Cristina D'Avena, la regina dei cartoon: "Mi sento sempre una ragazzina che si diverte"

Quarant'anni di carriera alle spalle come voce delle sigle più amate dei cartoni animati, racconta

di GIOVANNI BALLERINI -
7 gennaio 2024
D'Avena

D'Avena

La regina delle sigle alle prese con le prime date del nuovo tour. Ma intanto si racconta e svela i gusti del suo pubblico di oggi e di sempre. I cartoni animati sono cose da bambini? Forse, ma di tutte le età. Lo conferma il successo di Cristina D’Avena, che dell'interpretazione di questi celebri brani ha fatto una professione alternativa, ricca di creatività. Tanto da farle rimanere ben impresse nell'immaginari collettivo, di ieri e di oggi. Il tutto, rimanendo se stessa, ovvero una ragazza acqua e sapone, che da oltre quarant’anni è la splendida alfiere, la porta bandiera di questo speciale e inclusivo genere di entertainment, che colpisce al cuore grandi e piccini attraverso le musiche e le canzoni da lei interpretate, rese celebri dalla tv (dei ragazzi) ma anche dal grande schermo.

Cristina D'Avena, la voce dell'intrattenimento per grandi e piccini

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Dopo l'esordio a Firenze, al Viper Theatre, Cristina D'Avena si esibirà in concerto coi Gem Boy al Live Music Club il 13 gennaio

La cantante bolognese, che allo Zecchino d’Oro del 1968 entrò nei nostri cuori cantando con grande tenerezza "Il valzer del moscerino" e che nel 1982 riportò al successo "La canzone dei puffi" (il primo disco d’oro della sua carriera), ha proposto con la band e un ensemble sinfonico all’ultimo Lucca Comics & Games l’evento "Sognando Creamy", dedicato Yu a Creamy, il celebre anime di Kazunori Ito e Yuko Kitagawa. I primi giorni dell’anno è stata poi l’acclamata ospite d’onore del Cartoon Trash Party al Viper Theatre di Firenze, ma il primo vero concerto dell’anno lo terrà il 13 gennaio 2024 insieme agli scatenati Gem Boy, sul palco del Live Music Club di Trezzo sull’Adda. Un appuntamento che, siamo sicuri, si trasformerà in una vera festa in cui il pubblico potrà ballare e cantare con lei tante hit immortali, da "Holly e Benji" a "Memole", da "Occhi di gatto" a "Pollyanna", senza scordare "Lovely Sara", "Tazmania" o "Lady Oscar".

Un tuffo nella memoria, con lo sguardo al presente

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Una foto di qualche anno fa di Cristina D'Avena: la cantante ha festeggiato recentemente i 40 anni di carriera

Come ha iniziato il 2024? "L’anno è lungo. Mi piace l’idea di iniziarlo con leggerezza: abbiamo davvero bisogno di ottimismo". Che effetto cantare da più di 40 anni brani che riportano tutti alla gioventù? "Il tempo passa per tutti e in un lampo mi trovo ad avere 40 anni di carriera alle spalle. Ho iniziato da giovanissima e quando penso ai primissimi anni, quando ero solo 'la voce per i cartoni animati', provo grande tenerezza. Solo qualche anno dopo il pubblico ha iniziato a capire chi fossi, grazie anche alle prime apparizioni in tv con Claudio Cecchetto e Amanda Lear. È stato bello quando mi sono resa conto che il pubblico mi aveva capita, aveva compreso che per me quello che faccio con le canzoni dei cartoon è sì un lavoro, ma anche qualcosa che mi ha fatto sempre stare bene. Ero in tv, ma ero una ragazzina anche io. Ho preso per mano i miei coetanei e continuo a portarli nel mio mondo, assieme ai loro figli, perché i bimbi di allora sono genitori. Ancora oggi la gente mi vuole bene come se fossi una loro amica, quasi una parente, perché siamo cresciuti insieme". Che differenza c’è fra il pubblico dei suoi esordi e quello di oggi?
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Cristina D'Avena durante uno dei tanti concerti che richiamano un ampio pubblico di grandi e piccini

"Non tantissima. Diciamo che è cambiata la società, il mondo. C’è tanta frenesia fra i ragazzi e le ragazze, c’è tanta voglia di crescere di diventare grande. Ma poi, i bambini, se li trattiamo da bambini, fanno i bambini.   È ovvio che in una società in cui ci sono il tablet, internet, gli smartphone e tanta altra tecnologia, i più piccoli finiscono per sapere più di noi ed è logico che abbiano una mente più allenata. A volte mi trovo davanti a ragazzi che sembrano piccoli geni, ma quando vengono ai concerti vogliono divertirsi eccome anche loro. Cantano le sigle, vengono ad abbracciarmi, fanno i bambini insomma. E questo mi piace molto". I cartoni animati sono anche un po’ lo specchio della società in cui viviamo. Quali secondo lei sono quelli che rispecchiamo di più il presente? "Secondo me Holly e Benji - Due fuoriclasse, il manga scritto e disegnato da Yoichi Takahashi, credo sia uno dei cartoni animati più amati in assoluto anche adesso dalla nuova generazione. Visto che parliamo di calcio, lo sport più ambito e più seguito dagli italiani e non solo, era logico che anche il cartone rimanesse nel cuore dei piccoli tifosi.
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Uno dei cartoni più amati di sempre è "Kiss me Licia"

Anche quando ho cantato la nuova sigla 'Capitan Tsubasa', per il remake dell'anime 'Holly e Benji' (che è stato riproposto con il nome originale) i bambini sono impazziti per questo cartone animato e conoscono la nuova canzone a memoria. Un altro è sicuramente 'Kiss me Licia' perché quella fra Mirko e Licia è una meravigliosa storia d’amore che tutti vorrebbero vivere. Quando faccio la stessa domanda al pubblico un po’ più grandicello, che ha seguito tante serie, non c’è niente da fare: Kiss me Licia tutta la vita! È quello il cartoon che secondo loro li rappresenta meglio. Ma ovviamente ognuno ha i suoi gusti, i suoi eroi del cuore".