Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Scienze e culture » India, le donne rischiano la vita per accedere all’acqua: il video dove scalano i pozzi a mani nude

India, le donne rischiano la vita per accedere all’acqua: il video dove scalano i pozzi a mani nude

Scalano la parete di pietra per accedere a poche pozze d'acqua sul fondo. Nessun sistema di sicurezza, solo la loro forza di volontà a sostenerle

Marianna Grazi
4 Giugno 2022
donne india pozzo

Una donna scala un pozzo a mani nude

Share on FacebookShare on Twitter

Rischiare la vita per avere una speranza di sopravvivenza. È quanto accade in India, nello stato del Madhya Pradesh.

#WATCH | Madhya Pradesh: People in Dindori’s Ghusiya village risk their lives to fetch water from an almost dry well pic.twitter.com/jcuyLmE5xL

— ANI MP/CG/Rajasthan (@ANI_MP_CG_RJ) June 2, 2022

Un video, diventato virale sui social, in cui si vedono due donne che scalano la parete di un pozzo per accedere all’acqua ha messo in evidenza la grave carenza di oro blu in diverse aree della penisola indiana, soprattutto quelle centrali. Il filmato, terrificante, mostra le indiane arrampicarsi sulla parete di pietra senza corda o imbracatura per accedere alle pozze d’acqua sul fondo.

donne pozzo india
I pozzi negli stati centrali dell’India si stanno prosciugando e le donne sono costrette a calarsi fino sul fondo per raggiungere le pozze rimaste

Il caso del villaggio di Ghusiya

Gli abitanti del villaggio di Ghusiya sono stati costretti a ricorrere a queste misure estreme dopo che molti pozzi e stagni si sono prosciugati a causa delle temperature elevate raggiunte in India nelle scorse settimane. Anche molte altre zone del Paese stanno affrontando crisi idriche simili e di video come questo in cui le persone sono costrette a rischiare la vita se ne vedono molti, sempre più spesso. A Ghusiya, gli abitanti del villaggio, arrabbiati, hanno dichiarato che quest’anno boicotteranno le elezioni locali per protestare contro il governo. “Dobbiamo scendere nel pozzo per recuperare l’acqua. Ci sono tre pozzi (qui), quasi tutti prosciugati. Nessuna pompa a mano fornisce acqua”, ha dichiarato una donna all’agenzia di stampa ANI. “Gli impiegati del governo e i leader politici vengono solo durante le elezioni. Questa volta abbiamo deciso di rinunciare a votare finché non avremo una fornitura d’acqua adeguata”, ha aggiunto.

La crisi idrica in India

india crisi idrica
L’India, secondo un rapporto globale del 2019, sarebbe a rischio di uno “stress idrico estremamente elevato”

L’India è il più importante estrattore di acque sotterranee al mondo e molti fanno ancora affidamento su di esse per l’approvvigionamento idrico quotidiano. Ma quasi due terzi dei distretti del Paese sono minacciati dal calo dei livelli delle falde acquifere, stando a quando riporta la Banca Mondiale, secondo le cui proiezioni l’India dovrà affrontare un grave stress idrico entro il 2050, con 30 città che si trovano in regioni ad alto rischio. Un rapporto globale del 2019 ha inserito infatti la Penisola tra i 17 Paesi in cui lo “stress idrico” è “estremamente elevato”. Nella ricerca si spiegava che gli Stati di Madhya Pradesh, Punjab, Rajasthan, Uttar Pradesh, Gujarat, Uttarakhand e Haryana erano tra i più colpiti dalla crisi.
Nel Madhya Pradesh, dove si trova il villaggio di Ghusyia, la carenza idrica è un problema che si ripete ogni estate. Il governo statale ha promesso la fornitura di acqua potabile in ogni villaggio entro il 2024, ma per milioni di persone la risorsa è ancora inaccessibile. Molti indiani sui social media hanno reagito a quello che hanno definito un video “straziante” e hanno esortato i funzionari ad intervenire urgentemente per aiutare il villaggio. Ma intanto, ogni giorno, queste disperate donne devono farsi forza e affrontare l’impresa estrema  per riuscire ad ottenere quel minimo di acqua indispensabile alla sopravvivenza della propria famiglia. Oltre che la loro, già messa quotidianamente a rischio.

