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Svizzera, un mese senza l'auto per aiutare l'ambiente

Hanno partecipato 100 persone, che in cambio della consegna delle chiavi hanno ricevuto un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici. Al termine il 25% ha venduto la macchina

di DOMENICO GUARINO -
6 ottobre 2023
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L’idea è partita in un campo scout. Quando gli educatori hanno chiesto ai ragazzi cosa gli sarebbe piaciuto fare per aiutare concretamente l’ambiente, la risposta quasi unanime è stata "eliminare le auto". E così la cooperativa 42hacks e ÖV42 Alliance ha raccolto la suggestione e ha messo in piedi una vera e propria sfida, una challange, come si direbbe in tempo di social: chiedere a 100 persone di rinunciare all’auto per un mese e stare a vedere come sarebbe andata. Detto fatto.

La challenge: un mese senz'auto

Lo scenario di questa inconsueta vicenda è la Svizzera, e precisamente il Canton Berna, dove questo folto gruppo di partecipanti ha aderito a #31days, iniziativa pensata per comprendere se e come fosse possibile vivere concretamente senza utilizzare la macchina, di cui gli elvetici, come gli italiani, sono grandi fruitori. Innanzitutto, per evitare tentazioni alle 100 persone che hanno deciso di prendere parte all’esperimento, è stato chiesto di scambiarsi tra di loro le chiavi delle auto, così da non poterle più utilizzare. In cambio hanno ricevuto un abbonamento gratuito per tutti i mezzi pubblici, una bici elettrica e l’accesso al car-sharing. L’obiettivo del test pilota era chiaramente quello di incentivare la popolazione a optare per la mobilità dolce. Una specie di gioco dunque, ma molto molto serio, considerato che la cooperativa che lo ha promosso (42hacks e ÖV42 Alliance) annovera tra i propri soci importanti player del settore dei trasporti in Svizzera come le Ferrovie federali, l’azienda Bls, la compagnia ferroviaria Sob e AutoPostale.

I risultati dell'indagine: 12 famiglie dicono addio alla macchina

Si partiva dal fatto che il 30% di tutte le emissioni svizzere di CO2 è prodotto dal traffico privato, che, nonostante tutto, non accenna a diminuire. E i risultati sono stati addirittura sorprendenti. Alla fine 12 famiglie hanno del tutto rinunciato alla macchina, 6 hanno deciso di fare a meno di una delle due automobili che utilizzavano prima dell’esperimento, e addirittura il 25% dei partecipanti ha deciso di venderla al termine del mese di esperimento. Quindi un quarto dei partecipanti in un solo mese ha capito che avrebbe potuto fare a meno del tutto o in maniera consistente della propria auto. Non male, per un esperimento di così breve durata. Un risultato insperato che dimostra come, con politiche accorte verso un reale cambiamento di cultura non solo è possibile ma è addirittura probabile.

L'esperimento svizzero è replicabile?

Certo siamo in Svizzera, dove la cultura civica è alla base della stessa struttura di cittadinanza. Dove il rispetto delle regole è una specie di pilastro sociale. Certo, per far funzionare il meccanismo, è necessario avere a disposizione un sistema di trasporto pubblico o comunque alternative all’auto privata accessibili, comode e tendenzialmente gratuite o poco costose. Ma alla fine il risultato è stato straordinario. Possibile replicarlo su scala maggiore e magari alle nostre latitudini? Da vedere, chiaramente. Ma se da qualche parte non si comincia è difficile vedere dei risultati importanti.
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Esperimenti per sostituire l'automobile con mezzi più sostenibili si fanno anche in Italia

Qualche esperimento si sta facendo anche in Italia, come a Roma dove tutti i giovani che hanno meno di 19 anni potranno viaggiare sui mezzi pubblici pagando un abbonamento annuale di soli 50 euro. Stessa cosa a Firenze, da quest'anno scolastico. Si tratta però ancora di iniziative isolate e limitate ad una ristretta, per quanto considerevole, fascia di utenti. Primi passi verso lo sviluppo di una cultura diversa, che tolga all’auto lo scettro di regina della mobilità, per restituirci un ambiente più sano e, perché no, una società più sana.