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Cani e gatti di allevamento, la Camera boccia la proposta di regolamento europeo per la tutela

Lo denuncia l’Oipa che annuncia anche il ricorso in tutte le sedi opportune perché siano innalzati gli standard del benessere animale anche in Italia

di CAMILLA PRATO -
22 marzo 2024
Cuccioli

Cuccioli

In Italia i cani e gatti degli allevamenti hanno meno tutele. Alla Camera dei Deputati è stata infatti bocciata la proposta di regolamento europeo per il loro benessere.

La proposta di regolamento europeo bocciata 

A denunciare il mancato passaggio di questo progetto – voluto tra l’altro dalla Commissione europea – è stata l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che in una nota si è detta stupita da quanto votato dalla XIV Commissione: in tal modo non solo non si va avanti in termini di protezione di questi animali ma addirittura si fa arretrare quelle che sono le tutele dei quattro zampe che purtroppo sono oggetto di commercio, spesso anche illegale.

Nel parere votato dalla Commissione Affari europei della Camera dei deputati, presieduta da Sergio Battelli, si legge che è stata ritenuta “non conforme al principio di sussidiarietà” la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità.

Il parere della Commissione Affari europei

I commissari, a maggioranza, hanno votato un testo in cui si legge: “La proposta non risulta pienamente coerente con il principio di sussidiarietà, in quanto non appare adeguatamente motivata, sotto il profilo della necessità e del valore aggiunto, la scelta di procedere ad un'armonizzazione integrale della normativa di settore, che potrebbe comportare importanti oneri di spesa da parte degli allevatori non associati ad un reale beneficio per gli animali”.

Nel testo viene inoltre “evidenziata altresì l'esigenza di sopprimere la previsione riguardante l'esigenza che cani e gatti dispongano di spazio sufficiente per socializzare” (articolo 12, paragrafo 2, lettera d della proposta di regolamento).

Un parere difficilmente comprensibile e accettabile da chi ama gli animali, perché si fa scudo con gli “oneri di spesa” per non agire ad ampliare le misure a tutela di questi cani e gatti che vivono in allevamento. Di fatto sulla pelle di questi stessi animali.

E non è solo un fatto di costi troppo alti, afferma l’Oipa, anche il meteo dev’essere meglio specificato (in peggio), poiché il parere richiama “l’esigenza di meglio specificare la previsione di cui all'articolo 12, paragrafo 3 in tema di protezione da condizioni climatiche avverse, correlandola esplicitamente a eventi climatici estremi”. Infine la Commissione Affari europei sottolinea “l'opportunità di circoscrivere il divieto di tenere cani esclusivamente all'interno” (articolo 12, paragrafo 4).

L’Oipa annuncia che agirà in tutte le sedi opportune affinché, al contrario, siano innalzati gli standard del benessere animale anche in Italia, chiederà di essere ascoltata dalla Commissione.