Potrebbe interessarti anche

Superstizione, non è vero ma ci credo
Lifestyle

Giornate anti-superstizione, il Cicap: “Essere superstiziosi porta male”

17 Marzo 2023
Attivista russo in piazza con un cartello "Abbracciatemi se siete contro la guerra" (La Stampa)
Lifestyle

Russia, “abbracciatemi se siete contro la guerra”

21 Marzo 2023
Manifestazione de I Sentinelli, Famiglie Arcobaleno e Cig Arcigay
Attualità

Milano, manifestazione famiglie arcobaleno. Schlein: “Pronta la legge”

18 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Rischiare la vita per avere una speranza di sopravvivenza. È quanto accade in India, nello stato del Madhya Pradesh.

#WATCH | Madhya Pradesh: People in Dindori's Ghusiya village risk their lives to fetch water from an almost dry well pic.twitter.com/jcuyLmE5xL

— ANI MP/CG/Rajasthan (@ANI_MP_CG_RJ) June 2, 2022
Un video, diventato virale sui social, in cui si vedono due donne che scalano la parete di un pozzo per accedere all'acqua ha messo in evidenza la grave carenza di oro blu in diverse aree della penisola indiana, soprattutto quelle centrali. Il filmato, terrificante, mostra le indiane arrampicarsi sulla parete di pietra senza corda o imbracatura per accedere alle pozze d'acqua sul fondo.
donne pozzo india
I pozzi negli stati centrali dell'India si stanno prosciugando e le donne sono costrette a calarsi fino sul fondo per raggiungere le pozze rimaste

Il caso del villaggio di Ghusiya

Gli abitanti del villaggio di Ghusiya sono stati costretti a ricorrere a queste misure estreme dopo che molti pozzi e stagni si sono prosciugati a causa delle temperature elevate raggiunte in India nelle scorse settimane. Anche molte altre zone del Paese stanno affrontando crisi idriche simili e di video come questo in cui le persone sono costrette a rischiare la vita se ne vedono molti, sempre più spesso. A Ghusiya, gli abitanti del villaggio, arrabbiati, hanno dichiarato che quest'anno boicotteranno le elezioni locali per protestare contro il governo. "Dobbiamo scendere nel pozzo per recuperare l'acqua. Ci sono tre pozzi (qui), quasi tutti prosciugati. Nessuna pompa a mano fornisce acqua", ha dichiarato una donna all'agenzia di stampa ANI. "Gli impiegati del governo e i leader politici vengono solo durante le elezioni. Questa volta abbiamo deciso di rinunciare a votare finché non avremo una fornitura d'acqua adeguata", ha aggiunto.

La crisi idrica in India

india crisi idrica
L'India, secondo un rapporto globale del 2019, sarebbe a rischio di uno "stress idrico estremamente elevato"
L'India è il più importante estrattore di acque sotterranee al mondo e molti fanno ancora affidamento su di esse per l'approvvigionamento idrico quotidiano. Ma quasi due terzi dei distretti del Paese sono minacciati dal calo dei livelli delle falde acquifere, stando a quando riporta la Banca Mondiale, secondo le cui proiezioni l'India dovrà affrontare un grave stress idrico entro il 2050, con 30 città che si trovano in regioni ad alto rischio. Un rapporto globale del 2019 ha inserito infatti la Penisola tra i 17 Paesi in cui lo "stress idrico" è "estremamente elevato". Nella ricerca si spiegava che gli Stati di Madhya Pradesh, Punjab, Rajasthan, Uttar Pradesh, Gujarat, Uttarakhand e Haryana erano tra i più colpiti dalla crisi. Nel Madhya Pradesh, dove si trova il villaggio di Ghusyia, la carenza idrica è un problema che si ripete ogni estate. Il governo statale ha promesso la fornitura di acqua potabile in ogni villaggio entro il 2024, ma per milioni di persone la risorsa è ancora inaccessibile. Molti indiani sui social media hanno reagito a quello che hanno definito un video "straziante" e hanno esortato i funzionari ad intervenire urgentemente per aiutare il villaggio. Ma intanto, ogni giorno, queste disperate donne devono farsi forza e affrontare l'impresa estrema  per riuscire ad ottenere quel minimo di acqua indispensabile alla sopravvivenza della propria famiglia. Oltre che la loro, già messa quotidianamente a rischio.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto