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L'intelligenza artificiale che ti spiega l'arte: con Tadarc opere e monumenti non avranno più segreti

Basta inquadrare il monumento o l'opera con il proprio cellulare e l'app ti racconta tutto quello che c'è da sapere. "In Italia c'è un patrimonio immenso da scoprire"

di GIOVANNI PIEROZZI -
7 dicembre 2023
“Riconosce e racconta l’arte”: questa è Tadarc. La lontananza tra noi e la nostra storia si sta sempre di più acuendo, ormai è innegabile. Ma spesso ci sono spiragli che tentano di ridurre questa distanza, grazie soprattutto alla determinazione e alla tecnologia. Ed è così che nasce Tadarc. Questa innovativa startup, con il supporto dell’intelligenza artificiale e un grandissimo database, è in grado di riconoscere una statua o un qualsiasi monumento inquadrato sul telefono e a raccontarla con aneddoti storici e curiosità spesso conosciute a pochi. Abbiamo parlato con Gianmarco Palma, uno degli ideatori di questo percorso davvero speciale, che cerca di abbattere una lontananza netta tra la società civile e il nostro patrimonio artistico. Insomma, l’IA messa al servizio dei beni culturali. Ed è qui che nasce Shazarch, un sito web che, partendo da idee promosse in ambito universitario, promuove progetti culturali con soluzioni software personalizzate, il tutto orientato verso l’utente. Il team che ha ideato questa attività è composto da persone provenienti da vari campi di studio: Roberto D’Autilia, fisico e professore di meccanica statistica presso l’università di Roma Tre, si occupa di intelligenza artificiale da più di trent’anni. Louis Nantenaina Andrianaivo, originario del Madagascar, matematico e computer scientist, ha ottenuto il dottorato in intelligenza artificiale presso Roma Tre. Valerio Palma, architetto e computer scientist, dottorato al Politecnico di Torino, da dieci anni nel campo dei modelli digitali e della realtà aumentata. Gianmarco Palma, laureato in filosofia presso Roma Tre, è sviluppatore ed esperto in Hardware.
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Il gruppo di lavoro

Come nasce e come funziona Tadarc

Gianmarco, raccontaci questa startup "Tadarc è stato il progetto che ci ha convinti di più tra i tanti che avevamo ideato e abbiamo deciso di portarlo al di fuori dell’ambiente accademico. Abbiamo riconosciuto le sue potenzialità e la possibilità di espansione con future collaborazioni. Ma anche la creazione di lavoro, dati i molti campi di studio che interessano il progetto. Parliamo di tecnologie innovative e intelligenza artificiale, è vero, ma il lavoro e l’intervento umano rimangono fondamentali per portare avanti i nostri piani. In termini pratici, Tadarc permette di puntare il telefono verso un monumento e subito ricevere informazioni, ne troppo poche ne troppe, con un grande focus dal lato delle curiosità su quel monumento, chi lo ha ideato o eretto ecc, tanto quanto la storia dello stesso. Tutto ciò senza mai romanzare o banalizzare l’opera: le fonti storiche rimangono accurate, ma con una scintilla di “gossip storico” che dia quel qualcosa in più all’obiettivo dell’app. Ciò ci permette di creare un percorso che unisce le opere che abbiamo davanti e anche questo ci differenzia da altre fonti, composte da infinite liste che privilegiano spesso alcune opere piuttosto che altre".
 
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Insomma, l’obiettivo è includere tutto e tutti, sia le opere che gli utenti "Esatto. Proprio in questo periodo stiamo operando la transizione da italiano, inglese ad altre 17 lingue. Vogliamo portare le informazioni giuste a tutti per stimolare la curiosità: anche solo una guida cartacea, o una ricerca su internet, sono tutte modalità che richiedono passaggi extra per arrivare a conoscere tutto ciò che c’è da sapere. Ogni passaggio extra in più è sempre un utente in meno: più l’iter si allunga, più la curiosità si abbassa".

Il supporto dell'intelligenza artificiale

E adesso parliamo dell’intelligenza artificiale, il timone di tutto il progetto "L’IA ha un ruolo di supporto tecnico a tutti i livelli del progetto. In primis dal punto di vista del riconoscimento del monumento sul quale si punta il cellulare. La raccolta delle immagini è un processo che stiamo portando avanti in modo accurato, attraverso delle foto che facciamo via via che passiamo da una città all’altra. Lo stesso vale per il database con le date e i riassunti. Anche qui l’intelligenza artificiale è di grande aiuto come supporto, ma l’introduzione delle informazioni la stiamo gestendo noi. E’ qui ad esempio che il tema dell’'occupazione si attiva in modo nitido, con l’IA che fa da supporto e facilita, non sostituendo il lavoro “manuale”. intelligenza-artificiale-arte-tadarc

Monumenti in Italia e non solo

In quali città è possibile utilizzare Tadarc? Quali sono gli obiettivi a breve termine? "Per adesso siamo attivi su Roma, Firenze e Torino, anche se in modo parziale. La nostra base operativa invece è a Radicondoli, un paesino in provincia di Siena che ci ha attratti con la sua bellezza e tranquillità. Purtroppo come altri piccoli comuni d’Italia anche questo sta affrontando il tema dello spopolamento. Proprio perché qui vicino, anche la città del palio a breve sarà completata per l’utilizzo dell’app. Il lavoro a breve termine è quindi quello di rendere completa l’offerta per queste città, anche se la sfida è importante, il loro patrimonio artistico è sconfinato". Gli obiettivi a lungo termine invece? "A lungo termine ovviamente l’Italia. Abbiamo fatto dei calcoli ed entro i prossimi cinque anni dovremmo riuscire ad agganciare Tadarc a tutto il patrimonio nazionale. Partiremo dai capoluoghi, i comuni più importanti e densi di storia e così via. E poi chissà, magari l’Europa e il mondo intero. Perché è importante Tadarc? Abbiamo un patrimonio artistico nel nostro paese che surclassa praticamente tutti gli altri paesi d’Europa e del mondo. Possiamo però dire che quest’app è figlia legittima di un “problema” a livello di promozione e riqualificazione culturale e artistica? "Il problema è proprio la grandezza del patrimonio più che la mancanza di investimenti, cura o competenza. La preparazione non manca secondo me, non è solo l’incuria o i problemi pratici o burocratici che investono questo settore come molti altri. Tadarc vuole essere un supporto al troppo da raccontare o far vedere. Il problema ritengo ci sarebbe anche con le istituzioni a pieno regime. Abbiamo bisogno di strumenti efficaci e spero che Tadarc possa far fare un salto di qualità da questo punto di vista: una crescita esponenziale riguardo l’accesso al nostro patrimonio artistico e culturale, accessibile a tutti e ovunque".