MuST23, a Capaci il passato diventa futuro: un museo interattivo

Cambia la geografia dell'area intorno alla stazione destrutturata dall'attentato di mafia: “Obiettivo, far conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di oggi era ancora nato“

di MAURIZIO COSTANZO -
18 maggio 2023
f L’artista e compositore Daví Lamastra è il direttore artistico del progetto

f L’artista e compositore Daví Lamastra è il direttore artistico del progetto

Il passato diventa futuro, la memoria diventa coscienza e azione. Cambia anche la geografia delle emozioni e Capaci, località della strage, diventa attraverso gli occhi dei visitatori del MuST23, la visione del mondo migliore che siamo ‘Capaci’ di realizzare. Nella sala comunale “Macine” di Palazzo Conti Pilo, in piazza Matrice, il 22 maggio il progetto sarà presentato, quindi sopralluogo nell’ex stazione di Capaci, dove verrà realizzato il museo. Un’area, l’ex stazione ferroviaria, che viene destrutturata nella sua funzione nativa per dialogare tramite elementi artistici, riferimenti culturali e concettuali, tecnologie multimediali e interattive. Questo il progetto del direttore artistico, l'artista e compositore Daví Lamastra.  “L'idea è stata concepita come la partitura di un’opera che guida il visitatore attraverso suoni e immagini, colori e parole che possano coinvolgere e stimolare l’impegno di ciascuno - le parole del maestro -. Tra questi segni c’è uno scambio diretto in cui passato, presente e futuro s’intercettano in un nesso di speranza che sembra poter trascendere la dura legge di ogni umano destino”. Il museo, interattivo e multimediale, promosso dall’associazione Capaci No Mafia ETS e dalla cooperativa sociale Addiopizzo Travel, mira alla creazione di uno spazio di fruizione culturale permanente, una “memoria viva” della strage del 23 maggio 1992 che costò la vita al giudice Falcone, alla moglie e a tre agenti di scorta.
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L'ex stazione ferroviaria di Capaci

Capaci, MuST23

MuST23 sarà un viaggio tra i racconti, un’immersione nelle storie vissute dai testimoni di quel periodo storico. Un racconto espresso con un linguaggio vivido e colorato di speranza e di rinascita. La rivalsa della bellezza dei luoghi, della determinazione e della forza della popolazione di questa città che vive e si impegna nel sogno concreto di una Capaci…capace di reagire, ricostruire e rinascere. Il luogo fisico della ex stazione con l’ex scalo merci, e anche la collina che guarda il mare a pochi passi dal luogo della strage, diventano spazio aperto, performance collettiva, che sulla memoria costruisce coscienza civica e cultura. Grazie al lavoro di ricercatori, analisti, graphic designers, sound designers, programmatori, architetti, ingegneri e maestranze coordinati dal direttore artistico Daví Lamastra, documenti e testimonianze prendono vita in un’installazione artistica di grandi dimensioni in un nuovo equilibrio tra informazione, etica e visione. Numeri, date e parole emergeranno in un labirinto di fatti, persone, pensieri, tragedie, tradimenti, sogni e speranze. Chiunque potrà attraversare l’opera per comprendere - e sentire - la complessità della sfida raccolta da Giovanni Falcone, giudice istruttore di quel processo con Paolo Borsellino. L’uso delle nuove tecnologie (realtà virtuale, NFT, biometria) si combina con la magia del luogo per offrire un’esperienza multisensoriale: la bellezza ruvida del paesaggio con il vento, il mare e il passare dei giorni e delle stagioni, le testimonianze multimediali, i suoni e i colori integrati da una sapiente direzione artistica saranno il cuore del progetto che pulsa e si arricchisce di nuova energia creativa ad ogni visita.
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Dario Riccobono con un gruppo di studenti alla casina No Mafia con vista su Capaci

La visita

I visitatori infatti trasformano e sono trasformati, si interrogano su cosa è stato davvero, cosa siamo diventati, chi siamo oggi e soprattutto chi vogliamo essere domani, partecipando a un’azione di arte performativa e collettiva. Un gioco di video e rimandi farà scegliere agli spettAttori che cosa sono + Capaci di... Abbracciare, affrontare, cambiare, comporre... sognare, volare, volere. “L’obiettivo di MuST23 è quello di informare e scuotere le coscienze per spingere all’impegno. Conoscere quello che successe oltre 30 anni fa, quando nessuno degli studenti di oggi era ancora nato, riduce il rischio di indifferenza alle mafie - afferma Dario Riccobono, responsabile del progetto - Questo sarà solo il punto di partenza del percorso museale. Se Capaci per molti è sinonimo di strage, partire da quell’evento drammatico diventa strumento narrativo per raccontare come quel giorno segnò anche un prima e un dopo nella cosiddetta “generazione del ‘92”. Si tratta di quei giovani, siciliani e non solo, segnati da quell’esperienza, che diedero nuova linfa alla resistenza alla mafia e alla valorizzazione del territorio. MuST23 guiderà il visitatore attraverso l’importante lavoro di Falcone, l’impegno della società civile, gli arresti dei più importanti boss e le eccellenze siciliane.” MuST23, nelle intenzioni di Capaci No Mafia e Addiopizzo Travel, vuole essere un progetto aperto e partecipato, che ha già raccolto l’adesione di numerosi istituzioni e partner. Invitalia, nell’ambito della misura Cultura Crea 2.0, ha finanziato il primo step del progetto, Rete Ferroviaria Italiana ha concesso in comodato d’uso gratuito gli spazi dell’ex stazione ferroviaria di Capaci. La Rai, Google Italia, Legacoop, Ferpi - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana e il Comune di Capaci hanno contribuito, a diverso titolo, supportando l’iniziativa. Durante la presentazione - presente Pietro Puccio, sindaco di Capaci - sarà illustrata la campagna di crowdfunding collegata al completamento del primo obiettivo di MuST23. Il progetto prevede un più ampio intervento di riqualificazione territoriale e culturale di respiro internazionale, pur mantenendo tra le sue radici la filosofia dell’iniziativa collettiva “dal basso”.MuST23 è memoria, esperienza e creazione di futuro. È il luogo in cui fermarsi e il momento da cui ripartire. L’artista-compositore Daví Lamastra ha avvicinato la storia di Giovanni Falcone e il 23 maggio 1992 con uno sguardo diverso, che dalle ceneri di una esplosione drammatica destruttura spazio e tempo per creare possibilità.