Cangurina è salva: grazie alle cure e a un marsupio artificiale è tornata tra i suoi simili

Il cucciolo è stato succorso dopo il decesso della madre a febbraio: lo staff del Parco Natura Viva di Bussolengo si è preso cura di lei con i biberon di latte e le prime passeggiate vicino alla nursery

26 luglio 2024
Cangurina (ph Elena Livia Pennacchioni)

Cangurina (ph Elena Livia Pennacchioni)

Cangurina ce l’ha fatta e ora salta felice insieme ai sui simili: dopo cinque mesi di cure e incertezze sulla sua sopravvivenza, il cucciolo di canguro grigio salvato dallo staff del Parco Natura Viva, tra Bussolengo e Pastrengo (Verona), è fuori pericolo e finalmente si è potuta riunire agli altri esemplari della sua specie. 

I problemi erano iniziati col decesso della madre nel febbraio scorso. Cangurina, questo il nome con cui è stata chiamata la piccola, iniziava appena a mettere la testa fuori dal marsupio, pesava poco più di un chilo e la sua vita era appesa a un filo, e così è rimasta per molte settimane. Al Centro tutela specie minacciate, quindi, tutti si sono adoperati fin da subito per provare a salvarla, dandole ad esempio il biberon con il latte, anche se non quello specifico per questa specie e ottimale per la sua fase di sviluppo, impossibile da reperire. È stato scelto invece quello destinato ai bambini.

Cangurina durante una passeggiata nel prato con il suo keeper (ph Elena Livia Pennacchioni)
Cangurina durante una passeggiata nel prato con il suo keeper (ph Elena Livia Pennacchioni)

Eppure, dopo cinque mesi di marsupio artificiale, cure esclusive giorno e notte, le prime passeggiate nei prati vicini alla nursery accompagnata dai keeper e tanto affetto da parte degli operatori del Parco, all’inizio di questa settimana è stato finalmente possibile riunirla al resto del gruppo, che l’ha accettata senza riserve. Certo, ancora ha bisogno di tre biberon al giorno – dopotutto è ancora piccola e ha tanta voglia di crescere, come qualsiasi cucciolo –, ma presto scenderanno a due e la sua vita è ormai potuta tornare alla (quasi) normalità.

“Cangurina rimane ancora un po’ sottopeso ma si sta ormai avvicinando ai cinque chili ed è in gran forma – spiega Camillo Sandri, direttore zoologico e medico veterinario del Parco Natura Viva –. Da un mese circa mangia anche il pasto degli adulti ma siamo riusciti a tenerla in vita durante le prime difficili settimane grazie a un latte particolare di crescita destinato ai bambini a partire da un anno, privo di lattosio. E ad un marsupio artificiale realizzato con la felpa di pile del keeper che l’ha recuperata, che lei ha riconosciuto nel tempo e dal quale inizialmente usciva solo per i suoi bisogni”.

“Le prime fasi dopo il recupero non erano state così incoraggianti – ricorda Sandri –. Avevamo allestito un’area ad hoc nella nursery dove la piccola ha trascorso i primi mesi, restando al sicuro nel suo nuovo marsupio. Ha fatto molta fatica ad accettare il biberon e soprattutto a bere il nuovo latte, ma pian piano si è abituata. Seppure molto lentamente, ha poi iniziato a prendere un po’ di peso – prosegue –. Fin quando si è dimostrata abbastanza in forze da poter affrontare alcune passeggiate nel prato vicino alla nursery ogni giorno con i suoi keeper, per poter saltare, muoversi e imparare a brucare. Senza il lavoro dello staff, oggi questa piccola non sarebbe di nuovo insieme agli altri canguri”, conclude il direttore zoologico.

Cangurina subito dopo l'integrazione nel reparto in cui è nata, ph Federica Avesani Zaborra
Cangurina subito dopo l'integrazione nel reparto in cui è nata(ph Federica Avesani Zaborra)

Le fasi di distacco dall’uomo di Cangurina sono state graduali e non sono ancora terminate. Ma grazie agli altri sei membri del suo gruppo, ora potrà davvero vivere una vita adatta alla sua specie. Fondamentale, in questo delicato processo, la fase di ambientazione e socializzazione preliminare, sotto il continuo monitoraggio dello staff: per il resto è bastata la presenza di un piccolo canguro suo coetaneo, che la cerca molto. E oggi, dopo quattro settimane utili a socializzare in sicurezza in un grande recinto interno al suo reparto, vive giorno e notte con il gruppo di canguri grigi che aveva lasciato cinque mesi fa.