Film tradotti in Lis grazie all’intelligenza artificiale: “Così si mantiene l’enfasi”

Il cortometraggio interamente tradotto nella lingua dei segni, con l’ausilio di un piccolo avatar a sinistra dello schermo, sarà “Bungee Shopping”. L’idea è di Giacomo Rosini, sviluppata grazie a Ugo di Tullio e ad Antonella Zaccaria

di GIOVANNI BOGANI -
26 maggio 2024
Film nel linguaggio dei segni

Film nel linguaggio dei segni

L’inclusione? Passa anche attraverso piccole grandi cose. Per esempio, la traduzione dei dialoghi di un film nella lingua dei segni. In Italia, per la prima volta, viene presentato un film – un cortometraggio di animazione – con la traduzione nel linguaggio dei segni.

Si tratta di un breve film, sei minuti di durata, prodotto dalla ILBE di Andrea Iervolino e Monika Bacardi, una delle case di produzione indipendenti più importanti del panorama internazionale. Si chiama “Bungee Shopping”, ed è un cartone animato che vede, nella versione originale, la voce di Johnny Depp. Ma la cosa più straordinaria, paradossalmente, non è la voce di Johnny Depp. È una figurina che compare in basso a sinistra: un avatar, una figura animata che traduce tutti i dialoghi nel linguaggio dei segni. E questo accadrà, in futuro, grazie all’intelligenza artificiale. La IA leggerà il film, qualunque film, lo tradurrà nella lingua dei segni e istruirà l’avatar. Tutto nasce da un’idea di Giacomo Rosini, borsista ad Harvard di studi sulle produzioni cinematografiche, che ha pensato che “mancasse qualcosa” nella fruizione dei film. Aiutato da Ugo di Tullio, docente dell’Università di Pisa, e dalla interprete nella lingua dei segni dottoressa Antonella Zaccaria, Rosini ha proseguito nel suo progetto. La realizzazione tecnica del tutto è a cura di Arte Video, una società di Palmanova. Il film è prodotto da Short Art Media, una struttura esecutiva di ILBE, la società di Bacardi e Iervolino. “E’ un passo avanti importantissimo per permettere la fruizione dei film ai non udenti”, dice Ugo di Tullio, che ha presentato il cortometraggio nell’ambito delle iniziative collaterali del festival Cannes. Nel film, una figurina animata, un avatar, muovendo le mani traduce tutti i dialoghi del film. La figura sta in basso a sinistra nell’inquadratura, non è invasiva, ma è un aiuto prezioso per chi i film non li può “sentire” con le proprie orecchie. “I sottotitoli, che vengono comunemente utilizzati, sono freddi, non riescono a catturare l’enfasi, mentre il linguaggio dei segni può”, dice ancora di Tullio. L’avventura è iniziata. E i produttori Iervolino e Bacardi approvano l’idea, che potrebbe estendersi a molti altri prodotti audiovisivi.