
“Riconosce e racconta l’arte”: questa è Tadarc. La lontananza tra noi e la nostra storia si sta sempre di più acuendo, ormai è innegabile. Ma spesso ci sono spiragli che tentano di ridurre questa distanza, grazie soprattutto alla determinazione e alla tecnologia. Ed è così che nasce Tadarc. Questa innovativa startup, con il supporto dell’intelligenza artificiale e un grandissimo database, è in grado di riconoscere una statua o un qualsiasi monumento inquadrato sul telefono e a raccontarla con aneddoti storici e curiosità spesso conosciute a pochi. Abbiamo parlato con Gianmarco Palma, uno degli ideatori di questo percorso davvero speciale, che cerca di abbattere una lontananza netta tra la società civile e il nostro patrimonio artistico. Insomma, l’IA messa al servizio dei beni culturali. Ed è qui che nasce Shazarch, un sito web che, partendo da idee promosse in ambito universitario, promuove progetti culturali con soluzioni software personalizzate, il tutto orientato verso l’utente. Il team che ha ideato questa attività è composto da persone provenienti da vari campi di studio: Roberto D’Autilia, fisico e professore di meccanica statistica presso l’università di Roma Tre, si occupa di intelligenza artificiale da più di trent’anni. Louis Nantenaina Andrianaivo, originario del Madagascar, matematico e computer scientist, ha ottenuto il dottorato in intelligenza artificiale presso Roma Tre. Valerio Palma, architetto e computer scientist, dottorato al Politecnico di Torino, da dieci anni nel campo dei modelli digitali e della realtà aumentata. Gianmarco Palma, laureato in filosofia presso Roma Tre, è sviluppatore ed esperto in Hardware.

Il gruppo di lavoro
Come nasce e come funziona Tadarc
Gianmarco, raccontaci questa startup "Tadarc è stato il progetto che ci ha convinti di più tra i tanti che avevamo ideato e abbiamo deciso di portarlo al di fuori dell’ambiente accademico. Abbiamo riconosciuto le sue potenzialità e la possibilità di espansione con future collaborazioni. Ma anche la creazione di lavoro, dati i molti campi di studio che interessano il progetto. Parliamo di tecnologie innovative e intelligenza artificiale, è vero, ma il lavoro e l’intervento umano rimangono fondamentali per portare avanti i nostri piani. In termini pratici, Tadarc permette di puntare il telefono verso un monumento e subito ricevere informazioni, ne troppo poche ne troppe, con un grande focus dal lato delle curiosità su quel monumento, chi lo ha ideato o eretto ecc, tanto quanto la storia dello stesso. Tutto ciò senza mai romanzare o banalizzare l’opera: le fonti storiche rimangono accurate, ma con una scintilla di “gossip storico” che dia quel qualcosa in più all’obiettivo dell’app. Ciò ci permette di creare un percorso che unisce le opere che abbiamo davanti e anche questo ci differenzia da altre fonti, composte da infinite liste che privilegiano spesso alcune opere piuttosto che altre".Insomma, l’obiettivo è includere tutto e tutti, sia le opere che gli utenti "Esatto. Proprio in questo periodo stiamo operando la transizione da italiano, inglese ad altre 17 lingue. Vogliamo portare le informazioni giuste a tutti per stimolare la curiosità: anche solo una guida cartacea, o una ricerca su internet, sono tutte modalità che richiedono passaggi extra per arrivare a conoscere tutto ciò che c’è da sapere. Ogni passaggio extra in più è sempre un utente in meno: più l’iter si allunga, più la curiosità si abbassa".Visualizza questo post su Instagram
Il supporto dell'intelligenza artificiale
E adesso parliamo dell’intelligenza artificiale, il timone di tutto il progetto "L’IA ha un ruolo di supporto tecnico a tutti i livelli del progetto. In primis dal punto di vista del riconoscimento del monumento sul quale si punta il cellulare. La raccolta delle immagini è un processo che stiamo portando avanti in modo accurato, attraverso delle foto che facciamo via via che passiamo da una città all’altra. Lo stesso vale per il database con le date e i riassunti. Anche qui l’intelligenza artificiale è di grande aiuto come supporto, ma l’introduzione delle informazioni la stiamo gestendo noi. E’ qui ad esempio che il tema dell’'occupazione si attiva in modo nitido, con l’IA che fa da supporto e facilita, non sostituendo il lavoro “manuale”.