o fare lunghe passeggiate tra le montagne per affrontare la calura dei mesi estivi. Ma queste temperature anomale ed elevate sono tutt’altro che qualcosa di positivo. Anzi, sembrano quasi il preludio della catastrofe. Nel 2021 infatti, quattro indicatori chiave del clima (concentrazione di gas serra, aumento del livello del mare, riscaldamento e acidificazione degli oceani) hanno raggiunto nuovi record. E non è affatto un bene.

cambiamento climatico
Gli ultimi sette anni sono stati i più caldi in assoluto, come certifica il WMO nel report “Stato del clima globale nel 2021”

Lo si sente ripetere da anni, lo sappiamo bene, ma a volte servono anche certi annunci per rimarcare il problema: le attività dell’uomo causano cambiamenti su scala planetaria, che siano sulla terra, sui mari o nell’atmosfera, e hanno conseguenze dannose e di lunga durata per lo sviluppo sostenibile e la sopravvivenza degli ecosistemi. E, non meno spaventoso, tutti i danni al pianeta che si stanno manifestando con condizioni meteo sempre più estreme causano a loro volta ulteriori danni all’umanità in termini di incolumità e di sicurezza alimentare, costringendola a migrare. Ma dove, se la Terra non è più in grado di offrire un ambiente abitabile? Un circolo vizioso per il quale i rimedi ci sarebbero, anche emergenziali, ma devono essere adottati subito.

Il rapporto “Stato del clima globale nel 2021”

Alla stesura del rapporto hanno contribuito decine di esperti dei 191 Stati membri di servizi meteorologici e idrologici nazionali, di centri mondiali di raccolta e analisi dati, del Programma mondiale di ricerca sul clima, del servizio Copernicus di sorveglianza del cambiamento climatico dell’Unione europea. Hanno anche collaborato altre istituzioni ed organizzazioni del sistema Onu, come la FAO,  l’Unesco e l’Alto commissariato Onu per i rifugiati. È stato diffuso alla vigilia del meeting annuale del Forum economico mondiale 2022, al quale parteciperanno oltre 2 mila leader ed esperti di tutto il mondo – sul tema “La storia a un bivio: politiche di governo e strategie commerciali” – e durante il quale la mobilitazione dell’azione pubblico-privato per raggiungere gli obiettivi climatici globali cruciali per il 2030 e il 2050 sarà un argomento chiave.

Giornata della terra-giovani
I più giovani sono impegnati da anni in una battaglia per la difesa del loro futuro dal cambiamento climatico e dagli effetti che questo sta comportando sul Pianeta

L’aumento della temperatura

Il 2021 è stato uno dei 7 anni più caldi di sempre. E questi 7 sono gli ultimi trascorsi. Il rapporto annuo dell’organizzazione Onu, con sede a Ginevra, in particolare, sottolinea che dal 2015 al 2019 si sono registrate le temperature più alte. Nel 2021 la temperatura media del pianeta è stata superiore di circa 1,11 grado rispetto al valore preindustriale, con un ‘raffreddamento’ temporaneo causato dal fenomeno della Niña nei primi mesi, quindi non in grado di invertire il trend generale di un costante aumento. Lo spettro di 1,5 gradi di aumento – considerata la “deadline” del non ritorno –sembra, insomma, sempre più vicino.
A salire sono state anche le temperature degli oceani che hanno continuato a diventare più alte fino a 2 mila metri di profondità. Una tendenza, questa, particolarmente evidente negli ultimi due decenni, che sta provocando un cambiamento irreversibile per diversi secoli, addirittura millenni.

Sale il livello delle acque degli Oceani

A causa dello scioglimento delle calotte polari, dovuto all’aumento della temperatura, sale il livello dei mari

Ma anche il livello medio globale dei mari ha raggiunto un nuovo record nel 2021, crescendo in media di 4,5 mm all’anno nel periodo 2013-2021, più del doppio del tasso di crescita fra il 1993 e il 2002. Il fenomeno è dovuto principalmente allo scioglimento e alla perdita di massa dei ghiacciai e ha effetti concreti e ben tangibili per milioni e milioni di residenti nelle zone costiere, tra rischio allagamento e una maggiore vulnerabilità a cicloni tropicali.
Gli oceani assorbono il 23% delle emissioni di CO2 di origine umana in atmosfera ma nonostante la pandemia di Covid-19, che nel 2020 ha rallentato un po’ questa corsa inarrestabile, le concentrazioni di gas serra già molto hanno continuato progressivamente ad aumentare nel 2021. L’anidride carbonica reagisce con l’acqua del mare e la fa acidificare (in chimica, abbassa il suo ph). Questo minaccia la sopravvivenza degli organismi e degli ecosistemi, e quindi la sicurezza alimentare, il turismo e la protezione delle coste. Secondo il rapporto della Wmo (che cita i dati dell’Ipcc, il comitato scientifico dell’Onu sul clima), il ph della superficie oceanica è il più basso da 26mila anni, e il tasso attuale di acidificazione non ha precedenti da quell’epoca.

L’allarme dell’Onu

Alla luce di questi allarmanti dati “È solo questione di tempo prima che un altro anno diventi il ​​più caldo mai registrato”, ha affermato Petteri Taalas, segretario generale della WMO. “Il clima sta cambiando proprio davanti ai nostri occhi” ha insistito, elencando tutte le conseguenze tangibili del riscaldamento globale.

Ma sui risultati del report è intervenuto anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, criticando “la deplorevole e ricorrente incapacità dell’umanità di affrontare il cambiamento climatico” e tornando a chiedere l’attuazione urgente della “soluzione ovvia”: la trasformazione dei sistemi energetici per rompere il “vicolo cieco” dei combustibili fossili.

Puntare su energie verdi

In un videomessaggio Guterres ha proposto cinque provvedimenti essenziali per dare un vero slancio alla transizione verso le rinnovabili, tra cui il miglioramento dell’accesso alle tecnologie e alle relative apparecchiature, la triplicazione degli investimenti privati ​​e pubblici e la fine dei sussidi ai combustibili fossili, che ammontano a circa 11 milioni di dollari statunitensi al minuto. “Le energie rinnovabili sono l’unica soluzione per raggiungere una vera sicurezza energetica, garantire prezzi stabili dell’elettricità e creare posti di lavoro sostenibili. Se agiamo insieme, la transizione verso le energie rinnovabili può essere un fattore importante nella promozione della pace nel mondo nel 21° secolo”, afferma il Segretario generale dell’ONU. “Il mondo deve agire in questo decennio per prevenire il peggioramento degli effetti del cambiamento climatico e per mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali”, ha concluso.

 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Caldo record. Quello che ci aspetta quest'estate, quello fatto registrare negli ultimi 7 anni, secondo il rapporto "Stato del clima globale nel 2021" diffuso mercoledì 18 maggio dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo). Certo, a chi non fa piacere sguazzare allegramente in mare o fare lunghe passeggiate tra le montagne per affrontare la calura dei mesi estivi. Ma queste temperature anomale ed elevate sono tutt'altro che qualcosa di positivo. Anzi, sembrano quasi il preludio della catastrofe. Nel 2021 infatti, quattro indicatori chiave del clima (concentrazione di gas serra, aumento del livello del mare, riscaldamento e acidificazione degli oceani) hanno raggiunto nuovi record. E non è affatto un bene.
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Il rapporto "Stato del clima globale nel 2021"

Alla stesura del rapporto hanno contribuito decine di esperti dei 191 Stati membri di servizi meteorologici e idrologici nazionali, di centri mondiali di raccolta e analisi dati, del Programma mondiale di ricerca sul clima, del servizio Copernicus di sorveglianza del cambiamento climatico dell’Unione europea. Hanno anche collaborato altre istituzioni ed organizzazioni del sistema Onu, come la FAO,  l’Unesco e l’Alto commissariato Onu per i rifugiati. È stato diffuso alla vigilia del meeting annuale del Forum economico mondiale 2022, al quale parteciperanno oltre 2 mila leader ed esperti di tutto il mondo – sul tema “La storia a un bivio: politiche di governo e strategie commerciali” – e durante il quale la mobilitazione dell'azione pubblico-privato per raggiungere gli obiettivi climatici globali cruciali per il 2030 e il 2050 sarà un argomento chiave.
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L'aumento della temperatura

Il 2021 è stato uno dei 7 anni più caldi di sempre. E questi 7 sono gli ultimi trascorsi. Il rapporto annuo dell’organizzazione Onu, con sede a Ginevra, in particolare, sottolinea che dal 2015 al 2019 si sono registrate le temperature più alte. Nel 2021 la temperatura media del pianeta è stata superiore di circa 1,11 grado rispetto al valore preindustriale, con un ‘raffreddamento’ temporaneo causato dal fenomeno della Niña nei primi mesi, quindi non in grado di invertire il trend generale di un costante aumento. Lo spettro di 1,5 gradi di aumento – considerata la "deadline" del non ritorno –sembra, insomma, sempre più vicino. A salire sono state anche le temperature degli oceani che hanno continuato a diventare più alte fino a 2 mila metri di profondità. Una tendenza, questa, particolarmente evidente negli ultimi due decenni, che sta provocando un cambiamento irreversibile per diversi secoli, addirittura millenni.

Sale il livello delle acque degli Oceani

A causa dello scioglimento delle calotte polari, dovuto all'aumento della temperatura, sale il livello dei mari
Ma anche il livello medio globale dei mari ha raggiunto un nuovo record nel 2021, crescendo in media di 4,5 mm all'anno nel periodo 2013-2021, più del doppio del tasso di crescita fra il 1993 e il 2002. Il fenomeno è dovuto principalmente allo scioglimento e alla perdita di massa dei ghiacciai e ha effetti concreti e ben tangibili per milioni e milioni di residenti nelle zone costiere, tra rischio allagamento e una maggiore vulnerabilità a cicloni tropicali. Gli oceani assorbono il 23% delle emissioni di CO2 di origine umana in atmosfera ma nonostante la pandemia di Covid-19, che nel 2020 ha rallentato un po' questa corsa inarrestabile, le concentrazioni di gas serra già molto hanno continuato progressivamente ad aumentare nel 2021. L'anidride carbonica reagisce con l'acqua del mare e la fa acidificare (in chimica, abbassa il suo ph). Questo minaccia la sopravvivenza degli organismi e degli ecosistemi, e quindi la sicurezza alimentare, il turismo e la protezione delle coste. Secondo il rapporto della Wmo (che cita i dati dell'Ipcc, il comitato scientifico dell'Onu sul clima), il ph della superficie oceanica è il più basso da 26mila anni, e il tasso attuale di acidificazione non ha precedenti da quell'epoca.

L'allarme dell'Onu

Alla luce di questi allarmanti dati "È solo questione di tempo prima che un altro anno diventi il ​​più caldo mai registrato", ha affermato Petteri Taalas, segretario generale della WMO. “Il clima sta cambiando proprio davanti ai nostri occhi” ha insistito, elencando tutte le conseguenze tangibili del riscaldamento globale. Ma sui risultati del report è intervenuto anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, criticando "la deplorevole e ricorrente incapacità dell'umanità di affrontare il cambiamento climatico" e tornando a chiedere l'attuazione urgente della "soluzione ovvia": la trasformazione dei sistemi energetici per rompere il "vicolo cieco" dei combustibili fossili.

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