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Anna Paparatti, “La pitturessa” dei mandala, astro nascente dell’arte a 85 anni

La singolare vicenda dell’artista dei disegni geometrici arriva sul grande schermo raccontata dalla figlia, la regista Fabiana Sargentini. Una storia di luce al femminile, di una stella che ha iniziato a brillare per tutti solo nella sua terza età

di GIOVANNI BOGANI -
14 aprile 2024
"La pitturessa" di Fabiana Sargentini

"La pitturessa" di Fabiana Sargentini

Van Gogh non ha venduto un solo quadro in tutta la sua vita. Eppure, oggi se si parla di un genio rivoluzionario, uno che divide la storia della pittura del mondo in un prima e un dopo, si parla di lui. È toccato un destino più gentile, ma ugualmente singolare, ad Anna Paparatti, che si è vista “scoprire”, come artista, a 85 anni. È accaduto nel 2022, quando i suoi mandala, i suoi lavori geometrici, sono stati scelti come scenografie delle sfilate internazionali della maison Dior.

“La pitturessa”

La locandina de "La pitturessa"
La locandina de "La pitturessa"

Da lì a oggi, in questo breve giro di anni, la sua vita è cambiata. E adesso arriva anche un documentario, girato con affetto e passione dalla figlia Fabiana Sargentini, che è stato presentato alla Festa del cinema di Roma e che questa sera, alle 19.30 sarà presentato dalla stessa regista allo Spazio Alfieri di Firenze, uno dei piccoli templi del cinema “buono”, delle sperimentazioni, delle ricerche d’autore.

Poi il film, che si chiama “La pitturessa”, sarà in sala lunedì 15 al cinema Giorgione di Venezia, martedì 16 al Fratelli Marx di Torino, mercoledì all’Arlecchino di Milano, per poi proseguire un tour di presentazioni a Padova, Treviso e a Roma, il 19 al cinema Farnese di Campo de’ Fiori. “La pitturessa” sarà anche a Bologna, Forlì, Cesena, Santarcangelo di Romagna, Rovigo, Dolo, Bari, Barletta, Palermo e Reggio Calabria. E altre città si stanno aggiungendo, con gli esercenti incuriositi da questo strano “fenomeno” cinematografico e pittorico.

L’arte di Anna Paparatti, scoperta ultraottantenne 

Al centro di tutto, Anna Paparatti: oggi splendida 87enne, con tanta voglia ancora di disegnare, inventare, ideare mandala complessi e insieme semplici. I suoi quadri sembrano giochi, evocano le geometrie create dai bambini. Hanno anche titoli ludici: “Il grande gioco” o “Le heu qui n’existe pas”, il gioco che non esiste.

Per anni, le sue tele sono rimaste nell’ombra della sua casa del Lungotevere a Roma; finché nel 2021 la gallerista Elena Del Drago non ha organizzato una grande mostra dei suoi lavori. È tutta una storia di donne questa: una artista, una gallerista. E infine una stilista: Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica della maison Dior, che sceglie i suoi quadri come scenografie per sfilate di altissimo profilo. Così Anna si ritrova sulla scena a più di ottant’anni. E si ritrova anche a dialogare con la figlia, in un racconto intimo che tocca anche la scena dell’arte contemporanea degli anni Sessanta e Settanta, fra le mille suggestioni – l’Oriente, l’Africa – che hanno ispirato la sua arte.

Anna Paparatti da giovane
Anna Paparatti da giovane

“Ho visto accadere a mia madre un evento da favola, qualcosa che non sembrava reale”, dice la regista Fabiana Sargentini. “Nel maggio 2021 mia madre partecipò a una piccola mostra collettiva, dedicata ad artisti che avevano realizzato opere negli anni ’60 e ’70. Maria Grazia Chiuri, che ha visto quei quadri ancora per terra, con la mostra non ancora montata, si è innamorata dei lavori di mia madre e ha voluto conoscerla”. Anna Paparatti aveva sempre vissuto nel milieu artistico, essendo moglie di un noto gallerista; ma un’innata tendenza alla modestia l’aveva spinta a rimanere sempre un po’ nell’ombra. E adesso, una luce bellissima la investe. E un film raccoglie questa luce.