Un piede artificiale che si adatta e si piega come quello umano: come funziona SoftFoot Pro

Presentato all’evento tecnico del G7 Salute a Genova dai r icercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia e del Centro E. Piaggio dell'Università di Pisa, si tratta di una protesi innovativa che permetterà alle persone con disabilità di compiere con naturalezza le azioni quotidiane

11 luglio 2024
Il prototipo del SoftFoot Pro (IIT)

Il prototipo del SoftFoot Pro (IIT)

Si chiama SoftFoot Pro ed è un nuovo piede artificiale che assomiglia parecchio a quello umano. Magari non nell’aspetto, ma quello che conta sono le funzionalità: è qui che la ‘macchina’ si avvicina davvero parecchio all’arto in carne ed ossa.

Sviluppato in Italia dai ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia, che lo hanno messo a punto in collaborazione con il Centro E. Piaggio dell'Università di Pisa, il prototipo si deforma e si adatta autonomamente agli ostacoli e ai cambi di pendenza del terreno, proprio come fa il piede umano, permettendo a chi ha necessità di questo tipo di protesi di camminare con naturalezza e sicurezza su ogni tipo di superficie, anche su prati e spiagge. 

La protesi tecnologica

Prototipo del piede artificiale SoftFoot Pro
Prototipo del piede artificiale SoftFoot Pro

Un bel passo in avanti, è proprio il caso di dirlo, per le persone con disabilità che avranno così una protesi di tecnologia avanzata, ma anche come soluzione all’avanguardia per i robot umanoidi del futuro, che sarà mostrato per la prima volta all'evento tecnico del G7 Salute a Genova. SoftFoot Pro è un prototipo unico per il suo design bioispirato (quindi ispirato proprio all’arto umano) che ha già fruttato due brevetti internazionali, mentre un terzo è in fase di valutazione da parte dell'ufficio brevetti europeo.

“Ad oggi il dispositivo è in fase di test in laboratorio e in contesti realistici – spiega Manuel Catalano, ricercatore IIT – per valutarne le performance e i possibili sviluppi futuri. Stiamo lavorando all’ottimizzazione di peso, dimensioni ed efficienza energetica e all’introduzione di motori appositamente progettati per migliorare ulteriormente la fluidità della camminata, sia nelle applicazioni protesiche che in quelle dei robot umanoidi attualmente in fase di studio presso i laboratori di IIT”.

Come funziona SoftFoot Pro

Il piede artificiale, resistente all'acqua, pesa circa 450 grammi e può sopportare capacità di carico fino ai 100 chili. La sua struttura è composta da un meccanismo ad arco in titanio, le cui estremità sono collegate da cinque catene di materiale plastico ad alta resistenza disposte in parallelo per simulare la struttura ossea del piede umano. La caratteristica peculiare di questo nuovo modello sono le componenti elastiche che uniscono il corrispettivo artificiale di tarso, metatarso e falangi, costituendo l’equivalente della fascia plantare. Questa architettura consente movimenti di inarcamento della pianta e del dorso del piede, oltre alla flessione delle dita, riproducendo così le pose naturali assunte dai piedi e consentendo di compiere azioni quotidiane (come salire e scendere le scale, chinarsi per allacciare le scarpe o raccogliere oggetti da terra) con maggior facilità e scioltezza rispetto alle soluzioni esistenti, senza perdere l'equilibrio e senza dover ricorrere al cambio di protesi esplicitamente concepite per specifiche attività.