Fast Animals and Slow Kids: "Le canzoni sono lo specchio delle nostre vite"

La band perugina in concerto a Firenze il 5 e a Bologna il 29 aprile. Il gruppo: "Bullizzati da ragazzi? In un certo senso sì, accade al 90% degli adolescenti"

di GIOVANNI BALLERINI -
4 aprile 2023
Fast Animals and Slow Kids (Foto: Francesco Rampi)

Fast Animals and Slow Kids (Foto: Francesco Rampi)

"Salve a tutti, noi siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia, stavolta con l’orchestra". Chissà se anche stavolta sarà questo l’urlo di partenza del live della band, che ha preso ispirazione per il nome dal famoso cartone americano "I Griffin", ma ne dubitiamo, visto che si tratta del loro primo tour teatrale. "Una notte con: Fast Animals And Slow Kids - Concerto in 4 atti per piccola orchestra da camera" sono una serie di concerti in cui la band umbra viene affiancata da un formazione di archi e fiati. Gli arrangiamenti sono stati affidati al maestro Carmelo Patti che, insieme ai Fast Animals And Slow Kids, ha dato una nuova veste ai brani che hanno segnato i quindici anni di storia della band, iniziata nel 2007 sui banchi di un liceo perugino.
La band perugina "Fast Animals and Slow Kids", nome ispirato a una gag de "I Griffin"

La band perugina "Fast Animals and Slow Kids", nome ispirato a una gag de "I Griffin"

Ma, torniamo al nuovo tour in cui, accanto ad Aimone Romizi, alla voce, chitarra e percussioni, Alessandro Guercini alla chitarra, entrambi classe 1988, mentre Jacopo Gigliotti al basso e Alessio Mingoli alla batteria e seconda voce sono entrambi del 1987, salirà sul palco una formazione allargata che vedrà, Francesco Chimenti al violoncello (Sycamore Age, Motta, Nada), Franco Pratesi al violino (Sycamore Age, Nada), Matteo Del Soldà alla viola (Quartetto Archimia, Vision con Roberta Montanari), Daniel Boeke ai legni (Stargaze, Oerknal Ensemble, Sycamore Age), Ivan Elefante alle trombe e al flicorno e Francesco Pellegrini al fagotto (The Zen Circus, Mobrici). Sarà interessante vedere se i FASK dimostreranno di essere in grado di continuare la loro evoluzione, pur rimanendo fedeli all’anima rock e a quel punk pieno di dettagli, che è un po’ il biglietto da visita della band. Per ora c’è il nuovo tour che è partito mercoledì 29 marzo da Perugia, dal Teatro Morlacchi, ed è proseguito giovedì 30 marzo a Milano, Teatro degli Arcimboldi. Questi prossimi concerti sono: mercoledì 5 aprile a Firenze (Teatro Verdi), martedì 11 aprile a Torino (Teatro Alfieri), mercoledì 19 aprile a Roma (Auditorium della Conciliazione),  sabato 29 aprile a Bologna (Teatro EuropAuditorium).
La band il 5 aprile si esibirà a Firenze

La band il 5 aprile si esibirà a Firenze

Alessio Mingoli come è nato il progetto? "Ci sono un po’ di ricorrenze da onorare, anche se quando abbiamo ideato il tour non ci avevamo pensato. Prima di tutto sono dieci anni dal nostro secondo disco 'Hỳbris', in più io personalmente sono diventato papà due giorni fa e ancora non ho smesso di festeggiare. In realtà questa tournée è figlia di un nostro desiderio, che parte da lontano: inserire all’interno dei nostri live strumenti che non sappiamo suonare, come i fiati, gli archi, gli organi e i pianoforti, ma che ci piacciono tanto e che pensiamo possano completare la nostra idea musicale". Qualcosa in questo senso già avevate fatto? "Sì, aggiungendo da qualche tempo a noi quattro dal vivo l’estro di Daniele Ghiandoni al piano e alle tastiere. Con l’orchestra stavolta siamo andati oltre e siamo davvero contenti di come stanno funzionando questi live". Li fate in quattro atti? "Sì, perché abbiamo scelto di dividere le nostre canzoni in quattro gruppi a seconda dei temi che trattano: i legami, il viaggio, il dolore e l’ultimo atto è l’amore". Non poteva essere diversamente? "Infatti, nonostante che siamo partiti un po’ spaventati da questa parola che fa rima con cuore, abbiamo sempre parlato di amore nei nostri pezzi. Usavamo fuoco e qualsiasi altro termine potesse definire il concetto, ma senza parlarne mai davvero perché ci sentivamo (ed eravamo) dei ragazzini spaventati dalle parole. Oggi abbiamo voglia di parlare delle cose per come sono e abbiamo affrontato l’argomento in un modo più chiaro. L’album 'Animali notturni' è stato per noi la svolta da questo punto di vista. Da lì in poi ci siamo ripromessi di parlare delle emozioni in maniera meno criptica, con maggiore chiarezza e abbiamo recuperato tante nostre canzoni che parlano d’amore".
I Fast Animals and the Slow Kids

I Fast Animals and Slow Kids

Senza tante provocazioni di facciata, tanto di moda oggi? "L’unica provocazione che ci concediamo è quella verso noi stessi. Nel senso che ci mettiamo sempre alla prova e cerchiamo di non stare mai nella confort zone, se così vogliamo definirla. Ci piace la sfida a livello musicale e ci piacerebbe sentire la terra che crolla, stando sul ciglio di un burrone. E’ questa è l’unica provocazione che ci concediamo: siamo un po’ autoreferenziali come band e ce ne rendiamo conto, ma è l’unica cosa che ci muove davvero". Nei vostri brani trattate mai temi identitari o di genere? "Sono argomenti delicati e non ci riteniamo troppo bravi ad analizzare situazioni esterne a noi. I temi quotidiani che trattiamo sono quelli che viviamo in prima persona, le nostre canzoni sono lo specchio delle nostre vite, come se fossero un album fotografico. Se questi temi fossero più vicini a noi non esiteremo a parlarne in qualche pezzo. Ad oggi non è ancora successo, ma non abbiamo nessuna preclusione a trattare temi di questo tipo in futuro".
Il quartetto che arriva da Perugia, "Fast Animals and Slow Kids"

Il quartetto che arriva da Perugia, "Fast Animals and Slow Kids"

Siete mai stati bullizzati? "Forse sì. Nel senso che a circa il 90% dei ragazzi, soprattutto in età scolare, è capitato di aver in qualche modo fatto i conti con il bullismo, con sonore prese in giro. Fa parte, spero sempre di meno, della vita di ogni giovane essere vessato da altri, ognuno a causa di argomenti diversi, chi per l’aspetto fisico, chi addirittura per la musica che ascoltava. A me, per esempio, essere un rocker in una scuola in cui andava per la maggiore la dance, non è stato certo motivo di affermazione. Ad Alessandro, il nostro chitarrista è invece capitato di dover scegliere fra il motorino e la chitarra. Lui ha scelto la chitarra e ha lasciato un po’ sbigottiti i suoi genitori che approvavano fino a un certo punto la sua passione musicale. Il tempo ha sancito che è stata la scelta migliore che potesse fare, ma a 14 anni ci ha pensato molto su. Insomma il bullismo in qualche modo l’abbiamo sperimentato tutti e quattro, ma fortunatamente solo a livello superficiale, abbiamo reagito e nessuno di noi è stato segnato più di tanto dal problema". Questo tour è un nuovo inizio per i FASK? "Preferiamo dire che si tratta della realizzazione di un sogno. Avevamo in testa da tantissimo tempo l’idea di fare un tour nei teatri con l’orchestra e ora che siamo al dunque dobbiamo dire che è un’esperienza che amplia alla grande i nostri orizzonti sonori ed espressivi. Crediamo sia una delle più importanti esperienze musicali che si possa avere in musica".
I Fast Animals and the Slow Kids

I Fast Animals and the Slow Kids

Il vostro pubblico come l’ha presa? Super bene. Non sapevamo avrebbe approcciato la dimensione nuova del teatro e invece c’è grande entusiasmo, stanno cantando i nostri brani dall’inizio alla fine. E’ una bella esperienza per noi e per il nostro pubblico. Anche per quello toscano con cui siamo molto legati. La nostra etichetta è la Woodworm di Arezzo, che è ormai la nostra seconda casa e non vediamo l’ora di tornare a Firenze dove abbiamo calcato tutti i palchi, dai piccoli ai grandi club, ai teatri importanti". State già lavorando al nuovo album? "In qualche modo sì. Anche se siamo concentrati su questo tour nei teatri, abbiamo la follia di non smettere mai di scrivere, quindi un disco all’orizzonte c’è, ma non sappiamo quando. In ogni caso non ci facciamo trovare impreparati".